lunedì 6 settembre 2021

San Brandano il Santo che scoprì l’America?

di Chiara Sacchetti


È uno dei santi più antichi che conosciamo e di cui abbiamo documentazione, e di lui si pensa che sia stato prima dei Vichinghi e addirittura prima di Colombo a mettere piede in America. Ma davvero è così? E che prove esistono per affermare una tale ipotesi?

Brandano (o Brendan come si chiamava nella sua lingua) nacque intorno al 484 a Fenit, il porto di Tralee in Irlanda. Delle sue origini sappiamo pochissimo visto che la Bibliotheca Sanctorum, la sua fonte più accreditata, tratta in maniera molto ampia del luogo e del padre, ma non di lui: Brandano era il figlio di Find Loga, venne battezzato a Trubrid e ordinato sacerdote da Sant’Erc nel 512. Fu uno dei dodici apostoli d'Irlanda che studiarono alla scuola di San Finnian di Clonard, ottimo conoscitore delle Sacre Scritture e per questo specializzata nei libri biblici. Fu amico di Santa Brigida, di San Columba di Iona, di Sant'Enda di Aran, di san Colomano di Cloyne e del suo omonimo Brendano di Birr.

Isola della Balena di San Borondon

Fondò molti monasteri, anche se quello più famoso ed importante per la scuola monastica resta sicuramente quello di Clonfert, nella contea di Galway, dove sarebbe sepolto a seguito della sua morte avvenuta nel 578 a Amaghdown mentre si trovava in visita dalla sorella. La leggenda racconta che la sua regola venne dettata da un angelo.

Ma parlando di Brandano non si può sicuramente tralasciare la sua Navigatio Sancti Brendani, un’opera anonima, forse scritta da un monaco irlandese, secondo alcune ipotesi, fuggito dalle invasioni vichinghe e tramandata e copiata a partire dal X secolo per secoli dopo in varie lingue e dialetti. Perfino Dante la conosceva, dato che una delle lingue italiane, a parte il latino fu proprio il toscano, e molti ritengono che la Divina Commedia e in particolare la sua demonologia sia stata ispirata almeno in parte proprio da questa opera. Ma di cosa tratta la Navigatio? E come nacque questa decisione?

Una pagina della Navigatio Sancti Brandani

Di Brandano sappiamo che nel corso della sua vita fece numerosi viaggi, volti soprattutto alla predicazione e alla diffusione del Cristianesimo, fondando anche numerosi luoghi di culto. Ma di uno, così importante forse e degno di essere ricordato è rimasta memoria proprio in  quelle pagine del libro.

Il preludio a questa impresa è l’incontro di Brandano con un religioso che gli raccontò di una Terra Promessa dei Santi, un luogo oltreoceano, dove lui era stato, una terra meravigliosa dove regnava la Parola di Dio: a sentire quelle parole l’uomo si convinse, costruì così una barca ricoperta con pelli di bue e spalmata con il grasso di animale per sigillarla. Dopo aver radunato con sé 14 uomini (o 17 a seconda delle versioni), e fatto provviste di cibo e acqua per la navigazione, il gruppo partì per quella terra. Secondo il racconto il viaggio iniziò il 22 marzo e il gruppo salpò da Shankeel (Seana Cill), ai piedi del cosiddetto Monte Brandon. Dopo molto tempo arrivarono in un luogo con un clima perfetto, dove nessuno poteva morire né tanto meno ammalarsi, quasi come il Paradiso Terrestre, come fosse un luogo immaginario forse, ma che, per uno strano scherzo del destino, fu inserito per molti secoli, anche nelle mappe, diventando forse quello che molti identificano come la cosiddetta Isola dei Beati.

Si dice anche che avrebbe scoperto l’Isola delle pecore giganti, con alte scogliere e sarebbe arrivato alle isole Fær Øer, in Irlanda e perfino in America e alle Canarie, dove sarebbe ancora oggi venerato con il nome di San Borondon.

La prova che sarebbe stato lui, quasi mille anni prima di Colombo, a mettere per primo piede nelle Americhe, si nasconderebbe nella piccola chiesa dove lui adesso è sepolto. Nel portale principale sarebbero raffigurati volti e animali mitologici con le bocche aperte in atto di mordere: ad un occhio attento e osservatore non può non venire alla mente quelli raffigurati nei territori lontani, come quelli messicani di Teotihuacan, che decorano i numerosi edifici di quelle terre. Ma non solo. All’interno della chiesa, troviamo anche una sirena, figura leggendaria e mitologica che richiama viaggi storie e scoperte molto antiche.

Cattedrale di Clonfert e la tomba di San Brandano

Che Brandano sia stato davvero in quei posti e che poi tornando abbia riportato quanto visto? La piccola cattedrale infatti, datata intorno al XII secolo, venne costruita su un precedente edificio, si dice addirittura fatto edificare da Brandano stesso ed è lecito pensare che alcuni dei materiali usati siano stati riutilizzati, come spesso accadeva, da quello precedente.

Difficile dire tutto ciò con assoluta certezza ma sognare e ipotizzare qualcosa di così affascinante, spinge anche noi a sognare mondi e storie lontane e forse una delle attrattive di quei luoghi ancora oggi è rimasta quella!!

 

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