di Mario Pagni
Budapest, portale gotico della chiesa romanica di Jak |
Proseguendo il
nostro cammino nel mondo dei simboli con particolare riferimento alle
architetture e agli edifici antichi, dopo il campanile e la cupola incontriamo
un altro elemento importante comune sia a edifici civili che religiosi sia in
ambito antico che moderno. Si tratta del portale d’ingresso che di per se
considerando l’ambito civile altro non offre che una sicurezza per chi abita
all’interno e una accoglienza per chi invece vorrebbe entrare. Nelle chiese e
nelle cattedrali gotiche medievali in particolare però, questo elemento
architettonico, rappresentava sempre e comunque un “passaggio” fra il mondo
profano e quello sacro posto all’interno. Questa è la prima importante
considerazione a proposito del portale che ci fa anche capire il perché di
tanti ricchissimi elementi decorativi posti sulle cornici esterne e davanti
all’ingresso stesso.
Scrive
Guillaume Durand de Mende: La porta della
chiesa è Cristo. Ed ecco perché si legge nel Vangelo: “Io sono la porta dice
il Signore”. Anche gli apostoli sono le porte della chiesa. Il termine “ostium”
(porta) deriva da “obsistendo” (porsi di fronte a coloro che stanno fuori),
oppure da “ostendendo” (mostrare loro l’entrata). Il battente della porta
(valva) arriva da “volvere” (girare) e porta da “portando”, (portare) poiché è
attraverso di essa che si porta e si reca nella chiesa tutto ciò che si offre a
Dio”.
Nel medioevo il portale delle chiese aveva un grande valore sia simbolico che comunicativo. Il protiro come i leoni stilofori che sostengono le colonne poste ai lati che proteggono l’accesso, non è altro che una storica reminiscenza del quadriportico che aveva caratterizzato le basiliche paleocristiane.
Trento, cattedrale di san Virgilio, Protiro con leoni stilofori |
Il portale è
la soglia che divide il Cielo e
Giano Bifronte |
Giano
bifronte sarà sostituito nella religione cristiana, oltre che dai simbolismi
degli animali, dai due Giovanni: il Battista e l’Evangelista. Questi guardiani posti
davanti la soglia avevano il compito di ricordare, come ad esempio è scritto
sulla facciata del santuario di San Michele Arcangelo, che:
“Terribilis est locus iste! Hic domus
Dei est et porta coeli” (Genesi; 28,17),
cioè: “Terribile è questo luogo ! Qui
è la casa di Dio e la porta del Cielo.”
Il termine “Terribile” dunque è da intendersi nel senso di sacro e
inviolabile per chi non ha anima pura e credo cristiano.
In alcuni esempi di architettura “Templare” oltre al campanile quasi
sempre del tipo “a vela” posto sulla cuspide della facciata della chiesa,
troviamo spesso il doppio portale di ingresso che sta ad indicare la perenne
comunanza di intenti dei “monaci guerrieri con i loro compagni d’arme e di
preghiera e con i fedeli e i pellegrini da proteggere. Non dimentichiamoci
infatti che uno dei loro emblemi simbolo era due cavalieri sullo stesso
destriero con il “Beaussant” con i colori bianco e nero.
Brescia, santa Maria del Carmine, portale doppio |
Anche la più recente incredibile chiesa gotica spagnola di Barcellona
della Sagrada Familia dell’architetto Antonì Gaudì creata ad imitazione delle
medievali cattedrali gotiche, da una notevole importanza simbolica ai portali
di ingresso e al simbolismo seppure in chiave più moderna da essi trasmesso (
vedi la porta del Redentore), a memoria e testimonianza trasmessa di
quell’antico sapere eredità degli antichi maestri di pietra e monaci
costruttori allora in auge.
Barcellona, Sagrada Familia, portale del Redentore |
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