di Chiara Sacchetti
Personaggio
letterario simbolo della cattiveria e dell’indole sagace e perfida dell’essere
umano, la figura di Dracula nasce dall’ispirazione di molti scrittori del
sovrano Vlad III Tepes realmente vissuto in Transilvania nel XV secolo. Ma come
avvenne questo passaggio? E di quali storie è protagonista Dracula, personaggio
principale di moltissimi libri e di altrettanti film e serie televisive?
Vlad III
Tepes, che nella lingua d’origine significa “palo”, fu sovrano della Valacchia,
antica terra nel territorio dell’Ungheria e rimasto nella memoria soprattutto per i suoi metodi disumani se non
mostruosi che usava nei confronti dei propri nemici e oppositori. Il più
terribile e conosciuto di questi era la pena dell’impalamento, durante il quale,
(almeno così ci raccontano i cronisti dell’epoca), ai suoi rivali infilava un palo lungo tutta la schiena e lui si
divertiva a vedere lo spettacolo della loro lunga ed estenuante morte senza
provare nessun rimorso od orrore. Da qui nelle fantasiose menti di alcuni
scrittori, nacque il personaggio del vampiro più famoso, Dracula appunto,
protagonista a volte terribile, e altre volte anche di divertenti storie.
Il conte Dracula apparve per la prima volta nella letteratura in uno degli ultimi romanzi gotici dalla penna di Bram Stoker intorno alla fine del 1800 nell’omonima opera. Il protagonista padrone nel suo castello in Transilvania invita un giovane notaio di nome Jonathan Harker per fargli stipulare gli atti per l’acquisto di alcune proprietà a Londra. L’uomo però finisce praticamente prigioniero del conte, condizione che gli permette di scoprire la vera identità dell’ospite e quella di una delle sue tre mogli e che tenterà addirittura di ucciderlo. Dopo varie vicissitudini e omicidi commessi per poter succhiare il sangue alle sue vittime Dracula tenterà la fuga dal suo castello aiutato da zingari del luogo suoi adepti ma sarà proprio Jonathan Harker ad ucciderlo con una pugnalata inferta alla base del collo del mostruoso essere
Aspetto
interessantissimo dell’opera di Stoker è il fatto che seppur in modo non del
tutto palese, l’autore sembra voler far intendere che in vita Dracula fosse
stato davvero Vlad III Tepes, e in particolare quando nel capitolo 18 si
afferma «sembra dunque che era quel voivoda Dracula che acquista sua gloria
contro i turchi, di là di grande fiume sulla propria frontiera di Turcolandia», anche se non viene del tutto
chiarito come poi sia avvenuta la sua trasformazione in vampiro. Secondo quanto
scritto pare infatti che il protagonista abbia
frequentato la scuola di arti oscure di Scolomanzia, sui monti sopra il lago
Sibiu e gestita da Diavolo in persona il quale avrebbe voluto con sé uno
studente su dieci. Dracula sarebbe stato proprio il decimo.
Ma come era
davvero Dracula di Stoker?
Se Vlad III
Tepes in vita fu un sovrano orribile, dai modi animaleschi e agghiaccianti, il
personaggio che viene disegnato nel romanzo pare invece essere stato un
apparente gentiluomo, ammirato da tutti e di stirpe nobile, ma fu al momento
della trasformazione sotto l’influenza diabolica che egli divenne (si dice) un
crudele predatore, senza pietà, la sua
cortesia era solo un falso atteggiamento che gli serviva per catturare le sue
vittime.
La sua ottima
personale cultura, sarebbe maturata in virtù della sua lunga esperienza di vita
che gli avrebbe permesso di fare incontri e studiare moltissimo, ma anche alla
sua intelligenza, trasmessa dalle numerose esperienze, dotandolo anche di
grande arguzia e astuzia.
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Un’altra
figura, vissuta in un passato più remoto, pare essere stata la vera fonte di
ispirazione del personaggio immaginario di Dracula: si tratta della contessa
Erzebet Bathory, conosciuta come Elisabetta Bathory qui in Italia, e
soprannominata la “Contessa Dracula” o
anche “Contessa Sanguinaria”. La donna, vissuta in Ungheria fra la metà del
‘500 e i primi del ‘600, venne accusata assieme ai suoi collaboratori di aver torturato e ucciso centinaia di donne,
un numero che oscillerebbe fra le 100 accertate e le 350 sospettate, anche se
in un diario recentemente trovato nella sua dimora, ne sarebbero state segnate
addirittura 650. Ma non solo. Oltre al suo presunto sadismo che si sfogava
nel tortura e nell’uccisione di tutti coloro i quali non si sottomettevano ai suoi
voleri, la donna venne anche associata alla Magia Nera che avrebbe conosciuto e
praticato grazie all’amicizia con una certa Dorothea, conosciuta come Dorka, con
il suo servo Thorko.
L’opera di Stoker
dette avvio ad altri scritti dello stesso genere. Intorno al 1925 venne
realizzata l’opera teatrale da Hamilton Deane e John L. Balderston, ma non si
possono non citare il comico film italiano Dracula contro Fracchia con Paolo
Villaggio, la serie animata il Conte Dracula dove è un papero antropomorfo
vittima di divertenti situazioni, o anche la saga di Hotel Transilvania in cui
è protagonista assieme alla famiglia di avventure assurde e divertenti.
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