lunedì 20 settembre 2021

Il Mitraismo

di Chiara Sacchetti

È la religione del dio Mitra, presente nel Mediterraneo orientale già a partire dal II-I sec. a.C. e poi diffusasi anche nell’Impero Romano dal I sec. d.C, per essere poi propagato dalle guarnigioni militari nelle zone di confine e avere il suo culmine intorno al III-IV sec., quando con l’imperatore Tiberio il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’impero. Divenne poi, non nella sua accezione di culto misterico, anche religione pubblica, mettendosi spesso in relazione fino a fondersi e identificarsi con il culto del Sole con il quale finì per identificarsi. Successivamente e per gradi si fuse anche con il Cristianesimo, con il quale prima entrò in conflitto e poi nel tempo finì invece per esserne soppiantato, ma lasciandogli in eredità molte delle sue caratteristiche principali.

Impero Romano

Sappiamo che il Mitraismo fa parte dei cosiddetti culti misterici, ossia quelle religioni, per dirlo in maniera piuttosto semplice, che appartengono ad una cerchia ristretta di persone, una sorta di setta, le cui cerimonie sono segrete e aperte soltanto agli iniziati e agli adepti. Ma a ragione di ciò, come per altri riti simili, scarsissimi sono i documenti o le attestazioni di questo culto così antico; le pochissime informazioni si devono da una parte a scrittori per la maggior parte cristiani e pagani sicuramente non più adepti della setta, e dall’altra sono conseguenze delle conoscenze sullo zoroastrismo, al quale spesso il mitraismo viene associato.

San Girolamo nella sua epistola CVII 2, ad Laetam, ci racconta che c’erano 7 gradi di iniziazione, ciascuno sotto il patrocinio di un segno zodiacale, corax, ossia il corvo di Mercurio, con i simboli della coppa, del caduceo e dello stesso corvo; nimphus, la crisalide con Venere, e simboleggiato da un diadema, una lampada e un serpente; il miles, soldato con Marte, non a caso dio della guerra, che richiamava la battaglia contro le forze del male,  e rappresentato per questo da un elmo, una lancia e una borsa da viaggio; leo, il segno del leone con Giove, con i simboli di fulmini, sistro e una pala da fuoco; perses, persiano con la Luna, e raffigurato con una spada persiana, una falce e la luna; l’heliodromus, il corriere del sole identificato con il Sole stesso, che richiamava la libertà conquistata simboleggiato dalla torcia, la corona a sette raggi e la sferza; e infine il pater, padre con Saturno, simboleggiato da una patera, un’asta e un berretto frigio. Attraverso questi 7 stadi l’anima dell’iniziato passava attraverso le 7 sfere dove lasciava in ciascuna una passione umana, per arrivare così in cielo pura. Tertulliano invece, nel De Praescriptione haereticorum, 40, ci dice che il soldato di Mitra veniva segnato in fronte e doveva fare abluzioni purificatorie che richiamavano il battesimo cristiano.

Mitra sacrifica il toro

Il culto veniva celebrato nel famoso mitreo, o in latino spelaeum, la caverna, così chiamato per collegare la cerimonia con il luogo di nascita del dio, che avvenne secondo la mitologia, uscendo da una roccia; il problema però si poneva nei centri abitati dell’Impero dove il culto era ben presente ma scarseggiavano grotte e anfratti, e dove venivano utilizzato luoghi sotterranei come quelli sotto le terme o i criptoportici. Non a caso ancora oggi in moltissimi luoghi segreti sono stati ritrovati manufatti e affreschi che richiamano questo antichissimo culto.

Ostia, Sette Sfere, Mitreo

I misteri del culto mitraico, nascono, secondo il mito, quando il dio inizia al suo culto con il Sole, al quale è separato ma allo stesso tempo legato  e con il quale fa un patto poi, successivamente un banchetto di pace. Una volta finito il rituale salgono assieme sul carro verso il cielo.

Come tutti i culti misterici, non sappiamo con certezza cosa accadesse in modo preciso e dettagliato durante le cerimonie dedicate al dio. L’unica eccezione sarebbe stato il cosiddetto “Papiro Magico”, un documenti egiziano risalente al IV sec. d.C. che avrebbe avuto nelle sue 36 pagine la descrizione di molti rituali che avvenivano durante gli incontri degli adepti e dei neofiti del dio Mitra. Recenti studi però hanno messo seriamente in dubbio che quelli descritti siano veramente i rituali del Mitraismo, dando invece spazio a tradizioni autoctone egiziane da cui forse lo stesso Mitraismo avrebbe comunque tratto ispirazione. Ma è sempre grazie a Tertulliano, originariamente soldato di Mitra fino alla conversione al Cristianesimo, che ancora oggi sappiamo qualcosa dei rituali mitraici. Durante il primo grado, quello del Corvo, l’adepto vestito con una tunica nera, colore dell’animale, doveva passare dal doppio rituale dell’acqua e del fuoco, facendosi prima immergere dentro una vasca di acqua gelida e poi doveva attraversare un fuoco o passare sopra una lastra infuocata. Il tutto si traduceva, come accadeva negli altri culti misterici, in una morte apparente del neofita, che lasciava la vecchia vita e rinasceva in una nuova come seguace del dio. Nel secondo invece, veniva vestito di una veste candida, mentre nel terzo, il miles era chiamato a combattere contro un uomo armato con la spada per conquistare la corona. Alla fine doveva così spogliarsi degli abiti in segno di un nuovo abbandono della vita precedente e di nuova nascita, inginocchiarsi in segno di sottomissione per essere poi bendato e legato mentre con la lancia gli veniva consegnata la corona dai sette raggi. A questo punto con un colpo secco della lama della lancia veniva liberato dalle corde e tolta la benda, la corona veniva posta sulla sua spalla e l’adepto doveva pronunciare le seguenti parole: «Mithra è la mia sola corona!». Più facile il passaggio al 4° grado che consisteva semplicemente nel cospargersi la bocca di miele.

I primi tre gradi erano accessibili a tutti e in sostanza piuttosto semplici, mentre quelli successivi di volta in volta sempre più difficili, per arrivare all’ultimo al quale si dice si arrivasse soltanto per “raccomandazione” piuttosto che per reali capacità dell’adepto.

I 3 gradi del processo alchemico

In tanti hanno visto nelle caratteristiche appena descritte molti riferimenti all’alchimia, e in particolare ai suoi vari stadi della Nigredo, Albedo e Rubedo, che sarebbero chiari riferimenti ai passaggi dei primi 3 gradi dell’iniziazione al Mitraismo. Possibile. Quello che è certo, e che ho imparato studiando, è che ci sono tanti anzi tantissimi collegamenti fra le varie religioni, da quelle più antiche a quelle più recenti e che sicuramente le une hanno influenzato le altre, lasciando spesso qualcosa di sé. C’è chi ha visto anche nel culto mitraico molti riferimenti ai ”passaggi di grado” nella moderna Massoneria compreso il fatto del superamento di varie prove e del “rinascere” ad una nuova condizione da profano ad iniziato.

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