2° parte
di Mario
Pagni
Nella prima
parte dello scritto abbiamo fatto una serie di considerazioni sulle conoscenze
astronomiche del popolo egizio e di
quelle costellazioni che principalmente animavano anche dal punto di vista
mitologico il loro Pantheon di conoscenze in tal senso. Abbiamo anche visto
l’importanza di alcune costellazioni con riferimento palese ai loro sistemi di
orientamento notturno e ai cicli legati alle piene del Nilo e alla conseguente
fertilità dei terreni circostanti il grande fiume per favorire l’agricoltura.
Fra queste in particolare le cosiddette “circumpolari” perché visibili durante
tutto il corso dell’anno perché nel loro moto apparente ruotano intorno
all’asse immaginario terrestre che vede nella Stella Polare il suo attuale
fulcro direzionale. Ma gli Egizi attribuivano anche una costante importanza
mitologica anche ad altri gruppi di stelle fra queste la Chioma di Berenice, il
Cratere, il Drago, Eridano, o il grande fiume celeste secondo alcuni mitografi
identificato con lo stesso Nilo, e ancora i Gemelli e il Leone di assoluta
importanza sia astronomica che mitologica riprodotto sotto forma di grande
enigmatica Sfinge proprio nella piana di Giza. E poi Pegaso, il Pesce Australe,
lo Scorpione, la Vergine il Triangolo.
Allineamento Astronomico degli Antichi
Siti: la Cintura di Orione e le Piramidi di Giza
Stelle e piramidi connubio storico astronomico |
C’è un fatto che alcuni studiosi continuano ancora a negare, ma che ai più ormai appare come un dato assodato. I siti archeologici dell’antichità presentano tutti, in un modo o nell’altro, un allineamento cosmico. Le costruzioni delle popolazioni del passato tenevano sempre conto, in modo matematicamente molto preciso per l’epoca, della posizione di stelle e pianeti. Chi nega questo fatto, lo fa perché non può ammettere che civiltà tanto antiche avessero conoscenze così sofisticate, tali che spesso sfuggono alla comprensione dell’uomo moderno.
Non serve
immaginare un mondo privo dell’illuminazione contemporanea per capire quanto il
cielo notturno fosse presente nella vita di chi è vissuto centinaia e migliaia
di anni fa. Le stelle conosciute come abbiamo visto erano numerose e
significative sia per la mitologia che per la astronomica conoscenza della
volta celeste. Lo dimostra una delle ormai più popolari teorie in tal senso,
quella della presunta corrispondenza tra le tre stelle della Cintura di Orione
e le tre Piramidi della piana di Giza in Egitto.
Disposizione delle piramidi della piana di Giza |
La cintura di Orione
I nostri
protagonisti sono soprattutto due elementi astronomici, una stella e una
costellazione, che sembrano aver rivestito un ruolo di primaria importanza tra
le civiltà antiche. La prima è la stella Sirio, a cui si legano, ad esempio, le
credenze del popolo dei Dogon. Sirio (o Sotis per gli egizi) la stella più
luminosa. C’è poi Orione, una costellazione così chiamata a seguito di un mito
greco già citato in questi nostri brevi scritti.
La
costellazione di Orione si compone di molte stelle, circa 130 visibili ad
occhio nudo, ed è facilmente identificabile specialmente nel freddo cielo
invernale. Anche se le stelle più luminose sono altre, le tre più famose sono: Mintaka, Alnilam e Alnilak,
ovvero quelle che costituiscono proprio la cosiddetta “cintura di Orione”. Esse
sono orientate verso sud – est in direzione proprio di Sirio.
Le tre stelle della cintura di Orione |
Nell’antico
Egitto, Sirio e Orione erano considerati il luogo di provenienza delle due
divinità principali del pantheon religioso, ovvero Iside e Osiride. Iside e
Osiride si dice avessero dato origine alla nostra umanità terrena scendendo
dalle stelle, e lassù, un giorno, sarebbero ritornati. La cintura di Orione si
credeva anche sede di una sorta di oltremondo, a cui anche gli uomini un giorno
sarebbero finalmente ascesi. Orione era anche la destinazione del Faraone dopo
la morte.
Le Piramidi di Giza
La necropoli
di Giza è il sito archeologico dell’Antico Egitto più noto e affascinante, ma
anche quello che continua a celare il maggior numero di misteri. Si compone di
un complesso formato da molte piramidi, ma dove vi sono tre le principali,
quelle (si dice) costruite dai faraoni Chefren, Micerino (nome ellenizzato del
faraone Menkaure) e Cheope. Inoltre, a vigilare il tutto vi è l’imponente
succitata enigmatica Sfinge.
L’egittologia
dice che queste piramidi furono costruire circa 2500 anni prima di Cristo,
anche se c’è chi invece propone datazioni molto anteriori. Esiste a tal
proposito una teoria messa a punto solo
in tempi recenti, ma che con il tempo ha acquisito sempre maggior corpo.
Nel 1983 il
ricercatore britannico Robert Bauval notò, riportando le sue osservazioni in
seguito nell’opera “Discussions in Egyptology”, che le tre grandi piramidi di
Giza erano perfettamente allineate proprio con le tre stelle della Cintura di
Orione. Da una prima osservazione superficiale seguirono degli approfondimenti
che scaturirono nella stesura di un libro pubblicato nel 1994: “The Orion
Mystery: Unlocking the Secrets of the Pyramids”.
Piramidi della piana di Giza e disposizione delle tre stelle di Orione |
Che cos’erano le Piramidi
Rimane, da
sempre, un grande interrogativo. Anche se ufficialmente l’egittologia scheda le
piramidi, non solo le tre di Giza ma tutte quelle dell’Antico Egitto, come
tombe dei faraoni, la verità è che questa spiegazione sembra sempre meno
convincente. Le stanze funebri risultano quantomeno sempre spoglie, decisamente
in contrasto con la grande accuratezza dell’arte egizia. Senza contare il fatto
che non sono state trovate all’interno scritte in geroglifico ne tantomeno
alcuna mummia che potesse testimoniare il trattarsi di antiche sepolture.
La scoperta
di Bauval, che fu in seguito ripresa e approfondita da altri studiosi quali
Adrian Gilbert e Graham Hancock, era stupefacente non solo perché dimostrava
una perizia costruttiva che trascende persino la già stupefacente architettura
delle Piramidi. Affinché l’allineamento delle tre Piramidi con la cintura di
Orione risultasse coerente, bisognava pensare anche al momento esatto in cui le
stelle erano allineate in modo perfetto. Sappiamo infatti che le stelle si
“spostano” nel cielo notturno, a causa della precessione degli equinozi.
Cercando
quindi il momento in cui il cielo notturno potesse corrispondere alla piana di
Giza e ipotizzando che il fiume Nilo fosse la simbolica rappresentazione della
Via Lattea e la Sfinge la costellazione del Leone, il risultato era abbastanza
sconvolgente. Il cielo aveva esattamente quella configurazione circa 10.500
anni prima di Cristo. Da ciò si potrebbe
dedurre che le Piramidi siano state costruire ben prima di quanto non si
creda comunemente. Quella data guarda caso segnava anche l’inizio dell’Era
Astronomica del Leone.
Sfinge custode di segreti che guarda verso la costellazione del Leone cambio di una Era |
Stelle e uomini
Qualunque
cosa si pensi delle teorie di Bauval, ormai sono troppe le prove del fatto che
gran parte, se non tutti, i siti antichi erano sapientemente orientati, in un
modo o nell’altro, nel cielo notturno. Questo non si può ascrivere al mero
caso, né ad una superstiziosa venerazione delle stelle in quanto tali. Anche il
fatto che le Piramidi, e la Sfinge, possano essere più antiche di quel che si
dice diverrebbe così un’ipotesi sempre più concreta.
Bassorilievo egizio dove è raffigurata la costellazione di Orione |
A cosa
servivano davvero quelle imponenti costruzioni? Come mai i cunicoli che si
trovano all’interno della piramide di Cheope, l’unica che abbia passaggi
ascendenti e discendenti, spesso puntano direttamente verso alcune delle succitate
stelle? C’è chi ha pensato forse con
troppa fantasia a questi edifici come ad una sorta di “stargate”, ovvero dei
veicoli o brecce spazio temporali, in grado di consentire all’anima del faraone
di ascendere direttamente alle stelle. Ma alla sua anima, o forse anche al suo
corpo?
Tra le molte
recenti scoperte che sono state fatte sulle piramidi, è che presentano
particolari risonanze magnetiche, e anche anomalie a livello termico che
potrebbero celare spazi vuoti non ancora scoperti.
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