di Mario
Pagni
La costellazione dello Scorpione |
Con questa costellazione riprendono i nostri appuntamenti astronomici con riferimento alla mitologia antica. Non possiamo negare che l’interesse per lo Scorpione è anche maggiore essendo esso stesso quello che dovrebbe in qualche modo guidare anche i destini dello scrivente e di molti carissimi amici. Siamo anche nel periodo dell’anno fra la fine di ottobre e quella di novembre che sarebbe governata da questo bellissimo ma anche inquietante segno zodiacale. Come abbiamo visto nei precedenti schemi stellari che gli antichi hanno saputo raffigurare nella mitologia ma anche astrologicamente parlando, la costellazione dello Scorpione è indissolubilmente legata a quella di Orione il mitico cacciatore della Beozia dalla statura gigantesca che si accompagnava ad Artemide dea della caccia durante le battute venatorie sull’isola di Creta. Sappiamo che la sua fama legata alla innegabile abilità ne accrebbero anche la superbia al punto tale da dichiarare che non esisteva sulla faccia della terra animale che non potesse sfuggire ai suoi inseguimenti e alla sua mira eccezionale. Per punire anche questa eccessiva vanità Era la regina degli dei, creò uno scorpione in grado di affondare nel suo piede il mortale pungiglione. La beffa maggiore fu anche quella di vedere un animale così piccolo uccidere il gigante cacciatore di prede molto più grandi e feroci di lui.
Era |
Dopo la sua
morte Orione trovò posto in cielo anche come monito per gli uomini che spesso
peccano di superbia e presunzione, in egual misura Era volle anche mettere
nella volta celeste l’animaletto che lo aveva ucciso. Qui il racconto
mitologico chiama in scena Asclepio, che si dice avrebbe fatto resuscitare
Orione per tramite dei suoi poteri medici fuori dal comune che avrebbe
schiacciato lo scorpione omicida.
Asclepio o Esculapio |
C’è un
riscontro anche astronomico alla vicenda quando infatti lo Scorpione sorge ad
est Orione muore tramontando ad ovest, ma poi il susseguente movimento della
volta celeste vede il nuovo sorgere del cacciatore gigante segnando la sua
resurrezione, ma non appena egli appare ad est lo Scorpione tramonta
schiacciato da Ofiuco. Per chi oggi osserva il cielo con animo meno poetico e
più scientifico può comunque notare come lo Scorpione compaia basso
sull’orizzonte meridionale durante i mesi estivi mentre Orione è altrettanto
ben visibile ma nei mesi invernali. Vi sono poi altre versioni assai simili che
vedono coinvolti gli stessi mitologici personaggi con qualche variante. Una di
queste vedrebbe uscire lo scorpione dal grembo stesso di Era per andare ad uccidere
il cacciatore, e la penultima delle versioni più note racconta che lo scorpione
punse Orione mentre questi cercava di salvare la dea Leto dalla mortale puntura
dell’animale. Infine a conclusione dell’intera vicenda si narra che fu la
vergine Artemide, la sua compagna di caccia che fece uccidere Orione perché
aveva attentato alla sua verginità.
Orione e Artemide dipinto di Nicolas Poussin |
Anche la
costellazione dello Scorpione come era avvenuto per la Bilancia un tempo era
molto più grande; infatti le chele erano inizialmente formate dalle stelle che
hanno poi dato vita alla costellazione zodiacale dedicata ai “piatti della
legge”. Da questi due gruppi di stelle deriva il nome dato ad essi dai romani ovvero:
“scorpione con le chele”.
Costellazione di Orione |
Sappiamo infine che lo scorpione era abbinato ad Ares il dio della guerra venerato proprio dai romani con il nome di Marte, e la sua stella più luminosa era conosciuta come Antares ovvero (anti–Marte) perché il suo colore rossastro (Antares appartiene astronomicamente alle stelle giganti rosse) rivaleggiava nel cielo notturno con il pianeta Marte avente lo stesso colore.
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