di Chiara Sacchetti
Quando
sentiamo parlare di vodoo immaginiamo subito una bambolina che rappresenta una
persona infilzata da uno spillo che provoca nello stesso momento nella persona
interessata la sensazione di essere punta nello stesso posto. Niente di più
sbagliato.
Classica bambola punta da uno spillone associato al vodoo
Nata ai
primordi della civiltà nel continente africano, la religione vuduista ebbe però
intorno al Seicento, con le deportazioni degli schiavi nelle nuove colonie, una
nuova linfa vitale con nuovi caratteri più moderni, dove venivano unite le
credenze spirituali con alcuni elementi del Cattolicesimo. Fu l’incontro fra questi due culti che influenzò questa religione
portandola a mutare la sua natura e unirla in quelle più cristiane anche se fu
sempre combattuta fin dai suoi inizi, per la sua connessione con
Ma cosa è
veramente il vodoo?
Alla base di
questa religione c’è la venerazione per
Secondo il vodoo esiste una sola
divinità suprema, lontana e non
riconoscibile, indicata con i nomi Mawu, Olorun o Gran Met (quasi sicuramente
con il significato etimologico dal francese di Gran Maestro).
Nel vodoo
l’anima è divisa in due corpi numistici, ossia il grande angelo guardiano e il piccolo angelo guardiano: il primo
è quello più materiale legato al corpo che lascia dopo la morte; il secondo
invece è quello più sensibile, che abbandona spesso il corpo, in particolare durante
il sonno. Spesso ciò avviene così tanto e in modo tale, oltre che soggetto agli
influssi esterni, che alcune persone più potenti che praticano la magia nera
possono addirittura imprigionando e controllando la persona stessa, sottometterla
del tutto al proprio influsso. Per cercare di ovviare a questo pericolo viene
creato spesso una sorta di amuleto, un vaso della testa, in cui viene racchiuso
il piccolo angelo proteggendolo da attacchi esterni.
Nella
credenza vodoo esiste l’angelo custode che consiglia e protegge la persona e l’anima
quando un uomo muore, ascende al Paradiso.
Ma perché
allora il vodoo viene spesso visto e compreso come qualcosa di mostruoso e
soprattutto di pericoloso quasi diabolico?
Questa idea nasce
quasi certamente dalla concezione negativa data dal Cristianesimo che combatté
fin dal principio questo culto, e anche da alcuni rituali come il sacrificio
degli animali associato alla stregoneria. Certo è che ad alcuni sacerdoti vodoo viene spesso associata, soprattutto ai più
potenti, la capacità di invocare e riportare in vita i defunti, chiamati zombie.
Si racconta che in effetti ci siano anche prove di queste facoltà, la scrittrice Zora Hurston si dice sia
riuscita a fotografare uno di questi esseri ad Haiti, in particolare Felicia
Felix Mentor, una donna morta nel 1907 e ricomparsa sotto forma di zombie nel
Al di là di questo racconto, vero o presunto, è certo che
nell’immaginario collettivo al vodoo viene sempre associato qualcosa di stregonesco
e pericoloso, e che forse proprio a
causa di tutte queste storie sarà difficile cambiare opinione in proposito.
Nessun commento:
Posta un commento