giovedì 29 ottobre 2020

Il simbolismo del portale d’ingresso delle chiese

di Mario Pagni

Budapest, portale gotico della chiesa romanica di Jak
Budapest, portale gotico della chiesa romanica di Jak

Proseguendo il nostro cammino nel mondo dei simboli con particolare riferimento alle architetture e agli edifici antichi, dopo il campanile e la cupola incontriamo un altro elemento importante comune sia a edifici civili che religiosi sia in ambito antico che moderno. Si tratta del portale d’ingresso che di per se considerando l’ambito civile altro non offre che una sicurezza per chi abita all’interno e una accoglienza per chi invece vorrebbe entrare. Nelle chiese e nelle cattedrali gotiche medievali in particolare però, questo elemento architettonico, rappresentava sempre e comunque un “passaggio” fra il mondo profano e quello sacro posto all’interno. Questa è la prima importante considerazione a proposito del portale che ci fa anche capire il perché di tanti ricchissimi elementi decorativi posti sulle cornici esterne e davanti all’ingresso stesso.

Scrive Guillaume Durand de Mende: La porta della chiesa è Cristo. Ed ecco perché si legge nel Vangelo: “Io sono la porta dice il Signore”. Anche gli apostoli sono le porte della chiesa. Il termine “ostium” (porta) deriva da “obsistendo” (porsi di fronte a coloro che stanno fuori), oppure da “ostendendo” (mostrare loro l’entrata). Il battente della porta (valva) arriva da “volvere” (girare) e porta da “portando”, (portare) poiché è attraverso di essa che si porta e si reca nella chiesa tutto ciò che si offre a Dio”.

Nel medioevo il portale delle chiese aveva un grande valore sia simbolico che comunicativo. Il protiro come i leoni stilofori che sostengono le colonne poste ai lati che proteggono l’accesso, non è altro che una storica reminiscenza del quadriportico che aveva caratterizzato le basiliche paleocristiane.

Trento, cattedrale di san Virgilio, Protiro con leoni stilofori
Trento, cattedrale di san Virgilio, Protiro con leoni stilofori

Il portale è la soglia che divide il Cielo e la Terra. Esso deve essere difeso da guardiani simbolici, come i succitati leoni, draghi e grifoni. Esso aveva proprio funzione di filtro tra interno ed esterno, tra sacro e profano, tra battezzati e non battezzati. Se la chiesa rappresenta il corpo di Cristo, l’ingresso è una sintesi della costruzione. Il portale è simbolicamente un arco di trionfo che non si apre nello spazio bensì nel tempo. Questo spiega anche il motivo per il quale specialmente nelle cattedrali gotiche veri libri scritti nella pietra, esso oltre ad essere gigantesco anche in edifici minori dello stesso stile, è riccamente decorato da sculture , simboli e allegorie e con motivi a treccia e fitomorfi, con chiari riferimenti alla Bibbia, al Vangelo ma anche con chiavi di lettura recondite, adatte solo a chi è capace di apprendere e comunicare a sua volta l’antico vero sapere. L’interno della chiesa una volta superato il “diaframma” d’ingresso fra profano e sacro, tende ad identificarsi come la Gerusalemme Celeste e con il Cristo Salvatore. A Roma, a difesa delle porte (ianuae), vi era Giano, il dio che apre l’anno e a cui e dedicato il mese di gennaio.

Giano Bifronte
Giano Bifronte

Giano bifronte sarà sostituito nella religione cristiana, oltre che dai simbolismi degli animali, dai due Giovanni: il Battista e l’Evangelista. Questi guardiani posti davanti la soglia avevano il compito di ricordare, come ad esempio è scritto sulla facciata del santuario di San Michele Arcangelo, che:

“Terribilis est locus iste! Hic domus Dei est et porta coeli” (Genesi; 28,17),

cioè: “Terribile è questo luogo ! Qui è la casa di Dio e la porta del Cielo.”

Il termine “Terribile” dunque è da intendersi nel senso di sacro e inviolabile per chi non ha anima pura e credo cristiano.

In alcuni esempi di architettura “Templare” oltre al campanile quasi sempre del tipo “a vela” posto sulla cuspide della facciata della chiesa, troviamo spesso il doppio portale di ingresso che sta ad indicare la perenne comunanza di intenti dei “monaci guerrieri con i loro compagni d’arme e di preghiera e con i fedeli e i pellegrini da proteggere. Non dimentichiamoci infatti che uno dei loro emblemi simbolo era due cavalieri sullo stesso destriero con il “Beaussant” con i colori bianco e nero.

Brescia, santa Maria del Carmine, portale doppio
Brescia, santa Maria del Carmine, portale doppio

Anche la più recente incredibile chiesa gotica spagnola di Barcellona della Sagrada Familia dell’architetto Antonì Gaudì creata ad imitazione delle medievali cattedrali gotiche, da una notevole importanza simbolica ai portali di ingresso e al simbolismo seppure in chiave più moderna da essi trasmesso ( vedi la porta del Redentore), a memoria e testimonianza trasmessa di quell’antico sapere eredità degli antichi maestri di pietra e monaci costruttori allora in auge.

Barcellona, Sagrada Familia, portale del Redentore
Barcellona, Sagrada Familia, portale del Redentore

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