giovedì 19 dicembre 2019

Il "sacro" vischio natalizio

di Mario Pagni
La pianta del vischio fra magia e proprietà terapeutiche
Personalmente gradisco molto gli addobbi natalizi che se ben scelti e posizionati arrecano all’ambiente una sorta di sottolineatura in grado di richiamare la diversità e la letizia che normalmente dovrebbero rendere il periodo più armonico e festoso. In genere si tratta di una sommatoria di vecchi e anche preziosi ninnoli che si arrampicano su alberi di natale fortunatamente non più estorti nella maggioranza dei casi ai nostri bellissimi boschi ma soltanto ai grandi magazzini, supermercati o cartolerie ben fornite. Anche le varie tradizioni si incrociano nelle nostre abitazioni spesso neanche ben comprese nelle loro vere origini, così imparano a convivere il nordico albero di natale con l’italianissimo e quasi commovente “presepio” (detto alla toscana) o presepe per il resto della nazione, fatte salve alcune denominazioni locali di altre regioni.
Quando ero piccolo mia madre insisteva però spesso assieme ad altri più sfavillanti decori, ad avere in casa anche un consistente rametto di Vischio che già all’epoca era venduto a prezzi pressoché proibitivi, anche se di scarsa qualità dal punto di vista arboreo. Anche in questo caso la tradizione del Vischio aveva come ancora oggi numerose varianti in parte derivate dalla poca conoscenza di quella originale prettamente pagana. Per questo avvicinandosi sempre più alla scadenza natalizia per l’anno in corso, ci è piaciuto trattare dell’argomento proprio sul nostro Blog “Le vie dellaConoscenza”, per tentare di fare luce su questo tipo di pianta peraltro catalogata e ritenuta botanicamente “infestante” anche se dall’aspetto abbastanza piacevole con le sue foglie rigide di un verde un po’ spento e le sue piccole bacche perlacee .

lunedì 16 dicembre 2019

Le Visioni di Ildegarda di Bigen

L’Universo, l’Uomo e tutta la Sophia che la monaca imparò dalla Luce

di Chiara Sacchetti

«La luminosità che vedo non è racchiusa in un luogo, ma risplende più della nube che sta davanti al sole; non so distinguere in essa altezza, lunghezza e larghezza; ed essa per me ha nome “Ombra del Vivo Splendore”. E come il sole, la luna e le stelle appaiono riflessi nell'acqua, così le scritture, i discorsi, le virtù e le opere degli uomini risplendono per me in essa. Tutto quello che vedo e apprendo nelle visioni lo conservo nella memoria per lungo tempo, cosicché ricordo quello che un tempo vidi; e vedo, ascolto e apprendo nello stesso istante, e quasi istantaneamente comprendo ciò che ho appreso; ma quello che non vedo non lo conosco, perché sono ignorante ed ho imparato a malapena a leggere. Le cose che scrivo delle visioni sono ciò che ho visto e udito; e non aggiungo altre parole oltre a quelle che sento e che riferisco in un latino imperfetto, come le ho udite nella visione; poiché nelle mie visioni non mi si insegna a scrivere come scrivono i filosofi, e le parole udite nella visione non sono come quelle che risuonano sulla bocca degli esseri umani, ma come fiamma che abbaglia o come una nube che vaga nella sfera dell'aria più pura. Di questa luminosità non posso conoscere la forma, non più di quanto si possa guardare direttamente la sfera del sole. Talvolta, ma non accade di frequente, vedo all'interno di questa luminosità un'altra luce, che chiamo 'Luce Vivente'. Non so dire quando e come io la veda; ma, allorché la vedo, si allontano da me tristezza e dolori, e mi comporto allora con la semplicità di una fanciulla, e non come una donna ormai vecchia».
Statua di Ildegarda di Bigen, Corizia

giovedì 12 dicembre 2019

Simbolismo determinazione e costruzione di uno Spazio Sacro

Seconda parte

di Mario Pagni

Il demiurgo traccia con il compasso il processo creativo
Come abbiamo già visto la determinazione di uno spazio definibile “sacro” riguardava tutte le civiltà antiche nessuna esclusa dalla lontana preistoria fino ai rituali di tipo iniziatico – esoterici  tramandati e raccolti da allora fino ai nostri tempi da società più o meno segrete detentrici di un presumibile antico sapere. In realtà gesti e operazioni assai semplici e consuete per i nostri progenitori sono divenute (e appartengono oggi) ad una sorta di complicata quanto misteriosofica ritualità, e ricadono sotto la medesima per essere ben comprese e governate in modo pressoché esclusivo da pochi adepti,  gli unici in grado di ben interpretarla. Persino la disposizione urbanistica e architettonica di interi quartieri e grandi edifici era ben tracciata in precedenza in determinati  giorni ed eventi astronomici ritenuti propizi affinché l’intero insediamento ne traesse i dovuti vantaggi armonici. Poi la disposizione generale di strade e funzioni, che partiva da un centro unico ( origine o mundus) secondo assi  ortogonali fra loro e orientati verso i punti cardinali, nord – sud e est – ovest. Tale processo serviva ugualmente per la fondazione degli edifici, Vitruvio ce ne ha lasciata una completa descrizione.Nel centro si piantava un palo, con una corda veniva tracciato attorno ad esso un grande cerchio; poi anche in questo caso, veniva determinato l’asse nord – sud tracciando sul terreno l’ombra nell’attimo in cui essa passava per il suo minimo; quindi mediante la Groma (strumento simile ad un primordiale squadro agrimensorio), veniva costruita la croce est – ovest ad angolo retto, secondo l’orientamento e la disposizione degli stessi punti cardinali. Prendendo questi ultimi come centro venivano tracciati dei cerchi “minori”  ma dello stesso raggio del primo. Le loro intersezioni determinavano le diagonali del quadrato orientato e iscritto nel cerchio originale. Con il semplice uso di una fune quindi si era passati dal centro, al cerchio e al quadrato già orientato. Questa operazione è assai più difficile ad essere descritta che a realizzarla geometricamente mediante l’uso dei normali strumenti di disegno, nella realtà essa veniva tracciata sul suolo che aveva già ricevuto la dovuta necessaria sacralità per mano e merito degli aruspici prima che degli agrimensori che ne determinavano le misure effettive. Il quadrato che potremo definire di base, si sviluppava successivamente in altri quadrilateri o cerchi che conferivano planimetricamente all’edificio la sua elaborata fisonomia.

lunedì 9 dicembre 2019

Ildegarda di Bigen

Intermediaria fra Cielo e Terra

di Chiara Sacchetti

Stiamo per addentrarci nella prima di due puntate sulla vita di una donna divenuta famosa non solo per le sue eloquenti visioni , ma anche e soprattutto per la conoscenza che anche attraverso di esse ci ha tramandato. Una persona che, al contrario di altre che abbiamo visto, è stata approvata dalla Chiesa e che anzi dalla stessa è stata incoraggiata a divulgare quanto la “voce di Luce” che le appariva, le comunicava e consigliava. Una donna che è stata, non solo Badessa del suo monastero, ma anche medico, erborista, guaritrice, filosofa, poetessa e persino musicista. Ci lascia un po’ stupiti che una figura femminile sia diventata in quel periodo così importante e in certo senso già emancipata, seppure vissuta nell’umiltà e nella paura di ciò che vedeva nelle sue apparizioni dove incontrava Sophia, (la Sapienza femminile),  e che sia stata addirittura approvata e persino santificata: forse il suo segreto è stato proprio, il suo atteggiamento intimorito semplice e mai prorompente, una vita vissuta in un certo senso ai margini e lontana da quelli che oggi definiremo i riflettori della celebrità. Non solo; la sua esistenza si discosta anche molto da quello che, come abbiamo già visto, è lo schema consueto delle agiografie e che per questo la rendono forse ancora più vera e vicina a noi.


Ildegarda di Bigen

giovedì 5 dicembre 2019

Simbolismo determinazione e costruzione di uno Spazio Sacro

Prima parte
di Mario Pagni

Traccia di uno spazio sacro preistorico circolare con altare centrale
Prima di affrontare in poche righe quello che dobbiamo considerare un argomento assai vasto e complesso come ciò che viene enunciato nel titolo, occorre fare una breve ma doverosa premessa.
Gli argomenti descritti sul nostro blog riguardano e vogliono parlare ad un pubblico assai vasto di lettori che oltre ad essere interessati alle tematiche esposte, necessitano di semplici ma chiare indicazioni se pur di tipo didattico per il proseguo delle singole ricerche nei settori considerati. Da qui la scelta di comunicazioni brevi ma corrette per tracciare un semplice ma sicuro solco nel terreno, da seguire costantemente e da usare come trampolino di lancio per l’ulteriore cammino da percorrere sulla via della Conoscenza.
La determinazione di uno spazio “sacro” fino dalla lontana preistoria è stata assieme all’approvvigionamento costante di cibo, una delle priorità di ogni singolo essere vivente organizzato in gruppi e in grado di condurre seppure in modo primordiale una vita e una esistenza che avessero non solo un principio e una fine nel tempo, ma anche lo spazio necessario dove tale esistenza potesse essere condotta in modo più sicuro possibile, ma anche misurabile conformemente alle esigenze primarie di cui parlavamo. Percorrere semplicemente con i propri passi un appezzamento di terreno fino a circoscriverlo a tali esigenze, fu già in antico un modo per attribuire a tale area o porzione di essa, una sua sacralità. Prima la grotta o il riparo, poi l’incerta precaria capanna ottenuta con elementi raccolti e rubati alla stessa natura circostante, furono il modo di compiere  i primi sostanziali passi di una condizione umana che avesse una ragione plausibile per essere tale.

lunedì 2 dicembre 2019

Il giardino delle streghe

Disposizioni e tempi delle piante “magiche”


di Chiara Sacchetti

Abbiamo parlato di alcune delle piante che le streghe usavano per fare i loro incantesimi ma quale e come doveva essere il loro giardino? C’erano anche delle precauzioni da usare per piantare e cogliere queste erbe?
La risposta a queste domande è sì! Vediamo perchè.
Quando il mestiere di medichesse o levatrici era considerato una vera e propria professione le streghe, anche se sarebbe meglio dire genericamente le donne, non fosse solo per il fatto che niente di magico né tantomeno diabolico avevano o facevano, curavano un vero e proprio orto dei loro ingredienti “magici”. Ma la disposizione e anche la raccolta di questi era seguita sempre con molta attenzione. Quasi certamente questa attività si tramandava di madre in figlia o da nonna a nipote, visto che il mestiere o le capacità di una strega erano ritenute cose ereditarie e le conoscenze in materia venivano passate di generazione in generazione.
Schema delle aiuole nel giardino della strega
da Michele del Re, Il giardino del sogno, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 1997 

giovedì 28 novembre 2019

Simbolismo del Rosone delle chiese. L'importanza della ruota


Seconda parte

di Mario Pagni
Croce dei Celti
Croce celtica

Nel simbolismo del rosone quindi è il centro ad assumere particolare importanza, da esso infatti si dipartono gli elementi architettonici posti a raggiera, come dal Creatore verso la sua grande opera: scriveva Nicola Cusano che: “Dio è circonferenza e centro, Lui che è dappertutto e in nessun luogo”. Torna dunque in evidenza la forma circolare proprio come quella di una ruota della quale assume sostanziale importanza simbolica il suo “mozzo” o perno centrale, come dispensatore di energia vitale simile proprio a quella dei raggi solari. Fra rosone e ruota vi è la forma “a croce” quella per intendersi a braccia uguali, ritenuta fino dalla lontana preistoria un vero simbolo solare come più volte ricordato. Si rende a questo punto necessario il riferimento alla cosiddetta “Ruota Cosmica” che ritroviamo in quasi tutto l’oriente, ma anche l’occidente medievale ne celebrerà le sue caratteristiche con il termine forse non proprio esatto di “Ruota della Fortuna” o dello Zodiaco, o “rotella celtica”. La ruota sarà il simbolo di riferimento della ciclicità delle stagioni, dei periodi e cicli solari e lunari e di tutto ciò che nel tempo costituirà una andata ed un ritorno pressoché continuativi. Presso gli antichi popoli Celti tutti questi richiami erano palesi, ma essendo essa stessa una figura cruciforme, assieme a ciò, ci descrive e ci confina anche lo spazio abitato dall’uomo con le “le quattro direzioni principali, ovvero le quattro strade attraverso le quali egli prende coscienza del suo dominio terreno”.

lunedì 25 novembre 2019

Gli incantesimi delle streghe

Piante fiori e tutto quanto era usato per le loro stregonerie

di Chiara Sacchetti

Abbiamo parlato altre volte in questo Blog della strega, delle sue antiche origini e anche delle molteplici figure a cui si può collegare e da cui deriva. Le streghe, erano nella realtà delle donne sole, in cerca spesso soprattutto di una rivalsa nei confronti di una società maschilista che le derideva, ma allo stesso tempo le condannava vittime di questo mondo incapace di comprendere e di accettare la diversità e anche l’autonomia che esse tentavano di avere. Erano donne culturalmente più evolute rispetto al resto della popolazione, conoscitrici di “segreti” che oggi potremmo definire nella maggior parte dei casi semplicemente curativi, che si occupavano principalmente della salute  degli altri, a volte con conseguenze nefaste di cui si prendevano o gli venivano attribuite tutte le colpe. La Chiesa, di questo, non poteva assolutamente esserne condiscendente, senza contare che fin dai tempi biblici la donna era ritenuta l’incarnazione del Male, colei che si era fatta sedurre dal serpente e che aveva a sua volta sedotto Adamo, condannando così tutta l’umanità al peccato originale: per questo doveva essere sottomessa, punita e anche se necessario uccisa.


Streghe aggiungono ingredienti al calderone

giovedì 21 novembre 2019

Simbolismo del Rosone delle chiese

Prima parte

di Mario Pagni

Duomo di Modena, Arte romanica, particolare della facciata

Si tratta di un argomento oltremodo complesso ed interessante che apre numerose porte di interpretazione e nel contempo consente di accedere ad altre simbologie simili strettamente collegate.
Generalmente in ogni forma architettonica sacra in special modo sulle facciate delle chiese, sia romaniche che gotiche, i rosoni fanno bella e significativa mostra di se. Sono grandi finestre lucifere di forma circolare e quasi sempre a seconda dell’orientamento dell’edificio guardano verso il tramonto del Sole ovvero verso ovest. La prima considerazione certa che è opportuno fare è proprio questo fatto. Il rosone rappresenterebbe il Sole “invicto” quello che mai tramonta non per niente è orientato verso il punto cardinale che indica la direzione del regno dei defunti, l’astro simbolico della perenne speranza della vita eterna per la religione cristiana. Il nome stesso di questa particolare finestra denuncia un preciso rapporto con l’omonima decorazione floreale che tanto ha dato fino da tempo immemorabile per la simbologia sia pagana che cristiana. Fino dall’antica Grecia per non disturbare persino Egizi e Persiani, il rosone costituiva elemento decorativo primario come riempitivo per metope e lacunari di soffitti. Il passaggio storico – culturale ma anche artistico dai Greci ai Romani, vede l’impiego dello stesso elemento arricchito di fogliame e di petali, ma anche in questo caso ne ritroviamo l’uso decorativo proprio all’interno di lacunari e cassettoni di coperture a volta preferibilmente a botte o inserito nelle cupole e nelle coperture delle grandi esedre termali. Nell’alto medioevo si assiste ad una rarefazione e trasformazione del rosone che però riacquisterà tutta la sua importanza decorativa e simbolica, prima con lo stile romanico e poi con il gotico dove esploderà letteralmente come disegno e emblema ornamentale.

lunedì 18 novembre 2019

Santa Caterina d'Alessandria

Fra storia e leggenda

di Chiara Sacchetti

Prima di cominciare a trattare di Santa Caterina, della sua vita e di come e perché sia stata santificata, bisogna premettere che quando si parla di agiografie, ovvero le vite dei Santi, la maggior parte di quello che è stato scritto non corrisponde del tutto a ciò che è veramente accaduto o riportato in fonti storiche del tutto attendibili. Le vite dei Santi nacquero soprattutto con lo scopo di insegnare ai fedeli il giusto modo di comportarsi e anche la vera via della salvezza. Con qualche eccezione, e forse quello di cui stiamo per parlare lo è, possiamo ben vedere intanto una sorta di schema di base che le contraddistingue: la vita dissoluta, la redenzione e la morte tramite martirio, tutti eventi ricorrenti nel percorso terreno dei santi. Quest’ultima, la morte, avviene di solito in modo molto violento, passando attraverso torture di ogni sorta per arrivare alla decapitazione, unico mezzo che pone fine decisamente alla vita terrena futuro Santo. Si può ugualmente arrivare alla santificazione secondo consueti canoni cristiani con la convinzione assoluta delle proprie idee di fede per le quali il futuro santo perisce gloriosamente allo stesso modo, ma questo di solito avveniva prima che il Cristianesimo divenisse religione “ufficiale” dell’Impero. In entrambi i casi però è sicuramente il messaggio trasmesso l’aspetto importante: le porte del Paradiso possono essere aperte a tutti e tutti possono andare o tornare sulla retta via della Fede e salvarsi.

Raffaello, Santa Caterina d'Alessandria, 1508, Londra, National Gallery

giovedì 14 novembre 2019

Fra scienza e tradizione. Mal di Luna o licantropia

Seconda parte

di Mario Pagni

Visione leggendaria di un licantropo

Abbiamo concluso la prima parte di questo racconto sullaLicantropia con dei riferimenti al culto antico dove sembrano presenti e celebrati anche dai calendari dei latini eventi riferiti proprio al nostro argomento, ma, soprattutto all’importanza della figura del lupo come animale al quale era dovuto rispetto e temibile sacrale prudenza. Anche oggi però la paura del “diverso” in quanto tale comporta atteggiamenti che poco avrebbero da condividere con l’umano vivere civile. Nella maggior parte dei casi infatti chi non gode di aspetto, movimento e anche psiche e comportamento simile a quello spesso impropriamente definito “normale”, deve subire comunque una sorta di emarginazione, dettata non solo dalla paura per il soggetto stesso, ma anche dal timore di rispecchiare noi stessi e il nostro sviluppato ego in una simile condizione. Come la strega anche il folle è relegato ai limiti della società ed è osservato talvolta con evidente quanto ingiustificato disprezzo.

lunedì 11 novembre 2019

Ipazia e la libertà del Vero Sapere

La condanna a morte


di Chiara Sacchetti

Abbiamo parlato nell’articolo precedente della vita di Ipazia, e di come la sua libertà e volontà di sapere e di insegnare, assieme al fatto di essere una donna di una cultura vastissima per il periodo, siano state le ragioni principali della sua atroce quanto ingiustificata morte. Una fine, quella di Ipazia, che viene spesso vista come la fine stessa delle scienze, dello studio e del paganesimo, con la vittoria della Chiesa e delle sue dogmatiche regole. Ma cosa faceva davvero? E come è avvenuta?

Ipazia di John Toland 1720

giovedì 7 novembre 2019

Fra scienza e tradizione. Mal di Luna o licantropia


Prima parte


di Mario Pagni



Nel nostro viaggio teso a collegare la vera antica tradizione con i criteri di una scienza sempre più esatta e puntuale che ormai lascia poco all’immaginazione e purtroppo anche alla fantasia,  sempre alla ricerca di simboli e archetipi del passato ancora caparbiamente occulti, ci occupiamo oggi di una malattia  o se preferite disturbo mentale a volte anche grave che viaggia proprio sul filo di questo perenne duplice aspetto della mente umana predisposta da sempre a superstizioni e paure ancestrali che se pur combattute dalla razionalità, sopravvivono al corso dei secoli e a volte anche ad ogni spiegazione scientifica.

lunedì 4 novembre 2019

Ipazia di Alessandria


“Verso il cielo è rivolto ogni tuo atto”


di Chiara Sacchetti

Inizia oggi un viaggio di due puntate su una donna che è stata e forse lo è tuttora non solo un esempio di emancipazione femminile in una società come quella antica, che lasciava le donne per precisa scelta sociale ben lontane dalla cultura, ma anche e soprattutto un simbolo di Conoscenza e di libertà del Sapere. Parliamo di Ipazia, che «fu di natura più nobile del padre, non si accontentò del sapere che viene dalle scienze matematiche alle quali lui l'aveva introdotta, ma non senza altezza d'animo si dedicò anche alle altre scienze filosofiche» come ci racconta Damascio nella “Vita Isidori”; e che «era giunta a tanta cultura da superare di molto tutti i filosofi del suo tempo, a succedere nella scuola platonica riportata in vita da Plotino e a spiegare a chi lo desiderava tutte le scienze filosofiche. Per questo motivo accorrevano da lei da ogni parte, tutti coloro che desideravano pensare in modo filosofico» (Socrate Scolastico, Storia Ecclesia VII). Per tutto questo e anche probabilmente per molto di più, come vedremo, ne pagò le conseguenze con la vita, divenendo martire di un mondo troppo chiuso e intento a sotterrare i segreti e ciò che oscurava il  vero sapere .

Ipazia di Alessandria in un ritratto del 1908

giovedì 31 ottobre 2019

Architettura e Musica come espressione del Sacro


Terza Parte


di Mario Pagni

Abbiamo visto nelle parti precedenti come sia estremamente facile riconoscere lo stretto legame fra musica e architettura il tutto condensato in un rapporto armonico oltremodo interessante e che riguarda entrambe le materie.

Leon Battista Alberti, Tempio Malatestiano di Rimini

Dal punto di vista strettamente pratico furono cercate in seguito con i cosiddetti “temperamenti” soluzioni di compromesso, fra questi a partire dal secolo XIX, su tutti prevalse il “Temperamento equabile”, che è quello che tutt’ora viene usato nell’accordatura degli strumenti. Nel XV secolo, Leon Battista Alberti,  affermava che: “Gli stessi numeri, per i quali avviene che un concerto di voci appaia anche molto gradito all’orecchio degli uomini, riempiono anche gli occhi e l’animo di grandissimo piacere”.

lunedì 28 ottobre 2019

Le origini di Halloween

di Chiara Sacchetti

Breve parentesi (anche se non del tutto) dei nostri studi sulle divinità e sul Femminino Sacro per dedicarci, in occasione della festività, alla ricorrenza di Halloween, o, come detto in italiano, Ognissanti.
“Dolcetto o scherzetto?” Per chi abita in America è una cantilena che va avanti da sempre, gruppi di bambini, vestiti con costumi delle più strane e paurose creature, vanno in giro nei quartieri con villette a schiera, a bussare alle porte chiedendo, con questa inarrestabile  nenia, caramelle e dolci, a chi ci abita. E se non ne hanno? Beffe e burle contro di loro e soprattutto l’abitazione!

Caramelle Candy Corn tipiche del periodo di Halloween

giovedì 24 ottobre 2019

Architettura e Musica come espressione del Sacro


Seconda Parte

di Mario Pagni

Dunque la musica e l’architettura sarebbero sorelle, poiché l’occhio percepisce come armonici gli stessi rapporti fra enti architettonici, percepiti tali anche dall’orecchio come rapporti fra suoni. Questo stesso concetto è stato ripetuto da Leonardo da Vinci a proposito della pittura e (aggiungo io), esiste anche nello stesso grande disegno della natura se pur con un infinito numero di variabili.
Probabilmente le cose non stanno completamente in questo modo, (basti pensare al fatto che piccole variazioni di rapporti architettonici non disturbano molto la visione, mentre una piccola variazione di frequenza di una nota musicale può essere molto sgradevole all’ascolto); tuttavia questa concezione ha influenzato per secoli l’architettura, da Vitruvio fino al XVIII secolo.

Vitruvio Pollonio

lunedì 21 ottobre 2019

Le Madonne del Parto

di Chiara Sacchetti

Quello delle Madonne del Parto è un tema molto complicato e difficile da affrontare, sia per la complessità e la molteplicità delle letture e supposizioni che per i collegamenti con altre problematiche simili, ma anche per la scarsità di documenti certi da proporre a supporto di tali teorie. Ma proviamo a vederlo assieme.
È una raffigurazione che si trova principalmente in Toscana almeno fino ad oggi e in un periodo di tempo abbastanza limitato che va dall’inizio del XIV secolo, per poi cominciare ad affievolirsi nel secolo XV fino a terminare con la celeberrima opera di Piero della Francesca a Monterchi nella provincia aretina (1455-65 circa). Questo periodo circoscritto, (e lo vedremo), ha sicuramente un significato e una motivazione che deve essere ricercata anche (ma non solo), nel rapporto che queste opere pittorico-simboliche avevano con l’Ordine dei Cavalieri Templari, soppressi nel 1312 per volere di Clemente V.
Maria Platytera icona bizantina
Maria Platytera icona bizantina

giovedì 17 ottobre 2019

Architettura e Musica come espressione del Sacro

Prima parte

di Mario Pagni
  
Musica e Architettura


Per una volta un argomento decisamente complesso come quello che viene citato nel titolo stesso, verrà illustrato in tre puntate perché sarebbe stato impossibile condensare tanta specifica conoscenza in una unica cartella come facciamo di solito e nemmeno in due seppur volendo rimanere ad un livello di approccio con il tema di tipo semplicemente didattico.

lunedì 14 ottobre 2019

Ishtar

di Chiara Sacchetti

Facilmente assimilabile ad altre dee greche e non solo e che vedremo, Ishtar è la dea sumerica della fertilità, dell’abbondanza, dell’amore e dell’erotismo, che sosteneva le arti liberali, la conoscenza e la pietà.  Con la sua sola presenza poteva favorire la crescita della vegetazione e la maternità di esseri umani e animali. A lei era dedicata una delle otto porte di Babilonia e i principali centri del suo culto erano Uruk, dove c’era un famoso tempio chiamato l’é-anna (casa del cielo), Assur, Babilonia e Ninive.

Porta di Ishtar, Museo di Berlino, riproduzione
Riproduzione della Porta di Ishtar a Babilonia, Museo di Berlino

Figlia del dio del cielo Anu, il suo nome, versione semitica di Inanna, tradotto letteralmente significa “signora del cielo”, mentre etimologicamente viene dall’accadico TAR, ossia cerchio, e ISHTA, Signora, quindi Signora del Cerchio della vita. Ma Ishtar non era sempre buona e amorevole, e come tutte le Grandi Madri che abbiamo visto, di contro, poteva trasformarsi in una dea terribile, che scatenava guerre e tempeste, per difendersi da coloro che la contrastavano.

giovedì 10 ottobre 2019

La Creazione del Mondo. La teoria della vibrazione

di Mario Pagni

“L’idea che l’universo sia nato dalla Parola, dalla vibrazione divina, è ovunque attestato nella storia dei popoli, anche presso i cosiddetti primitivi: gli Uitoto del Brasile, come s’è già detto, affermano che «la Parola diede origine al Padre»; i polinesiani del Pacifico ritengono che il loro dio, Iao abbia creato il mondo con la sua voce, allorché  «non c’era nulla».

Dio crea il Mondo
La Creazione del Mondo

Gli esempi potrebbero moltiplicarsi: quel che conta è la fondamentale intuizione mitica del potere vitale del suono, confermato dall’indagine sperimentale del nostro secolo. Oggi sappiamo anche per via scientifica che tutto è vibrazione, che ogni forma non è altro che risposta alla frequenza. L’universo, insieme di modalità vibratoria su differenti livelli della scala è nato dal big-bang, la “grande esplosione”, ovvero dalla Vibrazione del ‘tempo 0’.

lunedì 7 ottobre 2019

Lilith

Prima moglie di Adamo e anche prima Strega?


di Chiara Sacchetti

È una delle figure legate all’Ebraismo e di riflesso al Cristianesimo meno conosciute e di cui è molto difficile trattare, sia per la scarsità di informazioni certe al riguardo, sia perché si presta, per la sua storia e per quello che spesso le viene associato, a varie interpretazioni. Da lei, (e lo vedremo in questo breve scritto), fra l’altro, si sarebbero anche sviluppati i movimenti femministi di rivendicazione paritaria tra uomo e donna.

Delaware Art Museum, Dante Gabriele Rossetti, Lilith, 1866-74
Delaware Art Museum, Dante Gabriele Rossetti, Lilith, 1866-74

Lilith viene spesso ricollegata a figure oscure, demoniache, e secondo alcuni studiosi risalirebbe addirittura al 3000 a.C., alle civiltà mesopotamiche e assire, dove veniva associata alla tempesta e al vento e ritenuta portatrice di disgrazie, malattia e morte. Una delle prime attestazioni che la riguardano è una lista di demoni risalente al 2400 a.C. in cui si parla della schiera di Lilu, una specie di demoni succubi che, secondo le credenza, facevano visita agli uomini mentre dormivano per sedurli e con i quali poi generavano altri figli demoni.

giovedì 3 ottobre 2019

I Rosa+Croce


di Mario Pagni

Per affrontare in poche righe il “dilemma” dei Rosa + Croce in modo chiaro e soprattutto completo, basterebbe ricopiare l’indice di un qualsiasi libro che tratta l’argomento. Già però anche in questo caso la distinzione fra i vari autori sul metodo di affrontarlo sarebbe condizione essenziale per un risultato almeno sufficiente. Abbiamo parlato di indice (o di sommario come si usava definirlo una volta) perché il mistero insito nel pensiero rosacrociano, presupporrebbe necessariamente una conoscenza approfondita sia storica che esoterica di varie materie e personaggi che anche in modo non consapevole ma con la stessa indubbia comunanza di intenti, ne hanno tracciato il percorso e le simbologie.

filosofo rosacruciano nel suo studio
Il Filosofo Rosacroce

Con i “fratelli” della Rosa + Croce abbiamo a che fare con una estrema mirabile sintesi di un sapere magico – ermetico durato centinaia di anni e che ha ispirato (e continua a ispirare), un numero pressoché infinito di associazioni, sette, pensieri filosofici ed ermetici e persino artisti e pittori che si sono ispirati con le loro opere e  a vario livello di ricerca sapienziale esoterica, a questa misteriosa confraternita. Robert Fludd e Michael Maier possono essere sicuramente considerati i veri ispiratori del pensiero rosacrociano, seppure sia l’uno che l’altro ne negassero l’effettiva appartenenza.

lunedì 30 settembre 2019

I Culti Misterici

di Chiara Sacchetti

Quando abbiamo parlato dei Misteri Eleusini legati al mito di Demetra e Persefone abbiamo anche brevemente accennato che questi facevano parte dei cosiddetti Culti Misterici, rituali che avevano elementi comuni ma non sempre tutti presenti.

Rituale di iniziazione dalla Villa dei Misteri a Pompei
Pompei Villa dei Misteri, rituale di iniziazione
Proviamo  adesso ad approfondire l’argomento.

giovedì 26 settembre 2019

Il Golem

 di Mario Pagni

Fino dai primordi dell’umanità e con lo stesso messaggio  biblico-cristiano della creazione dell’uomo nato dal divino soffio su un pane di argilla, l’idea di sostituirsi a chi sta molto sopra di noi, ha da sempre affascinato gli esseri umani che per vari scopi e motivazioni e in tempi diversi, sognavano e sognano ancora di poter creare un possibile biologico sostituto, in grado di aiutarci sia nei lavori più umili e nelle fatiche quotidiane,  ma anche per problemi legati all’intelletto e alle sue applicazioni pratiche.

Disegno di un Rabbino e di un Golem
Il Rabbino e il Golem

Fabbricare un altro essere simile a noi è sempre stata una delle più grandi sfide e aspirazioni di noi esseri pensanti, tanto da riempire a vario titolo e in momenti sempre diversi migliaia di testi scritti, con ipotesi scientifiche più che plausibili seppure di difficile realizzazione, ma anche fiabe della buona notte aventi ugualmente questo scopo. I popoli antichi e le cronache di allora, raccontavano già di morti tornati in vita con soluzioni e formule magiche o alchemiche, capaci di rimettere in piedi persino le mummie egizie.

lunedì 23 settembre 2019

Demetra e i Misteri Eleusini

di Chiara Sacchetti

Nell’articolo precedente abbiamo parlato della dea Demetra e di come sia collegata assieme alla figlia alla ciclicità delle stagioni e che fra i doni che ha lasciato agli uomini ci siano i Misteri Eleusini, chiamati così perché legati proprio ad Eleusi dove risedette in attesa del ritorno di Persefone dal Regno degli Inferi di Ade.
Ma cosa erano i Misteri Eleusini? E in cosa consistevano? Intanto prima di tutto una premessa. Quando si parla di misteri in realtà non si deve pensare a contemplazioni mistiche esoteriche di tipo per così dire più moderno, ma in antichità con questo termine si intendevano più semplicemente delle feste, o l’atmosfera notturna stessa di queste celebrazioni (Aristofane per esempio indica l’odore delle fiaccole accese della processione), o ancora un periodo di qualche giorno dove avvenivano appunto queste ritualità.

Dirck Van Baburen I Misteri Eleusini

I Misteri Eleusini fanno parte dei cosiddetti Culti Misterici, e anche se ne parleremo in un prossimo articolo, basti sapere che erano dei culti di carattere esoterico presenti già dal periodo primitivo che avevano una serie di particolarità comuni, come la segretezza, cerimonie magiche e rituali di purificazione e soprattutto il carattere salvifico della devozione.

giovedì 19 settembre 2019

Sul Simbolismo degli Etruschi

di Mario Pagni

Abbiamo visto nel precedente scritto come sia tutt’ora dibattuto il problema delle vere origini del popolo Etrusco e le ipotesi in controtendenza con quella che potremo definire la loro storia ufficiale non sono poche. La mia esperienza personale in una Soprintendenza archeologica mi ha talvolta reso dubbioso anche in merito all’interpretazione dei reperti mobili. Essi infatti se pur ben riconosciuti e catalogati nella forma (esistono precise tabelle e criteri di identificazione cronologica in proposito), sembrano sfuggire invece nella loro sostanza, ovverosia per ciò che essi vorrebbero e potrebbero effettivamente raccontarci sia dal punto di vista simbolico che spirituale. Scrive Giulio Lensi Orlandi nel suo saggio ormai introvabile “Noi e gli Etruschi”: Il significato della spiritualità etrusca lo possiamo comprendere tenendo conto della differenza che passa fra ciò che costituì la sua essenza e il pullulare delle varie credenze delle popolazioni mediterranee tra le quali si affermò”.

Cippo funerario a clava

Ciò sta a significare che ci si deve confrontare con un certo numero di civiltà presenti in tutto il bacino mediterraneo e con tutta la loro ritualità e spiritualità. Scrive ancora Lensi Orlandi: Una nazione etrusca non è mai esistita, analogamente a quanto si verificò per altri popoli contemporanei, gli Etruschi non conobbero forme di unità politica nel senso che noi diamo a questa definizione, genti e famiglie costituirono piccoli stati aristocratici e autonomi, ciascuno con leggi, terre ed esercito propri, con usanze particolari, ma tutti uniti da una superiore ragione ideale che trovò la realizzazione nella partecipazione alla medesima visione tradizionale”.

lunedì 16 settembre 2019

Demetra la Madre Terra

di Chiara Sacchetti

Figlia di Crono e di Rea, sorella di Ade, Poseidone, Hera, Hestia e Zeus da cui ebbe una bambina Persefone, Demetra, o Cerere per i Latini, porta con sé nella sua etimologia il suffisso “de-” che secondo i glottologi indicherebbe il grano, o comunque tutti i cereali.
Dea della fertilità, dell’agricoltura e dei frutti della terra, secondo il mito dette agli uomini anche le regole del vivere civile in comunità, come la dea egizia Iside, che come abbiamo visto, assieme all’amato Osiride dette ai “selvaggi” uomini la sapienza: assieme alla figlia e a Ecate forma la Triade dove le tre dee indicano la Vergine (colei che non è assoggettata ad alcun uomo), la Ninfa e la Vecchiaia, rispettivamente il grano verde, la spiga matura e il grano raccolto.

Demetra Persefone e Ecate la Triade dei Misteri, Eleusini Museo Archeologico Atene

Ma come mai Demetra viene associata alla Madre Terra? E soprattutto perché lei e Persefone sono associate alle stagioni e ai suoi frutti?

giovedì 12 settembre 2019

Il Campo Magnetico e l'esperienza degli antichi


di Mario Pagni

Se si pone in un punto qualunque della Terra (purché non molto vicino ai poli) un ago magnetico libero di ruotare su un piano orizzontale, si vede che esso si orienta lungo una determinata direzione, con il polo N sempre diretto approssimativamente verso il Nord geografico.
Da questa semplice esperienza si possono trarre le seguenti conclusioni:

- la Terra si comporta come un grosso magnete, che ha i suoi poli magnetici N e S in prossimità, rispettivamente, dei poli geografici Sud e Nord. Quindi in prossimità del Nord geografico si trova un Sud magnetico, mentre in prossimità del Sud geografico si trova un Nord magnetico. Ecco perché il polo N dell’ago magnetico indica approssimativamente il Nord geografico.
- La Terra genera intorno a sé un campo magnetico detto campo magnetico terrestre.

Campo magnetico della Terra
Campo magnetico terrestre


Elementi del campo magnetico terrestre