giovedì 23 dicembre 2021

La Stella cometa di Natale

di Mario Pagni

È l’oggetto celeste più amato da grandi e piccoli che compare ovunque negli addobbi di Natale e in particolare nei presepi di tutto il mondo, ma anche in cima agli abeti casalinghi  assieme a tanti altri oggetti luccicanti e festosi.

Un po’ di storia della religione

Già nell'antichità le opinioni dei cristiani erano discordi riguardo il curioso oggetto celeste, anche perché le opinioni dei filosofi sulla natura dei corpi celesti in genere erano assai confuse. Secondo il filosofo ebreo Filone di Alessandria e prima di lui Platone e gli Stoici, le stelle sarebbero addirittura creature viventi, ma di un genere interamente spirituale. Perfino Aristotele espresse giudizi contraddittori sull'argomento. L'identificazione delle stelle con gli angeli traspare anche in molti testi biblici o della letteratura giudaica. Perciò successivamente diversi Padri della Chiesa, fra cui Giovanni Crisostomo, non videro alcuna contraddizione nel fatto che una stella, cioè un angelo, scendesse in terra a guidare i Magi sino alla stalla di Gesù.

lunedì 20 dicembre 2021

I Re Magi e i loro doni

di Chiara Sacchetti

Chi di noi da piccolo non ha aspettato la mezzanotte per mettere nel presepe le statuine di Melchiorre Baldassarre e Gasparre assieme ai loro cammelli davanti alla grotta che portavano i doni al piccolo Gesù  guidati dalla Stella Cometa che indicava loro la via? E cosa significano però le offerte che avevano con se?

I Re Magi che seguono la Stella Cometa

Partiamo prima di tutto dallo scoprire chi sono questi personaggi dal nome così curioso, Re Magi, che di suo incarnano e rappresentano tutti i fedeli che si recarono a rendere omaggio alla culla del Messia. Il numero, dedotto dallo stesso di quello dei doni, richiamerebbe simbolicamente i tre Continenti allora conosciuti, cioè Asia, Europa e Africa chiaramente identificati anche nelle varie raffigurazioni che nei secoli sono state prodotte dai capolavori iconografici degli artisti. In questa accezione andrebbero a richiamare, secondo alcuni studiosi, anche le tre razze generate dai figli di Noè, ovvero Sem, Cam e Iafet, anche se a volte vengono rappresentati come le tre età dell’uomo, giovinezza, maturità e vecchiaia.

giovedì 16 dicembre 2021

L’antica magia degli Egizi

di Mario Pagni

La magia degli antichi egizi risale al tempo in cui gli abitatori pre-dinastici e preistorici dell'Egitto credevano che la terra, l'inferno, l'aria e il cielo fossero popolati da innumerevoli creature, visibili ed invisibili, che venivano considerate favorevoli o ostili all'uomo a seconda se le azioni della natura, alla quale si credeva che esse appartenessero e la presidiassero, gli fossero in linea di principio favorevoli o sfavorevoli.

lunedì 13 dicembre 2021

I vampiri

di Chiara Sacchetti

È una delle figure fantastiche e mitiche più famose; dalla penna di moltissimi autori sono scaturite storie e leggende che riguardano questi esseri così mostruosi ma altrettanto affascinanti, per dare avvio a film fumetti e saghe epiche, non ultima in ordine di tempo, quella televisiva e cinematografica di Twilight comprendente anche i Licantropi o Lupi Mannari.

Vampiro attacca un Cristiano

Ma chi sono davvero i vampiri? E come nasce questa figura?

L’esistenza di una credenza in esseri soprannaturali che si nutrono di sangue è qualcosa presente in tutte le culture e tradizioni di tutti i popoli da moltissimi secoli e le caratteristiche peculiari che noi oggi assoceremmo al vampiro nei tempi antichi venivano attribuite a spiriti e demoni, e perfino al Diavolo in persona.

giovedì 9 dicembre 2021

Santa Lucia, il “giorno più corto che ci sia” fra tradizione e verità scientifica

di Mario Pagni

Santa Lucia la santa della luce protettrice degli occhi e della vista

Nella tradizione popolare ma che anche noi abbiamo vissuto fino da bambini, il famoso detto “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia” era tipico del periodo cristiano dell’Avvento in vista dell’approssimarsi del Santo Natale. Il calendario indicava questa ricorrenza con il 13 dicembre ma nella realtà scientifica, l’evento astronomico del Solstizio d’Inverno ci dice senza nessuna possibilità di errore che il giorno dell’anno durante il quale la luce del Sole sarà più breve cade fra il 21 e il 22 dello stesso mese e non il 13 dicembre.

lunedì 6 dicembre 2021

Erzsébet Báthory, la Contessa Dracula

di Chiara Sacchetti

Tra le figure che hanno ispirato e dato forse origine alla figura di Dracula troviamo anche una donna,  Erzsébet Báthory, anche lei della Transilvania.

Elisabetta Bàthory come è conosciuta in Italia, nacque come unica figlia il 7 agosto 1560 a Nyírbátor, un villaggio nel nord-est dell'attuale Ungheria dai Conti Anna e George Báthory, una delle famiglie più antiche e importanti della Transilvania che faceva parte delle casate protestanti del Paese. Fra i suoi avi si possono ritrovare Stefano  Báthory, principe di Transilvania ed Effimero re di Polonia fra il 1575 e il 1586, eroi della guerra contro i Turchi, un cardinale e diversi prelati. La ragazza ricevette una educazione completa che comprendeva lo studio di molte lingue, fra cui ungherese latino e tedesco, che risultarono utili anche per i problemi di salute che i cronisti dell’epoca raccontano avesse, fra questi anche attacchi di epilessia, di cui molti membri della famiglia in effetti soffrivano.

Erzsébet Báthory

La sua infanzia non fu certamente delle più facili nonostante tutto, caratterizzata dalla sua instabilità manifestata con segni di squilibrio e con repentini passaggi dalla calma alla collera, probabilmente anche per un evento traumatico di cui fu testimone. La visita di un gruppo di zingari chiamati ad intrattenere la corte si trasformò infatti in un momento terribile, quando uno di loro venne condannato a morte per aver venduto i proprio figli ai Turchi. Le grida del condannato giunsero fino alla dimora, tanto che la bambina  svegliata e colpita da quello che sentiva si diresse verso il luogo da cui sentiva provenirle urla: la scena che le comparve fu raccapricciante, alcuni soldati dopo aver aperto il ventre di un cavallo stavano tagliando la testa al condannato, facendola rotolare a terra, mentre il resto del corpo veniva infilato all’interno dell’animale al quale venne poi ricucito il ventre.

giovedì 2 dicembre 2021

La porta magica del marchese di Palombara a Roma

di Mario Pagni

Medaglione posto sull'architrave della porta

“Il Giardino Alchemico rimane chiuso per chi non ha i piedi per camminare e seguire le orme della Natura” Da: Atalanta Fugiens, di M. Mater, Emblema XXVII

Difficile se non impossibile al giorno d’oggi non solo capire ma probabilmente anche riuscire ad immaginare o meglio percepire, ciò che gli antichi alchimisti hanno voluto insegnarci e tramandarci a livello di Tradizione e Conoscenza occulta. Esistono tanti testi scritti in materia soprattutto di matrice divulgativa e non certo per approfondire la materia stessa, che da secoli fluttuano sulla verità rivelata senza però mai svelarla. L’idea che ci siamo fatti giusta o sbagliata che sia è che l’Alchimia nel corso dei secoli dall’esperienza prima Egizia e poi Araba, non sia mai stata realmente sostituita da nessun’altra vera esperienza conoscitiva, meno che meno dalla chimica moderna che si è limitata ad acquisire solo in parte alcuni dettami di essa senza mai penetrare in alcun modo i veri segreti tramandatici dai tempi di Ermete Trismegisto. Tali segreti passati da maestro ad adepto, sono sempre rimasti tali proprio perché dovevano rimanere tali e assolutamente non rivelati. Erano i segreti legati alla Natura e alle sue periodiche e catartiche trasformazioni dalla quale l’uomo moderno “in ben altre faccende affaccendato” si è progressivamente e spesso volutamente distaccato.

lunedì 29 novembre 2021

Dracula

di Chiara Sacchetti

Personaggio letterario simbolo della cattiveria e dell’indole sagace e perfida dell’essere umano, la figura di Dracula nasce dall’ispirazione di molti scrittori del sovrano Vlad III Tepes realmente vissuto in Transilvania nel XV secolo. Ma come avvenne questo passaggio? E di quali storie è protagonista Dracula, personaggio principale di moltissimi libri e di altrettanti film e serie televisive?

Vlad III Tepes, che nella lingua d’origine significa “palo”, fu sovrano della Valacchia, antica terra nel territorio dell’Ungheria e rimasto nella memoria soprattutto per i suoi metodi disumani se non mostruosi che usava nei confronti dei propri nemici e oppositori. Il più terribile e conosciuto di questi era la pena dell’impalamento, durante il quale, (almeno così ci raccontano i cronisti dell’epoca), ai suoi rivali infilava un palo lungo tutta la schiena e lui si divertiva a vedere lo spettacolo della loro lunga ed estenuante morte senza provare nessun rimorso od orrore. Da qui nelle fantasiose menti di alcuni scrittori, nacque il personaggio del vampiro più famoso, Dracula appunto, protagonista a volte terribile, e altre volte anche di divertenti storie.

Dracula di Bram Stoker

Il conte Dracula apparve per la prima volta nella letteratura in uno degli ultimi romanzi gotici dalla penna di Bram Stoker intorno alla fine del 1800 nell’omonima opera. Il protagonista padrone nel suo castello in Transilvania invita un giovane notaio di nome Jonathan Harker per fargli stipulare gli atti per l’acquisto di alcune proprietà a Londra. L’uomo però finisce praticamente prigioniero del conte, condizione che gli permette di scoprire la vera identità dell’ospite e quella di una delle sue tre mogli  e che tenterà addirittura di ucciderlo. Dopo varie vicissitudini e omicidi commessi per poter succhiare il sangue alle sue vittime Dracula tenterà la fuga dal suo castello aiutato da zingari del luogo suoi adepti ma sarà proprio Jonathan Harker ad ucciderlo con una pugnalata inferta alla base del collo del mostruoso essere

giovedì 25 novembre 2021

Il Sagittario l’amico delle Muse

di Mario Pagni

La costellazione del Sagittario oltre a far parte della fascia zodiacale è posta in quella zona di cielo in cui si trova la “volta” della nostra galassia, romanticamente ma anche astronomicamente definita come la”Via Lattea”. La freccia del nostro arciere sembra proprio indicare a chi osserva la volta celeste la direzione verso questa parte del cosmo per noi fondamentale. Va aggiunta anche poi la presenza di tanti stupendi oggetti astronomici che si trovano all’interno dei confini dell’asterismo due dei quali posseggono anche interessanti implicazioni mitologiche. Il primo è la nebulosa Laguna che ricorda i bacini lacustri dove il nostro arciere sulle sue rive attendeva le sue vittime. Il secondo è un’altra nebulosa Trifida una splendida nube a forma di tre petali che la fantasia disegna come la corona posta fra le “zampe” di Sagittario e con la quale questi sembra giocare. Questa corona viene anche astronomicamente indicata come la Corona  Australe.

lunedì 22 novembre 2021

Vlad Tepes III, l’uomo che ispirò Dracula

di Chiara Sacchetti

Dracula è il vampiro più famoso e riprodotto in cinematografia, ritenuto personaggio inventato dalle menti fantasiose delle persone, protagonista di storie che hanno creato un’immagine oscura e pericolosa. In realtà una figura che richiama il più popolare succhiatore di sangue della storia è veramente esistita, un essere che ha dato origine a quella favole che ancora oggi tiene svegli i più paurosi e affascina i più curiosi. Ma chi ha influenzato il personaggio protagonista di storie letterarie e altrettanti film?

Per scoprire le origini di questa creatura e l’uomo che ha ispirato racconti e storie così macabre e terribili dobbiamo viaggiare fino alla Romania in Transilvania, e conoscere il principe Vlad Tepes III Dracula, noto come “l’impalatore”, e vissuto intorno al 1400.

Ritratto di Vlad Tepes III nel castello d'Ambras

Il celebre Dracula nacque a Sighișoara in Transilvania, il 2 novembre del 1431 da Vlad Drakul II, principe di Valacchia e membro dell’Ordine del Drago, e probabilmente della principessa ungherese Cneajna di Moldavia; il padre viveva sotto la protezione del re Sigismondo aspettando momenti propizi per rimpossessarsi del trono di Valacchia. Il sovrano infatti aveva dato all’uomo il compito di proteggere i confini meridionali del regno d’Ungheria e qualche anno più tardi gli aveva riconosciuto anche le rivendicazioni sul trono, cosa che accadde davvero nel 1436. Ma la sua politica non ebbe gli effetti sperati nonostante un accordo con il sultano, e l’uomo venne ucciso nel 1447 in battaglia.

giovedì 18 novembre 2021

Il cielo sopra le piramidi

2° parte

 

di Mario Pagni

Nella prima parte dello scritto abbiamo fatto una serie di considerazioni sulle conoscenze astronomiche  del popolo egizio e di quelle costellazioni che principalmente animavano anche dal punto di vista mitologico il loro Pantheon di conoscenze in tal senso. Abbiamo anche visto l’importanza di alcune costellazioni con riferimento palese ai loro sistemi di orientamento notturno e ai cicli legati alle piene del Nilo e alla conseguente fertilità dei terreni circostanti il grande fiume per favorire l’agricoltura. Fra queste in particolare le cosiddette “circumpolari” perché visibili durante tutto il corso dell’anno perché nel loro moto apparente ruotano intorno all’asse immaginario terrestre che vede nella Stella Polare il suo attuale fulcro direzionale. Ma gli Egizi attribuivano anche una costante importanza mitologica anche ad altri gruppi di stelle fra queste la Chioma di Berenice, il Cratere, il Drago, Eridano, o il grande fiume celeste secondo alcuni mitografi identificato con lo stesso Nilo, e ancora i Gemelli e il Leone di assoluta importanza sia astronomica che mitologica riprodotto sotto forma di grande enigmatica Sfinge proprio nella piana di Giza. E poi Pegaso, il Pesce Australe, lo Scorpione, la Vergine il Triangolo.

 

Allineamento Astronomico degli Antichi Siti: la Cintura di Orione e le Piramidi di Giza

Stelle e piramidi connubio storico astronomico

C’è un fatto che alcuni studiosi continuano ancora a negare, ma che ai più ormai appare come un dato assodato. I siti archeologici dell’antichità presentano tutti, in un modo o nell’altro, un allineamento cosmico. Le costruzioni delle popolazioni del passato tenevano sempre conto, in modo matematicamente molto preciso per l’epoca, della posizione di stelle e pianeti. Chi nega questo fatto, lo fa perché non può ammettere che civiltà tanto antiche avessero conoscenze così sofisticate, tali che spesso sfuggono alla comprensione dell’uomo moderno.

lunedì 15 novembre 2021

Clara Botzi la strega che parlava alle erbe

di Chiara Sacchetti

Le streghe e la stregoneria sono un fenomeno che nasce nella notte dei tempi, le figure malefiche e la loro manifestazione dei saperi occulti prima dell’arrivo del Cristianesimo erano tollerati anche se temuti, spesso controllati in leggi civili che non andavano molto ad interferire con la vita religiosa. La spiegazione più semplice è che il diavolo e il malefico non esistevano nell’accezione che con l’arrivo di Cristo ebbero poi . Con la crisi ecclesiastica si ebbe lo sviluppo di correnti cosiddette eretiche e successivamente di un fenomeno più popolare come quello della stregoneria. La Chiesa dette allora avvio ad una repressione che vide nei primi secoli dell’età moderna il suo culmine. Quello della stregoneria però è un fenomeno che deve essere letto anche come il sintomo di paure e di momenti terribili di ogni essere umano, che cercava nella spiegazione soprannaturale e accusando magari per questo persone vicine, una motivazione al loro profondo dolore. Fra le vittime di questa repressione troviamo Clara Botzi, una donna guaritrice erborista e levatrice, come lo erano e saranno molte altre donne perseguitate nella cosiddetta caccia alle streghe.

Strega che nutre i suoi famigli

La nostra storia comincia in Ungheria e specificatamente in Transilvania, luogo misterioso e assieme affascinante, famoso soprattutto per la presenza del conte Dracula e delle storie terribili che gli sono legate e che vede protagoniste 4 donne accusate di essere streghe e  una in particolare.

giovedì 11 novembre 2021

Il cielo sopra le piramidi

1° parte


di Mario Pagni

I popoli antichi per primi e forse anche nel modo migliore pur non avendo gli strumenti sofisticati oggi esistenti, scrutavano il cielo e ad esso attribuivano spesso molti dei fatti e degli sconvolgimenti che avvenivano in terra. Il collegamento fra la volta celeste e ciò che geograficamente avveniva sul suolo terrestre era immediato e continuo a prescindere e soprattutto adoperato in modo saggio e fruttuoso. Un esempio per tutti riguardava i sistemi di orientamento legati alla volta celeste, ma anche tutte le condizioni necessarie e imprescindibili riguardanti l’agricoltura e le coltivazioni in genere per le quali erano necessari riferimenti certi e costanti, come il ciclo delle stagioni, il sorgere stesso del Sole della Luna e degli altri astri visibili tutto l’anno come le costellazioni circumpolari. La stella Sirio per gli Egizi Sotis, inaugurava le danze del succedersi ciclico degli eventi e proprio loro notoriamente capacissimi matematici, conoscevano assai bene l’astronomia se pur a livello embrionale e inizialmente istintivo, seppero usare già alcuni millenni or sono le stelle, per tutti gli scopi che abbiamo sopra descritto. Le costellazioni erano per il popolo egizio vera fonte di sapere e di conoscenza tanto che come noi avevano imparato alcune disposizioni degli astri attribuendo in taluni casi gli stessi significati astrologici in uso ancora oggi.

lunedì 8 novembre 2021

Il pensiero eretico di Campanella

di Chiara Sacchetti

Come sappiamo Campanella subì moltissimi processi dai quali uscì spesso condannato, vittima di una Chiesa intimorita dalla Riforma Protestante e assai dura con coloro che andavano contro i suoi dettami, ma anche promotore di una filosofia rinascimentale che voleva la centralità dell’uomo come unico vero  protagonista e della quale si fece assieme ad altri filosofi autentico interprete.

Ma cosa diceva davvero Campanella per essere stato perseguitato così tanto?

Tommaso Campanella

«L'anima conosce sé con una conoscenza di presenzialità [...] E' certissimo principio che noi siamo e possiamo, sappiamo e vogliamo»

giovedì 4 novembre 2021

Le Costellazioni Circumpolari

di Mario Pagni


Prima di riprendere la nostra “cavalcata” fra gli astri che fanno parte della cosiddetta Fascia dello Zodiaco con la “natalizia” Costellazione del Sagittario, ci soffermeremo momentaneamente sulle costellazioni definite dagli astronomi circumpolari.

Ad un attento osservatore del cielo notturno anche senza esperienza specifica come astrofilo, non può sfuggire un fenomeno visibile anche a occhio nudo di sostanziale importanza. Vi sono infatti gruppi di stelle raccolti anch’essi come gli astri della succitata fascia zodiacale in schemi e figure mitologiche, che però a differenza delle altre pur cambiando di posizione (ovvero seguendo il movimento di rotazione intorno all’asse terrestre) rimangono sempre visibili, non tramontando mai. Sono le costellazioni definite “circumpolari”, fra queste vi sono l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, Cassiopeia, Cepheo, e il Drago. Esse si trovano localizzate a circa 40 gradi di latitudine nord sull’orizzonte celeste e da sempre proprio per questa loro peculiarità sono state utili all’uomo dell’antichità ma anche per quello moderno come sostanziale riferimento per la navigazione notturna e per l’orientamento più in generale. La più che familiare Orsa Maggiore è soltanto una parte della Grande Orsa del disegno mitologico antico ed è facilmente visibile se guardiamo verso nord in una notte serena. Le due “orse” sono collegate fra loro da una coppia di stelle del Carro Grande il cui allineamento indirizza l’osservatore proprio verso la Stella Polare.

lunedì 1 novembre 2021

Tommaso Campanella il religioso eretico

di Chiara Sacchetti

È uno dei filosofi fondamentali della storia, a lui si devono importanti considerazioni sulla Natura e su Dio, ma questa sua libertà di pensiero, difficile per un religioso come lui era, gli costò il subire numerosi processi per eresia e condanne. Campanella è stato sicuramente vittima, come del resto Giordano Bruno, anche di un irrigidimento ecclesiastico, conseguenza della Riforma Protestante e al Concilio Tridentino. A noi in ogni caso fortunatamente restano la maggior parte dei suoi scritti, influenzati da un periodo di rinnovamento che apriva poi nel secolo successivo anche alla prima rivoluzione industriale del Seicento e a una concezione della Natura più scientifica e reale.

Francesco Cozza, Ritratto di Tommaso Campanella

La vita di Tommaso Campanella, come lui stesso ci racconta in una deposizione del 23 novembre 1599 al giudice, iniziò a Stilo, oggi in provincia di Reggio Calabria, con il nome di Giovan Domenico il 5 settembre 1568. Il suo spirito inquieto e soprattutto il profondo desiderio di migliorare la sua condizione, lo spinsero a rifiutare all’età di 14 anni l’offerta paterna di andare a Napoli da uno zio a studiare diritto, e preferire di entrare nell’ordine dei domenicani senza una reale vocazione ma solo per il concreto pensiero che era l’unico modo per studiare. Dopo soltanto un anno nel convento di Placanica non molto lontano da casa pronunciò i voti e prese il nome di Tommaso, in onore di Tommaso d’Aquino.

giovedì 28 ottobre 2021

La Costellazione dello Scorpione

di Mario Pagni

La costellazione dello Scorpione

Con questa costellazione riprendono i nostri appuntamenti astronomici con riferimento alla mitologia antica. Non possiamo negare che l’interesse per lo Scorpione è anche maggiore essendo esso stesso quello che dovrebbe in qualche modo guidare anche i destini dello scrivente e di molti carissimi amici. Siamo anche nel periodo dell’anno fra la fine di ottobre e quella di novembre che sarebbe governata da questo bellissimo ma anche inquietante segno zodiacale. Come abbiamo visto nei precedenti schemi stellari che gli antichi hanno saputo raffigurare nella mitologia ma anche astrologicamente parlando, la costellazione dello Scorpione è indissolubilmente legata a quella di Orione il mitico cacciatore della Beozia dalla statura gigantesca che si accompagnava ad Artemide dea della caccia  durante le battute venatorie sull’isola di Creta. Sappiamo che la sua fama legata alla innegabile abilità ne accrebbero anche la superbia al punto tale da dichiarare che non esisteva sulla faccia della terra animale che non potesse sfuggire ai suoi inseguimenti e alla sua mira eccezionale. Per punire anche questa eccessiva vanità Era la regina degli dei, creò uno scorpione in grado di affondare nel suo piede il mortale pungiglione. La beffa maggiore fu anche quella di vedere un animale così piccolo uccidere il gigante cacciatore di prede molto più grandi e feroci di lui.

lunedì 25 ottobre 2021

L’amor cortese

di Chiara Sacchetti

Il termine Amore cortese è relativamente recente, e fu coniato nel 1883 da Gaston Paris per indicare quella corrente filosofica, letteraria e artistica tipica dei primi decenni dell’XII secolo della zona nord della Francia, fondata sull’idea che soltanto chi ama possiede un cuore nobile.

Considerato l’antesignano del Dolce Stilnovo, l’amor cortese presenta sostanzialmente due temi principali: l’avventura e l’amore, quest’ultimo spesso legato alla prima e che esorta a compiere gesti cavallereschi ed eroici. Quello che ne viene fuori è un sentimento che si distingue per due caratteristiche, il desiderio erotico, materiale e la tensione spirituale, entrambi calibrati nella cosiddetta mezura, un misura giusta fra sofferenza e piacere, tra angoscia ed esaltazione che il sentimento provoca.

Scene di corte realizzate dietro ad uno specchio

Un amore del genere non può che realizzarsi al di fuori del matrimonio; fino a pochi decenni fa l’unione matrimoniale era un atto prettamente economico e politico, spesso deciso dalle famiglie per proprie scelte di comodo e di avvalersi di un appoggio con una famiglia potente, cosa che poco aveva a che fare con il sentimento. Ma al di là di questo aspetto, quello cortese doveva anche essere un amore forte, profondo, ma allo stesso tempo tormentato affinché facesse scaturire opere come poesie  o racconti colmi di passione e fantasia. Quello che esso doveva esprimere quindi doveva essere qualcosa che poco aveva a che fare con una unione calma e sicura come quella matrimoniale. Ciò nonostante la passione dell’artista non metteva in pericolo la figura del marito, anzi, né tantomeno quest’ultima era un ostacolo per il poeta: quell’amore rimaneva per la maggior parte delle volte inappagato e proprio grazie a questa frustrazione con pochi attimi felici, faceva sì che potessero venire fuori quelle opere letterarie colme di tensione e sentimento. La sola visione della donna amata era per il poeta un modo per sollecitarne l’immaginazione per far così sgorgare la facoltà di scrivere poesie e realizzare opere di un grande valore.

giovedì 21 ottobre 2021

La Tanella di Pitagora

di Mario Pagni

Nei pressi della celeberrima antica città di Cortona facente parte di una delle dodecapoli etrusche, salendo verso l’attuale centro abitato, con una breve deviazione è possibile incontrare a mezzacosta, una strana costruzione che secondo chi scrive avrebbe bisogno di ulteriori verifiche riguardanti proprio la sua funzione già attribuita di sepoltura del tipo “tomba a camera”.

Localizzazione della Tanella di Pitagora

La Tanella di Pitagora (questo è il suo nome) è situata proprio sul pendio che discende dalla collina di Cortona verso la Valdichiana  La prima notizia certa che si ha su di essa fa riferimento ad una visita di Giorgio Vasari nel 1566.

lunedì 18 ottobre 2021

Il Vodoo

di Chiara Sacchetti

Quando sentiamo parlare di vodoo immaginiamo subito una bambolina che rappresenta una persona infilzata da uno spillo che provoca nello stesso momento nella persona interessata la sensazione di essere punta nello stesso posto. Niente di più sbagliato.

Classica bambola punta da uno spillone associato al vodoo

Nata ai primordi della civiltà nel continente africano, la religione vuduista ebbe però intorno al Seicento, con le deportazioni degli schiavi nelle nuove colonie, una nuova linfa vitale con nuovi caratteri più moderni, dove venivano unite le credenze spirituali con alcuni elementi del Cattolicesimo. Fu l’incontro fra questi due culti che influenzò questa religione portandola a mutare la sua natura e unirla in quelle più cristiane anche se fu sempre combattuta fin dai suoi inizi, per la sua connessione con la Magia Nera e per le superstizioni che insegnava. Per gli schiavi il vodoo andò però a significare anche e soprattutto un sentimento di unione e coesione, una fede che li legava facendoli sentire parte di una unica comunità, in un momento come quello dello schiavismo in cui venivano sfruttati e maltrattati.

giovedì 14 ottobre 2021

Quadratura del cerchio

di Mario Pagni

Quadratura del cerchio
 

Un cerchio e la sua "quadratura", hanno la stessa area

La quadratura del cerchio, assieme al problema della trisezione dell'angolo e a quello della duplicazione del cubo, costituisce un problema classico della geometria greca. In sostanza quello della quadratura del cerchio non è altro che un problema di matematica (più precisamente di geometria) il cui scopo è costruire un quadrato che abbia la stessa area di un dato cerchio, con uso esclusivo di riga e compasso.

lunedì 11 ottobre 2021

Marie Laveau

di Chiara Sacchetti

È una delle figure femminili più enigmatiche del recente passato, sempre avvolta da un alone di mistero, una donna che è divenuta negli anni una regina dei salotti buoni inglesi, compiendo rituali e cerimonie di pratiche oscure. Sto parlando di Marie Laveau. Ma chi era veramente?

Le  notizie su Marie Laveau sono purtroppo piuttosto scarne e difficili, soprattutto perché spesso vengono confuse con quelle di alcune delle sue figlie che portavano lo stesso nome e in particolare con una, Marie Laveau II, anch’essa maga e praticante del vodoo. Ma non solo. Le sue avventure e curiosità sono spesso avvolte da mistero e leggenda, come quella che vorrebbe che avesse sempre con sé addirittura un serpente di nome Zombie, così chiamato in onore di una divinità africana.

Marie Laveau

Figlia della schiava liberata Darcental Marguetto (Marguerite Darcantrel) e di Charles Laveau, un ricco uomo d'affari mulatto, Marie nacque a New Orleans forse il 10 settembre 1794, anche se alcune date si allungano fino al 1801.

giovedì 7 ottobre 2021

La Regina Sibilla

di Mario Pagni

La Tradizione e il culto delle  Sibille parte dalla notte dei tempi per arrivare fino a noi pressoché incontaminata se specialmente studiata con metodo scientifico e tenuto ben conto della parte dedicata alle leggende e alle vicende storiche ad essa legate. Abbiamo visto di come la Sibilla “Appenninica” avesse alcune particolarità diverse dalle altre legate principalmente queste ultime, alla classicità di popoli e culture più antichi e radicati nella mitologia. Abbiamo visto anche come invece la Sibilla oggetto del nostro studio, albergasse in una grotta in cima alla montagna che ancora oggi porta il suo nome e che le leggende ad essa legate, affondassero a piene mani non solo in culti pagani ma anche seppure in epoca più recente, nel folklore popolare presente della zona e assai legato alle tradizioni contadine, alla semina, alle fasi lunari e al ciclo perenne delle stagioni, come testimoniano i simboli presenti in ogni dove nelle case e sulle facciate delle antiche chiese presenti sia nella parte umbra che in quella marchigiana. Fasci di grano scolpiti nelle architravi di pietra di porte e finestre con astri posti vicino ad essi  come probabile costante memoria del periodo di riferimento stagionale, fiori della vita e emblemi solari e lunari, indicano una sorta di devozione alla magnificenza della Natura e a ciò che essa ha saputo e saprebbe ancora offrire se trattata nel giusto modo o tradotta in una sapiente opera di agricoltura per mano dell’uomo.

lunedì 4 ottobre 2021

Il Sufismo

di Chiara Sacchetti

È la disciplina di perfezionamento spirituale che attraverso metodi e dottrine consente di arrivare all’approfondimento interiore.

L’origine della parola non è certa, secondo alcuni deriva dal sostantivo ṣūf, ossia «lana», riferito forse al saio che indossarono i primi adepti in segno di povertà e di reverenza verso Dio, il cosiddetto “vestito della pietà” menzionato nella sura del Limbo; secondo altri, (ed è la versione più probabile), il termine deriva da ṣafā’ (purezza) o da ṣuffa (portico) e richiama forse il portico della casa di Maometto a Medina dove l’uomo ospitava personaggi illustri e teneva le sue lezioni.



Ma è dall’ottavo secolo. che si ha la prima documentazione ufficiale della presenza dei sufi, ossia i devoti di al-Kūfa e già nel secolo successivo con questo termine venivano indicate le persone che si dedicavano ad un percorso mistico attraverso le discipline spirituali. Nel tempo poi anche il rapporto fra il Maestro e l’allievo  inteso come relazione che porta ad uno sviluppo spirituale di quest’ultimo, si evolse poi diventando sempre più stretto e strutturato fino a quando, nel XII e XIII secolo si arrivò alla costituzione di vere e proprie confraternite e ordini, favorita anche dalla crisi del mondo islamico classico e dall’islamizzazione di nuovi territori in Africa e Asia. I nuovi nuclei che traevano il proprio nome dal santo fondatore, si presentavano con una struttura piramidale, favorendo così anche la crescita e la diffusione del culto dei santi, vivi e defunti. Ogni congregazione aveva e ha tuttora al suo centro il Maestro, l’unico in grado di poter trasmettere e influenzare gli adepti al nuovo cammino, ed è lui a svolgere il rituale di iniziazione per i nuovi allievi, attraverso l’insegnamento del sapere e delle pratiche tipiche, come la preghiera, il canto e balli ripetuti freneticamente assieme a parole che formano una sorta di varie formule magiche che stimolano alla vicinanza con il divino. Quando il Maestro fondatore muore gli succede un altro già designato precedentemente.

giovedì 30 settembre 2021

La Sibilla Appenninica

di Mario Pagni

Il Monte Sibilla

Non tutti sanno che i Monti Sibillini nascondono, da molti secoli, uno dei segreti più misteriosi ed affascinanti della nostra penisola: l’enigma della Sibilla Appenninica, peraltro forse la meno nota fra tutte ma oggetto di viaggi ed esplorazioni, fino dal XV° sec., da parte di illustri studiosi, avventurieri senza scrupoli e letterati di chiara fama. Il Monte Sibilla ha sempre esercitato un fascino sinistro ed ambiguo sull’immaginazione dei popoli di tutta Europa, sensibili al richiamo della leggenda che faceva di quella vetta, la magica residenza di un antico oracolo, chiamato Sibilla, proprio come le profetesse dell’età classica.

lunedì 27 settembre 2021

Bérenger Saunièr l’Abate del mistero

di Chiara Sacchetti

Fra le figure del recente passato avvolte da un alone di mistero e di curiosità non possiamo non citare Bérenger Saunière, l’abate di Rennes Le Chateau, famoso per le opere che nei pochissimi anni del suo incarico nella cittadina francese seppie curiosamente realizzare. Il punto centrale che attira da subito l’attenzione è sicuramente i mezzi anche economici con i quali vi sia riuscito. Qualcuno sostiene che avrebbe trovato un tesoro, altri che avrebbe perfino trovato dei documenti compromettenti, altri che avrebbe fatto patti perfino con il Demonio. Ma chi era davvero Bérenger Saunière?

Bérenger Saunière

Primo di sette fratelli, François Bérenger Saunière nacque l'11 aprile 1852 a Montazels, da Marguerite Hugues e Joseph Saunière, sindaco di Montazels e aiutante nel castello del Marchese di Cazermajous. Di carattere insolente e indipendente, Bérenger entrò nel seminario di Carcassonne nel 1874 per essere ordinato sacerdote cinque anni dopo, ma la sua indole gli fece perdere il lavoro di insegnante alla Sorbona per essere così mandato in un piccolo e apparentemente insignificante villaggio di soli 300 abitanti,  Rennes Les Chateau. In un periodo particolare come quello in cui viveva, il suo pensiero antirepubblicano lo fece tornare ad insegnare, ma la richiesta pressante degli abitanti del paesino che volevano riaverlo, fece cambiare idea al prefetto che decise di farlo ritornare. Fu da questo momento che il mistero dei tantissimi lavori che l’abate commissionò non ha spiegazioni, a partire dal restauro completo esterno ed interno della chiesa, per continuare con la costruzione di Villa Bethania, che diventerà poi la sua dimora, e la Torre della Maddalena, che ricopiava la Torre di Davide a Gerusalemme.  

giovedì 23 settembre 2021

La costellazione della Bilancia

di Mario Pagni


Con l’avvicinarsi della stagione invernale dopo l’equinozio di autunno ecco che sulla fascia zodiacale comincia a comparire lo schema stellare formato da minuscoli apparenti puntini luminosi che formano la Bilancia.

Per gli antichi Greci le stelle di questa costellazione facevano parte dello Scorpione e questa zona della volta celeste veniva identificata con il nome di CHELE. In effetti gli astri della Bilancia sembrano costituire un prolungamento dello Scorpione e i due gruppi sembrerebbero formare un unico asterismo. Furono per primi i Romani che invece distinsero nettamente le due costellazioni assegnando maggiore importanza alla Bilancia che oltretutto due millenni fa  transitava nella fascia zodiacale proprio nel giorno dell’equinozio di autunno e i suoi due piatti apparenti simboleggiavano proprio l’eguale lunghezza fra il giorno e la notte.

lunedì 20 settembre 2021

Il Mitraismo

di Chiara Sacchetti

È la religione del dio Mitra, presente nel Mediterraneo orientale già a partire dal II-I sec. a.C. e poi diffusasi anche nell’Impero Romano dal I sec. d.C, per essere poi propagato dalle guarnigioni militari nelle zone di confine e avere il suo culmine intorno al III-IV sec., quando con l’imperatore Tiberio il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’impero. Divenne poi, non nella sua accezione di culto misterico, anche religione pubblica, mettendosi spesso in relazione fino a fondersi e identificarsi con il culto del Sole con il quale finì per identificarsi. Successivamente e per gradi si fuse anche con il Cristianesimo, con il quale prima entrò in conflitto e poi nel tempo finì invece per esserne soppiantato, ma lasciandogli in eredità molte delle sue caratteristiche principali.

Impero Romano

Sappiamo che il Mitraismo fa parte dei cosiddetti culti misterici, ossia quelle religioni, per dirlo in maniera piuttosto semplice, che appartengono ad una cerchia ristretta di persone, una sorta di setta, le cui cerimonie sono segrete e aperte soltanto agli iniziati e agli adepti. Ma a ragione di ciò, come per altri riti simili, scarsissimi sono i documenti o le attestazioni di questo culto così antico; le pochissime informazioni si devono da una parte a scrittori per la maggior parte cristiani e pagani sicuramente non più adepti della setta, e dall’altra sono conseguenze delle conoscenze sullo zoroastrismo, al quale spesso il mitraismo viene associato.

giovedì 16 settembre 2021

La Costellazione della Vergine

di Mario Pagni

La costellazione della Vergine

Dopo la pausa estiva riprendiamo il nostro cammino astronomico lungo la fascia zodiacale che ci porterà lentamente verso l’oscurità e il riposo stagionale invernale. A questo proposito nessuna costellazione come la Vergine racconta la sua origine mitologica offrendoci una complessa narrazione riferita proprio alla ciclicità delle quattro stagioni. Dobbiamo però innanzitutto premettere che uno dei miti sarebbe anche collegato ad un’altra costellazione: la Bilancia. Proprio questo gruppo di astri infatti era identificato con Astrea (o Dike) la dea della giustizia fuggita in cielo al termine della cosiddetta Età dell’Oro, offesa e inorridita dalle malefatte e dalla cattiveria degli esseri umani.

La dea Astrea o Dike

Il mito più suggestivo rimane tuttavia quello che mette in relazione la costellazione con la vicenda della bella Persefone (o Proserpina) figlia di Demetra (o Cerere), dea della campagna e delle messi. Si racconta che Plutone dio degli Inferi, si sentiva terribilmente solo nel suo mondo di tenebra. Un po’ per colmare questa esigenza un po’ perché attratto dalla bellezza di Persefone, decise di portarla nel suo regno e di farne la sua compagna. Un giorno mentre la fanciulla era intenta a raccogliere fiori nei prati intorno ad Enna nella terra di Sicilia sacra alla madre la rapì. Demetra disperata per la sparizione della figlia, decise di cercarla in ogni dove chiedendo aiuto anche agli astri del cielo.

lunedì 13 settembre 2021

Mitra la divinità del Sole

di Chiara Sacchetti

È una delle divinità più antiche che nel tempo si sono diffuse nel mondo, arrivando fino all’Impero Romano per essere poi trasformate forse nella nuova religione appena sorta in un lungo ma abbastanza semplice processo di fusione.

Secondo il mito Mitra nacque da una roccia, che gli avrebbe fatto da ventre materno avvolta da spire di serpente, con in mano un coltello e una fiaccola. La sostanza con cui era fatto non era né rocciosa né tantomeno umana, ma imponderabile, anche se presentava tutte le caratteristiche dell’uomo, con i bisogni primari come quello della fame e la sete, e le sofferenze umane con quelle del caldo e del freddo. Appena nato, Mitra, avrebbe scagliato una freccia dando così origine ad una sorgente, poi avrebbe stipulato un patto con il Sole confermato in seguito confermato. Ma l’episodio più importante del suo mito è certamente l’uccisione del toro, che avrebbe così generato l’intero universo, e che viene riprodotta in tutti i mitrei  nella tauroctonia.

Mitra con il toro, British Museum, Londra

Sappiamo che la sua data di nascita è il 25 dicembre, giorno che ovviamente non può non essere associato alla venuta al mondo di Cristo e che a sua volta richiama le cerimonie e i riti legati alla ciclicità della vita e al passaggio delle stagioni.

giovedì 9 settembre 2021

La Basilica di Collemaggio capolavoro architettonico e messaggio esoterico

Seconda Parte

di Mario Pagni

 

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è però solo in apparenza un bellissimo monumento di architettura e di arte. In realtà essa è anche un magico scrigno di misteri ed energie che si dice “cambia” profondamente chi va a visitarla. Se non fosse già bellissima, la Basilica di Collemaggio che ricordiamo situata appena fuori il perimetro delle antiche mura urbiche della città dell’Aquila, sarebbe da visitare anche solo per i misteri che sono legati profondamente ad essa. A quel “labirinto” di pietra, ad esempio, che non è una semplice decorazione artistica del pavimento davanti all’altare, ma un messaggio dai mille reconditi significati.

Passeggiando tra le navate in stile romanico-gotico, con sprazi di barocco specie sugli altari,  si può facilmente  notare ad esempio che la luce proveniente dal rosone indica un punto esatto per terra. Si ammirano le pitture, i bassorilievi e si notano appena quei simboli molto particolari che narrano però indiscutibilmente una storia parallela molto meno religiosa e più indirizzata se vogliamo all’aspetto paranormale. Una chiesa che è anche un fulcro di energie cosmiche e per questo un monumento unico al mondo.

 

Simboli misteriosi e impronta Templare

Fin dalle decorazioni della Porta Santa si incontrano simbologie complesse e misteriche che fanno pensare a un collegamento con l’ordine Templare. Potrebbe essere del tutto plausibile visto che Celestino V, durante il suo breve papato, avrebbe avuto contatti costanti e ricevuto l’aiuto degli antichi Monaci-Cavalieri  allora uno dei più forti eserciti d’Europa.

lunedì 6 settembre 2021

San Brandano il Santo che scoprì l’America?

di Chiara Sacchetti


È uno dei santi più antichi che conosciamo e di cui abbiamo documentazione, e di lui si pensa che sia stato prima dei Vichinghi e addirittura prima di Colombo a mettere piede in America. Ma davvero è così? E che prove esistono per affermare una tale ipotesi?

Brandano (o Brendan come si chiamava nella sua lingua) nacque intorno al 484 a Fenit, il porto di Tralee in Irlanda. Delle sue origini sappiamo pochissimo visto che la Bibliotheca Sanctorum, la sua fonte più accreditata, tratta in maniera molto ampia del luogo e del padre, ma non di lui: Brandano era il figlio di Find Loga, venne battezzato a Trubrid e ordinato sacerdote da Sant’Erc nel 512. Fu uno dei dodici apostoli d'Irlanda che studiarono alla scuola di San Finnian di Clonard, ottimo conoscitore delle Sacre Scritture e per questo specializzata nei libri biblici. Fu amico di Santa Brigida, di San Columba di Iona, di Sant'Enda di Aran, di san Colomano di Cloyne e del suo omonimo Brendano di Birr.

Isola della Balena di San Borondon

Fondò molti monasteri, anche se quello più famoso ed importante per la scuola monastica resta sicuramente quello di Clonfert, nella contea di Galway, dove sarebbe sepolto a seguito della sua morte avvenuta nel 578 a Amaghdown mentre si trovava in visita dalla sorella. La leggenda racconta che la sua regola venne dettata da un angelo.

giovedì 2 settembre 2021

La Basilica di Collemaggio capolavoro architettonico e messaggio esoterico

1° parte

di Mario Pagni


Lo scritto che segue unisce alla descrizione puntuale architettonico–storica dell’edificio, martoriato capolavoro architettonico, una breve parte conclusiva che ne definisce e in parte esalta gli aspetti meno conosciuti e non del tutto spiegabili che rasentano l’aspetto esoterico e misteriosofico caratterizzante l’intero complesso del celeberrimo e discusso monumento.

Basilica di Collemaggio veduta dal drone

Il complesso architettonico cui fa capo la basilica di Collemaggio sorge su una zona collinare della città dell'Aquila, al centro tra Porta Bazzano, il principale accesso orientale alla città, e l'ex-terminale del cosiddetto tratturo Magno che da L'Aquila conduceva a Foggia. Secondo la tradizione l'edificazione del tempio fu voluta dall'eremita Pietro Angeleri da Morrone, che qui fu incoronato papa il 29 agosto del 1294 con il nome di Celestino V. Il santo monaco avrebbe ricevuto la richiesta di innalzare sul posto una chiesa in onore della Vergine Maria dalla Vergine stessa, apparsagli in una sosta sul luogo detto "Collemadio", nel 1275, mentre il frate si recava al Concilio di Lione in Francia. Collemaggio, monumento simbolo del capoluogo abruzzese, racchiude in sé un insieme di stili diversi frutto di lunghe e differenti fasi costruttive nonché di numerosi restauri cui la struttura è stata sottoposta nel corso dei secoli. L'attuale aspetto medievale è frutto del radicale restauro condotto negli anni '70 con il quale sono state completamente rimosse le aggiunte effettuate nei secoli XVII e XVIII. Oggi si presenta come un'ampissima aula longitudinale divisa in tre navate concluse da transetto con cupola all'incrocio e da tre absidi, delle quali la centrale più accentuata; le navi sono divise da arcate a sesto scuto, otto per lato, su pilastri ottagonali e limitate da tre archi verso il transetto. L'impianto inizialmente progettato sembra dallo stesso Pietro da Morrone non doveva però essere questo. Studi planimetrici e scavi archeologici porterebbero ad ipotizzare una Collemaggio sempre a tre navi ma conclusa da cinque piccole absidi semiottagonali. L'originaria zona presbiteriale era invece costituita da una piattaforma a forma di parallelepipedo lungo la quale erano disposte le cinque absidi che sforavano l'odierna larghezza della chiesa.