di Chiara Sacchetti
Dracula è il
vampiro più famoso e riprodotto in cinematografia, ritenuto personaggio
inventato dalle menti fantasiose delle persone, protagonista di storie che
hanno creato un’immagine oscura e pericolosa. In realtà una figura che richiama il più popolare succhiatore di sangue della
storia è veramente esistita, un essere che ha dato origine a quella favole
che ancora oggi tiene svegli i più paurosi e affascina i più curiosi. Ma chi ha
influenzato il personaggio protagonista di storie letterarie e altrettanti
film?
Per scoprire
le origini di questa creatura e l’uomo che ha ispirato racconti e storie così
macabre e terribili dobbiamo viaggiare fino alla Romania in Transilvania, e
conoscere il principe Vlad Tepes III Dracula, noto come “l’impalatore”, e
vissuto intorno al 1400.
Ritratto di Vlad Tepes III nel castello d'Ambras
Il celebre Dracula nacque a Sighișoara in Transilvania, il 2 novembre del 1431 da Vlad Drakul II, principe di Valacchia e membro dell’Ordine del Drago, e probabilmente della principessa ungherese Cneajna di Moldavia; il padre viveva sotto la protezione del re Sigismondo aspettando momenti propizi per rimpossessarsi del trono di Valacchia. Il sovrano infatti aveva dato all’uomo il compito di proteggere i confini meridionali del regno d’Ungheria e qualche anno più tardi gli aveva riconosciuto anche le rivendicazioni sul trono, cosa che accadde davvero nel 1436. Ma la sua politica non ebbe gli effetti sperati nonostante un accordo con il sultano, e l’uomo venne ucciso nel 1447 in battaglia.
Rapito
assieme al fratello in complesse vicende storiche, il futuro Vlad III venne
liberato e assieme alle truppe ottomane riprese il trono della Valacchia a
Vladislav II, paese in preda al caos più totale. Il suo regno fu piuttosto incostante ed ebbe numerose vicissitudini
tanto che si possono distinguere tre diversi momenti della sua monarchia,
distinti da altrettanti periodi di guerra e rappresaglie.
Ma di tutto
quello che ha fatto è sicuramente per i suoi metodi barbari e disumani che è
passato alla storia: ai suoi nemici e in generale a tutti coloro che si opponevano a lui e alle sue leggi, non
risparmiava pene terribili e mostruose, degne di un essere orribile e senza
remore.
La sua fama
di personaggio terribile è ben chiara da due “storie” ma più probabilmente leggende
che lo riguardano. Si racconta che un mercante denunciò allo stesso Vlad il
furto di 160 ducati, il sovrano minacciò la popolazione di far venire fuori il
ladro, altrimenti avrebbe impalato tutti e fu così che in poco tempo il
furfante venne fuori e subito impalato, mentre al mercante vennero restituiti i
soldi. Ma il destino è strano e per un errore ne dettero di più così l’uomo per
timore tornò indietro e restituì il ducato in eccesso; Vlad gli
avrebbe addirittura risposto che se non lo avesse fatto avrebbe fatto impalare
anche lui assieme al ladro. Un’altra storia racconta che il sovrano avrebbe
posto al centro della città di Târgoviște una coppa d’oro che rimase lì per
oltre un mese per il terrore degli abitanti che non osavano toccare né
tantomeno rubare l’oggetto per paura delle conseguenze.
Friedrich Johann,Justin Bertuch, Creatura mitica del Drago
Forse
proprio anche per questa sua aura di malvagità anche la sua morte è circondata
da mistero e ha dato origine a moltissime storie e leggende che la riguardano.
Alcuni sostengono che sia morto in battaglia dove venne decapitato e la sua testa portata a Costantinopoli come trofeo di
guerra, mentre il suo corpo seppellito senza cerimonie nel monastero di
Comana. Studi recenti hanno però dimostrato che la presunta tomba sarebbe in
realtà vuota mentre in un’altra vi sarebbe un corpo di un uomo vestito in modo
lussuoso e con al dito un anello con un dragone, ma la presenza della testa eliminerebbe
la possibilità che si tratti proprio di Vlad III. Altri sostengono invece che
il suo corpo sia stato bruciato o smembrato dai Turchi in battaglia. Un’altra
tesi, difficile ma affascinante, vuole che Vlad fosse stato imprigionato, liberato
successivamente dalla figlia dopo il pagamento di un riscatto, e portato a Napoli dove sarebbe morto
naturalmente e il suo corpo sarebbe stato seppellito nella cappella della
chiesa di Santa Maria La Nova. A confermare la tesi ci sarebbe all’interno dell’edificio
un monumento funebre dove sarebbe rappresentato un drago, animale leggendario
simbolo del blasone di Vlad come abbiamo visto, e sul quale è scritto un
epitaffio in una lingua finora incomprensibile.
Monastero di Snagon dove si dice ci sia la tomba di Vlad III
Ma come è
avvenuta questa associazione fra il conte Vlad III e Dracula?
Intorno alla
metà del 1500 Vlad ormai deceduto prese ad avere l’appellativo tepes, ossia “impilatore” dai cronisti
che scrivevano su di lui, privilegiando uno dei suoi metodi preferiti di
tortura, ossia appunto l’impalamento (in rumeno tepes vuol dire palo), anche se
alcuni bizantini e ottomani, quando ancora era in vita, lo chiamavano già così.
Vlad usò anche altri tipi di torture. Secondo una leggenda nel 1459 l’uomo avrebbe
invitato alcuni mercanti ad un banchetto del quale si cibarono copiosamente; a
fine pasto avrebbe fatto sventrare uno
di loro e ad un altro avrebbe ordinato di mangiare le interiora del primo. Lo
stesso fece con gli altri mentre lui osservava impassibile quanto accadeva.
L’ultimo invece fu bollito e la sua carne venne data da mangiare ai cani.
Vlad banchetta con i mercati invitati in un incubabolo del XV sec a Strasburgo
E il nome
stesso di Dracula troverebbe origine dal fatto che sia lo stesso Vlad che anche
suo padre, venivano chiamati con l’appellativo di Dracul che richiamava la
succitata appartenenza di entrambi all’Ordine
del Drago, un ordine militare del Sacro Romano Impero fondato da Sigismondo di
Lussemburgo per eliminare definitivamente l’eresia hussita che criticava i benefici della casta sacerdotale e
l’infallibilità del Papa.
Da qui gli
autori più fantasiosi cominciarono a scrivere libri e racconti su di un uomo
che amava succhiare il sangue e dal nome di Dracula.
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