di Mario Pagni
Siena, Duomo, Cupola interno |
Dopo aver
affrontato se pure a grandi linee il simbolismo del campanile e della torre campanaria in genere sia dal punto di vista cristiano che riferito ad altri
culti e religioni presenti nel mondo sia antico che attuale, spostiamo la
nostra sfera di interesse verso quello che potremo definire in architettura il
“simbolo dei simboli”: la cupola.
Dice
Guillaume Durand de Mende nel suo storico libro “Manuale per comprendere il
significato simbolico delle cattedrali e delle chiese”: “ La cupola ossia la sommità alta e rotonda del tempio sulla quale si
posa la croce, vuole significare, a causa della sua forma rotonda, con quale
perfezione e quale inviolabilità la fede cattolica deve essere predicata e
praticata; giacchè se non la si osserva interamente e senza macchia, si morrà
per sempre nell’eternità.”
Nella complessa realtà e nelle sapienti verità trasmesse espresse dal simbolo in generale fino dai primordi della storia dell’uomo, la forma geometrica della cupola o “a cupola”, raccoglie in se tanti altri significati che vanno in questo caso ben oltre a quanto espresso pur correttamente dal credo cattolico – cristiano.
Roma, Cupola di san Pietro |
Definizione di simbolo
Esistono
vari modi e concetti di definizione del “Simbolo”, l’etimologia della parola
dice della sua derivazione dal latino symbolum che a sua volta deriva
dal greco sùmbolon, il cui significato approssimativo è di “mettere
insieme” due o più parti distinte. “ Il simbolo si differenzia dal segno per
la dif-ferenza interna che stabilisce fra significante e significato. Le
funzioni del simbolo sono tre: esso sintetizza una molteplicità, e nello stesso
tempo la offre; infine apre il sistema delle relazioni alla vita stessa del
mondo”. I simboli possiedono in se un carattere intersoggettivo, in quanto
condivisi e interpretabili sia singolarmente che da un gruppo o comunità di
persone, culturale, politica o religiosa. In questo caso esso può parlare in
modo diverso a ciascun sog-getto che ne può trarre un suo messaggio personale.
Più spesso i simboli soprattutto quelli comunemente o storicamente
riconosciuti, trasmettono in chiave sintetica un sapere complesso e articolato
che in taluni casi non tutti sanno leggere e interpretare.
La geometria
euclidea e suoi derivati hanno dato allo spazio che ci circonda una sorta di
misura che viene espressa nel nostro caso in forme architettoniche definite
attraverso
Saqqara, Piramide di Djoser |
La cupola è fra questi messaggi forse quello
più importante perché in primis è la
rappresentazione di una volta celeste ideale come microcosmo ordinato dello
stesso Creato che ci circonda e ci sovrasta. Ideale perché nasce e si sviluppa
su di una forma geometrica simbologicamente determinante: Il Cerchio. Esso come
sappiamo rappresenta l’unicità e la perfezione di tutto il creato, da un unico
punto centrale infatti nasce per mezzo del compasso, uno spazio uguale identico
in tutte le direzioni, avente un raggio che partendo proprio dal centro tocca in modo univoco e geometricamente costante
tutti i suoi punti esterni.
Il cerchio
sovrapposto al quadrato che invece rappresenta la terra con i 4 lati ben
definiti da razionali criteri di misura, danno origine dopo il suo sviluppo
volumetrico ad un modello esemplare che è stato ed è tutt’ora dopo secoli,
oltre ad un efficace sistema costruttivo, la cosiddetta “quadratura del
cerchio”.
Monastero bizantino di Mitras - Grecia, struttura a cupola su pennacchi laterali |
Proprio questo sistema costruttivo usato fino
dall’antichità persino nelle tombe prima greche e poi etrusche, con copertura
del tipo a “Tholos” per distribuire i pesi delle spinte laterali sugli angoli
quadrati della cella funebre attraverso i “pennacchi” laterali, è alla base
della embrionale nascita della cupola di ciascun edificio di culto antico, sia
cristiano che di altre religioni. Quadrato quindi che sostiene il cerchio
“divino” della cupola definita anche “porta del cielo” con chiari riferimenti
all’eternità, al Divino e alla perfezione.
Arte micenea, il Tesoro di Atreo, tomba con copertura a Tholos |
Ma tale
simbologia trova molte altre spiegazioni nell’antichità anche come espressione
di “Montagna Sacra”, ovvero struttura perlopiù a forma di piramide ma anche di
tumulo (sorta di collinetta artificiale funebre), che da sempre rappresenta il
microcosmo dello stesso creato. Nello stile romanico oltre alla cupola troviamo
l’abside quasi sempre orientata ad est ritenuto il punto cardinale per
eccellenza perché è da li che “sboccia” la prima luce solare dell’alba, luce
divina e sacrale, simbolicamente di “eterna rinascita”. Proprio nell’abside in
vari esempi di architettura romanica troviamo raffigurato il “Pantokrator”
(Cristo signore di tutto), che protegge e vigila sui fedeli presenti nella
chiesa.
Siena, San Galgano, Cupola della Rotonda sul Montesiepi |
Sono molte quindi le chiavi interpretative e
gli spunti di ricerca per lo studio delle cupole che venivano usate anche ai
tempi dei Romani, sia come “Eliocamino” presente in tutti gli edifici con destinazione e uso termale, che come
celebrazione relativa a grandi personaggi della vita e della storia di Roma, un
esempio per tutti è la celeberrima cupola del Pantheon.
Roma, Cupola del Pantheon con eliocamino, Civiltà Romana |
Persino nel
culto “mitraico” nella cripta situata sotto la chiesa di San Clemente a Roma,
troviamo una grotta artificiale che rappresenta il cosmo di cui parlavamo prima
e che proprio per questo sul soffitto vede riprodotti in stucco i sette pianeti
allora conosciuti, le stelle e persino le quattro stagioni. Brunelleschi e
Michelangelo dunque nel mettere mano ai loro giganteschi geniali monumenti a
forma di cupola avevano nei loro predecessori antichi dei veri maestri di
sapienza architettonica ma anche simbolica che li hanno guidati a distanza di
secoli con i loro esempi strutturali, nella realizzazione dei loro capolavori a
perenne memoria della Divina grandezza ma anche della umana capacità per
interpretarla e riprodurla su schemi terrestri.
Firenze, Duomo, Cupola del Brunelleschi |
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