di Mario Pagni
Se si pone in un punto qualunque della Terra (purché non
molto vicino ai poli) un ago magnetico libero di ruotare su un piano
orizzontale, si vede che esso si orienta lungo una determinata direzione, con
il polo N sempre diretto approssimativamente verso il Nord geografico.
Da questa semplice esperienza si possono trarre le seguenti
conclusioni:
- la
Terra si comporta come un grosso magnete, che ha i suoi poli magnetici N e S in
prossimità, rispettivamente, dei poli geografici Sud e Nord. Quindi in
prossimità del Nord geografico si trova un Sud magnetico, mentre in prossimità
del Sud geografico si trova un Nord magnetico. Ecco perché il polo N dell’ago
magnetico indica approssimativamente il Nord geografico.
- La
Terra genera intorno a sé un campo magnetico detto campo magnetico terrestre.
Campo magnetico terrestre |
Elementi del campo magnetico
terrestre
Gli elementi del campo magnetico terrestre sono tre: la
declinazione magnetica, l’inclinazione magnetica, l’intensità del campo.
Li descriveremo brevemente qui di seguito:
Declinazione Magnetica
Siccome i poli magnetici della Terra non coincidono con i
poli geografici, la direzione nella quale si dispone l’ago magnetico forma un
certo angolo δ con il meridiano geografico passante per il punto nel quale è
posto l’ago. L’angolo δ viene detto angolo di declinazione magnetica, od anche,
semplicemente, declinazione magnetica.
Le intersezioni con la superficie terrestre di tutti i piani
passanti per i poli magnetici costituiscono i meridiani magnetici.
Oristano, Villa Sant'Antonio, Monte Corru Tundu, Mehir |
La declinazione magnetica può quindi essere definita anche
nel modo seguente: “la declinazione magnetica in un punto P della Terra è
l’angolo formato dai meridiani geografico e magnetico passanti per P. La
declinazione magnetica si dice occidentale o negativa se il polo N dell’ago si
dispone ad Ovest del meridiano geografico, mentre si dice orientale o positiva
se il polo N dell’ago si dispone ad Est nel meridiano geografico”. La
declinazione magnetica è evidentemente nulla in tutti i punti della Terra
situati sul meridiano geografico passante per i poli magnetici e varia da luogo
a luogo e, in uno stesso luogo, varia con il tempo. Si hanno variazioni diurne,
mensili, annuali, secolari. I popoli antichi attraverso le testimonianze
archeologiche giunte fino a noi erano seppur con minore precisione in grado di
localizzare e determinare con sufficiente esattezza, “punti nodali” nei quali
il magnetismo terrestre aveva maggiore o minore influenza. Persino nella
lontana preistoria attraverso la collocazione di sistemi strutturali monolitici
o trilitici tipo i Menhir o i Dolmen, riuscivano ad identificare tali polarità
attribuendo loro modalità e scopi sacrali. Più tardi sia nel periodo classico
dell’antica Grecia e con gli Aruspicini Etruschi e poi Romani, tali
informazioni divennero quasi esclusivamente patrimonio pseudoscientifico in
mano a caste sacerdotali, e furono trasmesse secondo tradizione ad altri
sacerdoti e sicuramente perfezionate.
Bisceglie, Puglia, Dolmen |
I templi prima e gli edifici religiosi
poi con l’avvento del cristianesimo, avrebbero secondo alcuni studiosi rispettato
tali polarità, fino creare una rete di monumenti e testimonianze storico-archeologiche che ci consentono oggi una mappatura di luoghi che da sempre
hanno avuto valenze e influenze magnetiche ripetute nel tempo, seppure con
caratteristiche diverse e a seconda del credo religioso o dei culti professati.
Attraverso lo studio della botanica e lo sviluppo delle piante e degli alberi,
si è appurato che anche madre natura rispetterebbe tali regole subendo spesso
anche le conseguenze di preesistenze nodali di tipo magnetico presenti nel
sottosuolo, non è difficile infatti incontrare tronchi d’albero le cui radici
prima e il fusto poi, risultano letteralmente avvitati su se stessi come se
avvertissero tale influenza magnetica proveniente dal terreno dove alloggiano.
Le cosiddette “Forze Telluriche” presenti nel sottosuolo erano temute e
rispettate anche nel periodo medievale e si preferiva combatterle o
disinserirle attraverso monoliti piantati nel terreno e addirittura spade come
nel caso della vicenda di Galgano Guidotti a Montesiepi cavaliere senese che ha
dato il nome alla celeberrima abbazia cistercense della Val di Merse che
conficcò la sua arma nel terreno, allo scopo di avere una croce per pregare ma
anche per altri e più oscuri motivi legati probabilmente alle problematiche di
cui sopra. Una sorta di “agopuntura” in grado di “curare” certe presunte
influenze negative che avrebbero colpito anche la salute di chi vi andava ad
abitare sopra o nelle vicinanze. Alcune variazioni della declinazione e
conseguentemente del magnetismo presente sono regolari, in quanto legate ad
eventi astronomici periodici, quali ad esempio la maggiore o minore attività
delle macchie solari; altre sono invece irregolari e legate a cause non ancora
ben conosciute. Ne deriva che nel corso dei tempi, la posizione dei poli magnetici
terrestri ha delle variazioni.
Rotonda di Montesiepi, la spada nella roccia |
Ci troviamo così alla presenza di monumenti o
preesistenze storiche e architettoniche dove tali leggi fisiche, oggi non
trovano più riscontro, ma nella maggioranza dei casi tutto questo ha ancora una
sua valenza scientifica.
Inclinazione magnetica
Un ago magnetico, girevole su un piano verticale e disposto
nella direzione del meridiano magnetico, in un qualunque punto della Terra non
situato sull’Equatore magnetico, forma sempre un certo angolo i con il piano orizzontale passante per
il punto nel quale è posto l’ago. Tale angolo è detto angolo di inclinazione
magnetica, od anche, semplicemente, inclinazione magnetica.
L’inclinazione magnetica si dice positiva o negativa a seconda
che il polo N dell’ago sia situato, rispettivamente, sotto o sopra l’orizzonte.
Anche l’inclinazione magnetica, al pari della declinazione, varia da luogo a
luogo e con il tempo.
Tralasciando le variazioni temporali, che sono dovute alle
stesse cause che determinano le corrispondenti variazioni della declinazione
magnetica, per le variazioni da luogo a luogo si può dire questo:
- L’inclinazione
magnetica è uguale a zero su tutti i
punti della superficie terrestre situati sull’Equatore magnetico.
- Allontanandosi
dall’Equatore magnetico, l’inclinazione aumenta, fino a raggiungere i 90° sui
poli magnetici.
- Nell’emisfero
Boreale l’inclinazione magnetica è positiva, mentre nell’emisfero Australe è
negativa.
Intensità del campo
magnetico terrestre
L’intensità del campo magnetico terrestre in un punto della
Terra rappresenta quindi la forza alla quale è soggetta la massa magnetica di 1
Wb collocata in tale punto.
Ai fini pratici però non interessa tanto conoscere il valore
assoluto dell’intensità, bensì il valore della sua componente orizzontale. Tale
componente viene misurata con particolari strumenti detti teodoliti magnetici,
oppure può essere determinata in laboratorio con vari metodi sui quali non crediamo
opportuno dilungarci in questa sede. Rabdomanti, Aruspicini antichi e più
recentemente le discusse “Linee di Hartmann” dal nome del suo scopritore,
troverebbero un comune denominatore e una reale linea da seguire proprio
nell’intensità del magnetismo terrestre, aiutando inaspettatamente le indagini
archeologiche attuali e fornendo talvolta dati spesso inaspettati o meglio
insperati, per il posizionamento dei siti storici e il conseguente chiarimento
su usi abitudini e costumi, delle
antiche popolazioni.
Tecnica del Rabdomante |
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