giovedì 26 settembre 2019

Il Golem

 di Mario Pagni

Fino dai primordi dell’umanità e con lo stesso messaggio  biblico-cristiano della creazione dell’uomo nato dal divino soffio su un pane di argilla, l’idea di sostituirsi a chi sta molto sopra di noi, ha da sempre affascinato gli esseri umani che per vari scopi e motivazioni e in tempi diversi, sognavano e sognano ancora di poter creare un possibile biologico sostituto, in grado di aiutarci sia nei lavori più umili e nelle fatiche quotidiane,  ma anche per problemi legati all’intelletto e alle sue applicazioni pratiche.

Disegno di un Rabbino e di un Golem
Il Rabbino e il Golem

Fabbricare un altro essere simile a noi è sempre stata una delle più grandi sfide e aspirazioni di noi esseri pensanti, tanto da riempire a vario titolo e in momenti sempre diversi migliaia di testi scritti, con ipotesi scientifiche più che plausibili seppure di difficile realizzazione, ma anche fiabe della buona notte aventi ugualmente questo scopo. I popoli antichi e le cronache di allora, raccontavano già di morti tornati in vita con soluzioni e formule magiche o alchemiche, capaci di rimettere in piedi persino le mummie egizie.


Sinagoga Vecchia Nuova di Praga

Oggi la moderna scienza ci fa capire con i progressi della robotica e lo studio recente sul DNA, che ogni frontiera può essere razionalmente infranta o facilmente superata in virtù del fatto che ormai abbiamo per le mani quello che può essere considerato il “progetto originale” (o quasi) della nascita e dello sviluppo della vita terrena così come noi la intendiamo. Uno dei più affascinanti automi biologici del passato neanche tanto lontano ma con profonde e radicate radici nell’ebraismo profondo è il Golem, una sorta di grande fantoccio di argilla con caratteristiche umanoidi ma dall’aspetto assai inquietante. Il Golem (in ebraico גולם ) è una figura antropomorfa ritenuta scientificamente immaginaria della mitologia ebraica e del folklore medievale. Il termine deriva con ogni probabilità dalla parola “gelem” che letteralmente significa “massa grezza” o “embrione” presente nel Tanakh (salmo 139, 16) che sta ad indicare proprio una massa ancora priva della sua forma finale conclusiva, simile ad Adamo prima che gli fosse infusa l’anima. In lingua ebraica moderna Golem ha assunto il significato di Robot o Automa.
La storia (o leggenda) del Golem risale al XVI secolo ma ha radici che affondano nel XII secolo, quando il Rabbino Jeshua Low esperto di Qabbalah riesce a fabbricare questi “uomini di argilla” per usarli come servi alla stregua degli “Zombies” o “Morti Viventi” (legati alla cultura e religione del Sud America e alla “Santeria” in particolare), fino a quando perse il controllo di uno di questi che dotato di tutte le umane caratteristiche ma privo di anima e di coscienza, iniziò a creare disastri e spargere il terrore. Il rabbino riuscì a “disinserire” la creatura togliendo la formula (o scritta) che il mostro aveva impressa sulla fronte e che serviva a dargli il movimento o per meglio dire ad “animarlo”. Il demone fu nascosto nella Sinagoga del quartiere ebraico di Praga dove si “troverebbe” tutt’ora. Il Golem dotato di una forza straordinaria era stato formato attraverso la lettura del testo Sefer Yetzirah e risalirebbe alla sapienza di Avraham e delle Sefiroth con il legame dell’anatomia del corpo umano con i pianeti , mesi, giorni e segni zodiacali, riassumibili in tre concetti o parole chiave: L’uomo, il mondo e l’anno. Da questo profondo legame e con le parole chiave poste sulla fronte della creatura esso avrebbe potuto animarsi. La leggenda del Golem verrà recuperata a vario titolo dalla letteratura prima (con il romanzo “Der Golem” di Gustav Meyrink pubblicato nel 1915) e dalla cinematografia poi (con il film di Henrik Galeen e Paul Wagener “Der Golem und wie er auf die Welt kam” anch’esso del 1915) che ne faranno dei capolavori precursori del cinema espressionista.

Golem nella cinematografia degli inizi del Novecento
Il Golem nella cinematografia degli inizi del '900

Il filone sia letterario che cinematografico trovò in successione altre forme di espressione che rimandiamo ad esperti del settore, ma non possiamo non citare gli effettivi sviluppi e conseguenze per il nostro studio che sfociarono in un'altra opera di eccellente cinematografia come “ Il gabinetto del dottor Calligaris” e il “Frankestein” o il “Prometeo Moderno” del 1931 tratto dal romanzo horror - gotico di Mary Shilley e interpretato prima da Bela Lugosi e poi da un sublime Boris Karloff.

Gabinetto del Dott. Calligaris film
Il Film "Il Gabinetto del Dott. Calligaris"

In tutte queste opere che solo apparentemente vengono confinate nel cosiddetto “filone del terrore”, vi è invece una ricerca spietata della umana condizione e del perché essa non possa essere mutata o migliorata con l’aiuto della scienza ancora però ai primordi delle attuali ed essenziali scoperte. Tutti questi esseri viventi ma privi del divino “afflato”, alla fine si ribellano non solo con l’umana società, ma soprattutto verso il loro creatore in grado sì di farli muovere, ma senza riuscire mai a regalare loro una vera e propria dignità di essere vivente. In realtà dietro la creatura del Golem vi sarebbe una necessaria importante ricerca sia nel simbolismo e nell’alchimia (homunculus alchemico) che nel linguaggio ebraico antico, fatto di complessi schemi e scritture ancora oggi appartenenti più al mondo del mistero che alla realtà scientifica ma che proprio per questo, continuano a nascondere rilevanti e a volte essenziali contenuti.

Il Film "Il mostro di Frankestein" di Boris Karloff

Ogni ulteriore considerazione in merito al tema in questione porterebbe quindi assai lontano fino alla ovvia necessità di scavare nello stesso animo umano mai probo di grandi sorprese. Ma nell’epoca di robot meccanici sempre più sofisticati guidati da Software sempre più potenti, e con in mano la probabile chiave di progetto della stessa vita, vogliamo guardare oggi con maggiore benevolenza e simpatia a quelle lontane creature che hanno a suo tempo terrorizzato i nostri sogni di bambini ma che ci hanno insegnato che ogni forma di vita ha una sua ragione e una sua dignità senza la quale essa perderà (con ragione) il proprio controllo. E’ la stessa attuale e frequente ribellione verso il Demiurgo che caratterizza anche certe reazioni dell’uomo moderno, sempre più affamato di reali spiegazioni legate alla sua presenza terrena e alle motivazioni per le quali tale presenza sia e rimanga al momento attuale solo momentanea.

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