giovedì 22 ottobre 2020

Il simbolismo della cupola

di Mario Pagni

Siena, Duomo, Cupola interno
Siena, Duomo, Cupola interno

Dopo aver affrontato se pure a grandi linee il simbolismo del campanile e della torre campanaria in genere sia dal punto di vista cristiano che riferito ad altri culti e religioni presenti nel mondo sia antico che attuale, spostiamo la nostra sfera di interesse verso quello che potremo definire in architettura il “simbolo dei simboli”: la cupola.

Dice Guillaume Durand de Mende nel suo storico libro “Manuale per comprendere il significato simbolico delle cattedrali e delle chiese”: “ La cupola ossia la sommità alta e rotonda del tempio sulla quale si posa la croce, vuole significare, a causa della sua forma rotonda, con quale perfezione e quale inviolabilità la fede cattolica deve essere predicata e praticata; giacchè se non la si osserva interamente e senza macchia, si morrà per sempre nell’eternità.”

Nella complessa realtà e nelle sapienti verità trasmesse espresse dal simbolo in generale fino dai primordi della storia dell’uomo, la forma geometrica della cupola o “a cupola”, raccoglie in se tanti altri significati che vanno in questo caso ben oltre a quanto espresso pur correttamente dal credo cattolico – cristiano.

Roma, Cupola di san Pietro
Roma, Cupola di san Pietro

Definizione di simbolo

Esistono vari modi e concetti di definizione del “Simbolo”, l’etimologia della parola dice della sua derivazione dal latino symbolum che a sua volta deriva dal greco sùmbolon, il cui significato approssimativo è di “mettere insieme” due o più parti distinte. “ Il simbolo si differenzia dal segno per la dif-ferenza interna che stabilisce fra significante e significato. Le funzioni del simbolo sono tre: esso sintetizza una molteplicità, e nello stesso tempo la offre; infine apre il sistema delle relazioni alla vita stessa del mondo”. I simboli possiedono in se un carattere intersoggettivo, in quanto condivisi e interpretabili sia singolarmente che da un gruppo o comunità di persone, culturale, politica o religiosa. In questo caso esso può parlare in modo diverso a ciascun sog-getto che ne può trarre un suo messaggio personale. Più spesso i simboli soprattutto quelli comunemente o storicamente riconosciuti, trasmettono in chiave sintetica un sapere complesso e articolato che in taluni casi non tutti sanno leggere e interpretare.

La geometria euclidea e suoi derivati hanno dato allo spazio che ci circonda una sorta di misura che viene espressa nel nostro caso in forme architettoniche definite attraverso la Geometria Descrittiva dalla quale nasce e si sviluppa quello che possiamo definire il “criterio di progettualità” ovvero l’espressione disegnata dalla quale potremo essere in grado di far nascere la costruzione di un qualsiasi edificio o struttura semplice o complessa che sia. Ma gli architetti del passato come quelli odierni magari i più informati almeno da certi punti di vista, non considerano l’edificio solo frutto del loro sapere ma gli attribuiscono alcune verità, messaggi e sapienza antica proprio attraverso la simbologia architettonica. Chiese, moschee, cattedrali ma persino piramidi e ziggurath, sono veri e propri testi scritti di tali simbologie che ne trasmettono la cultualità ma anche il pensiero e la Conoscenza derivata dai popoli antichi.

Saqqara, Piramide di Djoser
Saqqara, Piramide di Djoser

La cupola è fra questi messaggi forse quello più importante perché in primis è la rappresentazione di una volta celeste ideale come microcosmo ordinato dello stesso Creato che ci circonda e ci sovrasta. Ideale perché nasce e si sviluppa su di una forma geometrica simbologicamente determinante: Il Cerchio. Esso come sappiamo rappresenta l’unicità e la perfezione di tutto il creato, da un unico punto centrale infatti nasce per mezzo del compasso, uno spazio uguale identico in tutte le direzioni, avente un raggio che partendo proprio dal centro tocca  in modo univoco e geometricamente costante tutti i suoi punti esterni.

Il cerchio sovrapposto al quadrato che invece rappresenta la terra con i 4 lati ben definiti da razionali criteri di misura, danno origine dopo il suo sviluppo volumetrico ad un modello esemplare che è stato ed è tutt’ora dopo secoli, oltre ad un efficace sistema costruttivo, la cosiddetta “quadratura del cerchio”.

Monastero bizantino di Mitras, Grecia struttura a cupola su pennacchi laterali
Monastero bizantino di Mitras - Grecia, struttura a cupola su pennacchi laterali

Proprio questo sistema costruttivo usato fino dall’antichità persino nelle tombe prima greche e poi etrusche, con copertura del tipo a “Tholos” per distribuire i pesi delle spinte laterali sugli angoli quadrati della cella funebre attraverso i “pennacchi” laterali, è alla base della embrionale nascita della cupola di ciascun edificio di culto antico, sia cristiano che di altre religioni. Quadrato quindi che sostiene il cerchio “divino” della cupola definita anche “porta del cielo” con chiari riferimenti all’eternità, al Divino e alla perfezione.

Arte micenea, il Tesoro di Atreo, tomba con copertura a Tholos
Arte micenea, il Tesoro di Atreo, tomba con copertura a Tholos

Ma tale simbologia trova molte altre spiegazioni nell’antichità anche come espressione di “Montagna Sacra”, ovvero struttura perlopiù a forma di piramide ma anche di tumulo (sorta di collinetta artificiale funebre), che da sempre rappresenta il microcosmo dello stesso creato. Nello stile romanico oltre alla cupola troviamo l’abside quasi sempre orientata ad est ritenuto il punto cardinale per eccellenza perché è da li che “sboccia” la prima luce solare dell’alba, luce divina e sacrale, simbolicamente di “eterna rinascita”. Proprio nell’abside in vari esempi di architettura romanica troviamo raffigurato il “Pantokrator” (Cristo signore di tutto), che protegge e vigila sui fedeli presenti nella chiesa.

Siena, San Galgano, Cupola della Rotonda sul Montesiepi
Siena, San Galgano, Cupola della Rotonda sul Montesiepi

Sono molte quindi le chiavi interpretative e gli spunti di ricerca per lo studio delle cupole che venivano usate anche ai tempi dei Romani, sia come “Eliocamino” presente in tutti gli edifici con  destinazione e uso termale, che come celebrazione relativa a grandi personaggi della vita e della storia di Roma, un esempio per tutti è la celeberrima cupola del Pantheon.

Roma, Cupola del Pantheon con eliocamino, Civiltà Romana
Roma, Cupola del Pantheon con eliocamino, Civiltà Romana

Persino nel culto “mitraico” nella cripta situata sotto la chiesa di San Clemente a Roma, troviamo una grotta artificiale che rappresenta il cosmo di cui parlavamo prima e che proprio per questo sul soffitto vede riprodotti in stucco i sette pianeti allora conosciuti, le stelle e persino le quattro stagioni. Brunelleschi e Michelangelo dunque nel mettere mano ai loro giganteschi geniali monumenti a forma di cupola avevano nei loro predecessori antichi dei veri maestri di sapienza architettonica ma anche simbolica che li hanno guidati a distanza di secoli con i loro esempi strutturali, nella realizzazione dei loro capolavori a perenne memoria della Divina grandezza ma anche della umana capacità per interpretarla e riprodurla su schemi terrestri.  

Firenze, Duomo, Cupola del Brunelleschi
Firenze, Duomo, Cupola del Brunelleschi

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