giovedì 23 settembre 2021

La costellazione della Bilancia

di Mario Pagni


Con l’avvicinarsi della stagione invernale dopo l’equinozio di autunno ecco che sulla fascia zodiacale comincia a comparire lo schema stellare formato da minuscoli apparenti puntini luminosi che formano la Bilancia.

Per gli antichi Greci le stelle di questa costellazione facevano parte dello Scorpione e questa zona della volta celeste veniva identificata con il nome di CHELE. In effetti gli astri della Bilancia sembrano costituire un prolungamento dello Scorpione e i due gruppi sembrerebbero formare un unico asterismo. Furono per primi i Romani che invece distinsero nettamente le due costellazioni assegnando maggiore importanza alla Bilancia che oltretutto due millenni fa  transitava nella fascia zodiacale proprio nel giorno dell’equinozio di autunno e i suoi due piatti apparenti simboleggiavano proprio l’eguale lunghezza fra il giorno e la notte.

Costellazione della Libra o Bilancia stampa storica

Gli “astronomi “ romani  suggerirono anche che i riferimenti della Bilancia con i due piatti in equilibrio potessero rappresentare simbolicamente proprio quelli della Legge che aveva ovviamente un suo riscontro sacro nella dea Dike ovvero la Giustizia.

Durante quella che in antico veniva definita l’Età dell’Oro, quando regnava il dio Saturno, la Giustizia viveva fra gli uomini. In quel periodo la primavera era pressoché eterna, i frutti e le messi si dice crescessero spontaneamente senza che fosse necessaria l’opera dell’uomo nei campi da coltivare. Si trattava insomma di una sorta di paradiso terrestre, ricorrendo come esempio ad un simbolismo e ad una immagine ebraico–cristiana.

Lucas Cranach  L'Età dell'Oro

Poi a Saturno (Crono per i Greci) successe il figlio Giove (Zeus) dando inizio all’Età dell’Argento. Anche se la mitologia di riferimento è assai più complessa in questa sede ci limiteremo a dire che la primavera divenne più breve e oltretutto suddivisa ciclicamente con le stagioni. È facile immaginare quali furono le complicazioni con gli esseri umani che dovettero necessariamente lavorare e produrre ciò che prima era  armonicamente e fisicamente fornito. In più nacquero varie contese che sfociarono nella scelta dei terreni e delle colture più o meno fertili i primi e più o meno adatte e commestibili le seconde anche qualitativamente.

Il Carro di Saturno

Dike fu molto addolorata da queste nuove vicende e dai problemi che da subito ne nacquero e decise di ritirarsi fra le montagne volando e raggiungendole per mezzo delle sue grandi ali. Da lassù la dea voltò letteralmente le spalle all’umanità dalla quale si sentì tradita lanciando anche una infausta profezia e indicando l’Età dell’Argento come l’inizio di un lungo e fosco futuro per l’intero genere umano. La profezia non tardò ad avverarsi giunsero infatti in successione prima l’Età del Bronzo e poi quella del Ferro durante le quali non vi furono limiti ai misfatti umani. La dea allora dispiegando nuovamente le sue ali volò ancora più in alto, addirittura fra le stelle e da lassù guardò notte dopo notte e con crescente tristezza e rammarico le miserie e le nefandezze dell’umanità.

La dea Dike per i cristiani L'angelo della Giustizia

Gli antichi Romani conobbero e descrissero la costellazione anche come “Giogo della Bilancia” il cui solco tracciò la fondazione di Roma mentre la Luna transitava proprio entro i confini della costellazione stessa.     

Costellazione e simbolo astrologico della Bilancia


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