di Mario Pagni
Con
l’avvicinarsi della stagione invernale dopo l’equinozio di autunno ecco che
sulla fascia zodiacale comincia a comparire lo schema stellare formato da
minuscoli apparenti puntini luminosi che formano la Bilancia.
Per gli antichi Greci le stelle di questa costellazione facevano parte dello Scorpione e questa zona della volta celeste veniva identificata con il nome di CHELE. In effetti gli astri della Bilancia sembrano costituire un prolungamento dello Scorpione e i due gruppi sembrerebbero formare un unico asterismo. Furono per primi i Romani che invece distinsero nettamente le due costellazioni assegnando maggiore importanza alla Bilancia che oltretutto due millenni fa transitava nella fascia zodiacale proprio nel giorno dell’equinozio di autunno e i suoi due piatti apparenti simboleggiavano proprio l’eguale lunghezza fra il giorno e la notte.
Costellazione della Libra o Bilancia stampa storica |
Gli
“astronomi “ romani suggerirono anche
che i riferimenti della Bilancia con i due piatti in equilibrio potessero
rappresentare simbolicamente proprio quelli della Legge che aveva ovviamente un suo riscontro sacro nella dea Dike ovvero
la Giustizia.
Durante
quella che in antico veniva definita l’Età dell’Oro, quando regnava il dio
Saturno, la Giustizia viveva fra gli
uomini. In quel periodo la primavera era pressoché eterna, i frutti e le messi
si dice crescessero spontaneamente senza che fosse necessaria l’opera
dell’uomo nei campi da coltivare. Si trattava insomma di una sorta di paradiso
terrestre, ricorrendo come esempio ad un simbolismo e ad una immagine ebraico–cristiana.
Lucas Cranach L'Età dell'Oro |
Poi a
Saturno (Crono per i Greci) successe il figlio Giove (Zeus) dando inizio
all’Età dell’Argento. Anche se la mitologia di riferimento è assai più
complessa in questa sede ci limiteremo a dire che la primavera divenne più breve e oltretutto suddivisa ciclicamente con
le stagioni. È facile immaginare quali furono le complicazioni con gli
esseri umani che dovettero necessariamente lavorare e produrre ciò che prima
era armonicamente e fisicamente fornito.
In più nacquero varie contese che sfociarono nella scelta dei terreni e delle
colture più o meno fertili i primi e più o meno adatte e commestibili le
seconde anche qualitativamente.
Il Carro di Saturno |
Dike fu
molto addolorata da queste nuove vicende e dai problemi che da subito ne nacquero
e decise di ritirarsi fra le montagne volando e raggiungendole per mezzo delle
sue grandi ali. Da lassù la dea voltò letteralmente le spalle all’umanità dalla
quale si sentì tradita lanciando anche una infausta profezia e indicando l’Età
dell’Argento come l’inizio di un lungo e fosco futuro per l’intero genere
umano. La profezia non tardò ad avverarsi giunsero infatti in successione prima
l’Età del Bronzo e poi quella del Ferro durante le quali non vi furono limiti
ai misfatti umani. La dea allora dispiegando nuovamente le sue ali volò ancora
più in alto, addirittura fra le stelle e da lassù guardò notte dopo notte e con
crescente tristezza e rammarico le miserie e le nefandezze dell’umanità.
La dea Dike per i cristiani L'angelo della Giustizia |
Gli antichi Romani conobbero e
descrissero la costellazione anche come “Giogo della Bilancia” il cui solco tracciò la fondazione
di Roma mentre la Luna transitava proprio entro i confini della costellazione
stessa.
Costellazione e simbolo astrologico della Bilancia |
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