di Chiara
Sacchetti
Nell’articolo precedente abbiamo parlato della dea Demetra e
di come sia collegata assieme alla figlia alla ciclicità delle stagioni e che
fra i doni che ha lasciato agli uomini ci siano i Misteri Eleusini, chiamati
così perché legati proprio ad Eleusi dove risedette in attesa del ritorno di
Persefone dal Regno degli Inferi di Ade.
Ma cosa erano i Misteri Eleusini? E in cosa consistevano? Intanto prima di tutto una premessa. Quando si
parla di misteri in realtà non si deve pensare a contemplazioni mistiche
esoteriche di tipo per così dire più moderno, ma in antichità con questo
termine si intendevano più semplicemente delle feste, o l’atmosfera notturna
stessa di queste celebrazioni (Aristofane per esempio indica l’odore delle fiaccole
accese della processione), o ancora un periodo di qualche giorno dove avvenivano
appunto queste ritualità.
Dirck Van Baburen I Misteri Eleusini |
I Misteri Eleusini fanno parte dei cosiddetti Culti
Misterici, e anche se ne parleremo in un prossimo articolo, basti sapere che
erano dei culti di carattere esoterico presenti già dal periodo primitivo che
avevano una serie di particolarità comuni, come la segretezza, cerimonie
magiche e rituali di purificazione e soprattutto il carattere salvifico della devozione.
Da un punto di vista strettamente storico sono attestati nei
documenti già dal VII sec. a.C., seppur
la loro fondazione risalirebbe al periodo miceneo-minoico del XV sec. a.C., anche
se alcuni studiosi ritengono che discenderebbero addirittura al periodo
preellenico del culto delle Dee Madri, presente in tutto il Mediterraneo già
dall’epoca neolitica
Tavoletta di Ninnone con iniziandi dei Misteri Eleusini che stanno facendo rituali di fronte al Santuario di Demetra |
Come ci racconta la fonte più autorevole di questo culto,
cioè l’Inno omerico a Demetra, una sorta di propaganda al culto della dea e di
sua figlia e dove narra il mito del rapimento di Persefone, della lunga ricerca
della madre e del felice riabbraccio fra le due, furono fondati quando la Dea
fu scoperta mentre stava facendo un rito di immortalità al figlio del re Celeo
dalla madre che spaventata di vedere il bambino sopra il fuoco lo portò via: Demetra
si arrabbiò ma decise di insegnare agli uomini come coltivare la terra e chiese
di costruire un tempio dedicato a lei dove poter insegnare all’anima come si
raggiunge l’aldilà felice e così “consegnò” i Misteri Eleusini. Ed è questo
primo aspetto della coltivazione ciò che in origine i Misteri rappresentavano: si
trattava, infatti, di un culto che comprendeva la sepoltura di un seme di grano
(che era sacro a Demetra e anche a sua figlia) che richiamava l’insegnamento
dato dalla Dea e soprattutto simboleggiava
la nuova vita che la Madre Terra riesce a far nascere o rinascere. Da un
lato infatti, come abbiamo detto, il fatto che i Misteri siano nati quando
Demetra viene fermata durante il rito di immortalità del figlio del re può
essere per questo letto come la causa della mortalità dell’essere umano che però
può essere salvato (e quindi diventare immortale) soltanto attraverso la
ritualità del suo culto e quindi il processo di purificazione e iniziatico
esclusivo soltanto per pochi eletti: «o tre volte felici i mortali
che dopo aver contemplato questi Mysteria, scenderanno nell’Ade; solo loro
potranno vivervi; per tutti gli altri tutto sarà sofferenza», come ci scrive
Sofocle. Ma non solo. La
stessa coltivazione può essere facilmente associata alle vicissitudine che la
figlia Demetra deve compiere ogni anno: per un terzo del periodo infatti la
fanciulla deve vivere con Ade per aver mangiato il frutto del melograno
esattamente come il seme piantato che prima di diventare maturo e crescere e “spuntare”
deve vivere nella terra, per poi uscire e divenire una pianta e un frutto, come
Persefone che uscendo dal Regno degli Inferi, restituisce al mondo la vita.
Mappa della Via Sacra che univa Eleusi ad Atene |
I Misteri si dividevano un due momenti distinti: i primi, che
avvenivano nel periodo che va dalla metà di febbraio alla metà di marzo (Anthesterion) e venivano chiamati
Piccoli Misteri, e i secondi, dalla metà di settembre a quella di ottobre (Boedromion), detti Grandi Misteri.
Non abbiamo molte informazioni al riguardo soprattutto per il
carattere di segretezza, non solo dei rituali stessi ma anche delle sensazioni
e delle impressioni che gli iniziandi provavano durante le cerimonie, momenti
che provocavano in chi li faceva un profondo mutamento di coscienza. Si sa
soltanto che il rito era composto da dròmena (cose fatte), legòmena (cose
dette) e deiknùmena (cose mostrate).
Museo di Eleusi, Maialino di marmo, riproduzione di quello usato durante i riti dei Misteri Eleusini |
Dei primi non sappiamo molto se non che in parte avvenivano
nell’Eleusision, un santuario sulla strada che univa Atene a Eleusi che si
trovava ai piedi dell’acropoli, e mèta della processione che portava oggetti
sacri di devozione alla dea, ed erano una sorta di preparazione ai riti più
importanti dei secondi, con cerimonie di purificazione per coloro che avrebbero
partecipato a quelli del periodo autunnale: qui gli iniziandi (di solito
bendati) dovevano sacrificare un porcellino a Demetra e Persefone e purificarsi
nel fiume Illisos diventando così mystai,
cioè degni di essere testimoni dei Grandi Misteri.
I secondi erano invece più complessi e certamente i più rilevanti
ed erano riservati soltanto a coloro che avevano partecipato ai Piccoli
Misteri, cosa che avveniva grazie alla pronuncia di parole segrete note solo a
pochi: la preparazione iniziava prima della notte di luna piena di Boedromion, quando i sacerdoti portavano
gli oggetti sacri da Eleusi ad Atene e il giorno successivo gli adepti assieme
ai propri mistagoghi (padrini come
aveva avuto Eracle, il primo straniero ad essere iniziato) si radunavano nell’agorà per avere istruzioni dallo
ierofante come il divieto di partecipazione per chi fosse colpevole di omicidi
o non parlasse greco, considerate caratteristiche impure. Il giorno dopo i
partecipanti facevano una sorta di bagno preliminare nel Falero con un maialino
che avrebbero successivamente sacrificato e mangiato: da qui dovevano fare un
digiuno di tre giorni fino all’arrivo ad
Eleusi, dove si riposavano per due giorni di riposo e poi prima compivano un
sacrificio a Demetra e Persefone e poi una processione e un sacrificio ad
Aclepio.
Il rito principale cominciava con la processione da Atene ad
Eleusi e cominciava la mattina presto dall’agorà facendo uscire gli iniziandi
con un una fiaccola accesa e una spiga di grano uscendo dalla città attraverso
la Porta Sacra del Ceramico (quartiere dei vasai), dove una statua di Iacco
(personificazione divina dell’urlo rituale degli iniziandi) si univa al corteo
e continuava lungo la Via Sacra fino a Eleusi, e dove durante il viaggio
avvenivano riti inni e sacrifici. Una volta arrivati al santuario, i mystai facevano una purificazione nelle
vasche poste davanti all’ingresso e dopo le danze delle donne alla fonte di
Callicoro, entravano: prima veniva interrotto il digiuno con una bevanda
composta di acqua orzo e foglie di menta, chiara simbologia e riferimento alla
dea Demetra, mentre veniva rievocato il mito di Demetra e di Persefone
Museo di Eleusi, Torcia di marmo, riproduzione di quella usata durante i riti dei Misteri |
Ma erano le notti fra il 21 e il 23 che le festa arrivava al
suo culmine: chi non era iniziato veniva fatto allontanare e i mystai venivano sottoposti a cerimonie
segrete che si svolgevano nel telestérion
per rinascere simbolicamante che culminavano con un grande fuoco e una luce
sfolgorante; nulla di più sappiamo di questi rituali proprio per il loro
carattere misterico, e quel poco che si può dire proviene dagli studi delle
rovine ritrovate del santuario: la stanza dove avveniva il rito era di forma
quadrata con un piccolo santuario interno, una roccia naturale e accanto a
questa il trono dello ierofante e la grande sala era piena di colonne che
sostenevano il tetto.
Area archeologica del Santuario di Demetra dove avvenivano i rituali segreti |
Alcuni studiosi, come per altre cerimonie suggestive come
quelle della Pizia, hanno avanzato l’ipotesi di uso di sostanze allucinogene
durante i riti di iniziazione, come il Kykeon, la bevanda di acqua orzo e
foglie di menta assunto a digiuno, carattere che certamente fa assimilare più
velocemente le componenti di questo composto. È probabile infatti che si
volesse simulare una sorta di morte apparente che alla fine del rito, e quindi
alla rinascita in una persona nuova: l’orzo tostato mescolato con l’acqua
produce qualcosa di simile alla birra e quindi alcolica, o ancora si pensa ad
una sostanza come l’ergot, o addirittura
un fungo come l’Ammannita muscaria.
Quello che certamente sappiamo è che le cerimonie dedicate
alla dea Demetra cessarono di essere svolte definitivamente prima con l’imperatore
Teodosio che nel 392 d.C li mise al bando, poi definitivamente quattro anno
dopo quando Eleusi, unico e possibile luogo dove avvenivano le cerimonie, venne
saccheggiata dai barbari Visigoti e il tempio dedicato a Demetra distrutto.
Così
finirono i Misteri Eleusini e il culto di Demetra e Persefone ma non certamente
il loro intrinseco significato e i rituali a loro legati!
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