lunedì 23 settembre 2019

Demetra e i Misteri Eleusini

di Chiara Sacchetti

Nell’articolo precedente abbiamo parlato della dea Demetra e di come sia collegata assieme alla figlia alla ciclicità delle stagioni e che fra i doni che ha lasciato agli uomini ci siano i Misteri Eleusini, chiamati così perché legati proprio ad Eleusi dove risedette in attesa del ritorno di Persefone dal Regno degli Inferi di Ade.
Ma cosa erano i Misteri Eleusini? E in cosa consistevano? Intanto prima di tutto una premessa. Quando si parla di misteri in realtà non si deve pensare a contemplazioni mistiche esoteriche di tipo per così dire più moderno, ma in antichità con questo termine si intendevano più semplicemente delle feste, o l’atmosfera notturna stessa di queste celebrazioni (Aristofane per esempio indica l’odore delle fiaccole accese della processione), o ancora un periodo di qualche giorno dove avvenivano appunto queste ritualità.

Dirck Van Baburen I Misteri Eleusini

I Misteri Eleusini fanno parte dei cosiddetti Culti Misterici, e anche se ne parleremo in un prossimo articolo, basti sapere che erano dei culti di carattere esoterico presenti già dal periodo primitivo che avevano una serie di particolarità comuni, come la segretezza, cerimonie magiche e rituali di purificazione e soprattutto il carattere salvifico della devozione.

Da un punto di vista strettamente storico sono attestati nei documenti  già dal VII sec. a.C., seppur la loro fondazione risalirebbe al periodo miceneo-minoico del XV sec. a.C., anche se alcuni studiosi ritengono che discenderebbero addirittura al periodo preellenico del culto delle Dee Madri, presente in tutto il Mediterraneo già dall’epoca neolitica

Tavoletta di Ninnone con iniziandi dei Misteri Eleusini che stanno facendo rituali di fronte al Santuario di Demetra
Tavoletta di Ninnone con iniziandi dei Misteri Eleusini che stanno facendo rituali di fronte al Santuario di Demetra

Come ci racconta la fonte più autorevole di questo culto, cioè l’Inno omerico a Demetra, una sorta di propaganda al culto della dea e di sua figlia e dove narra il mito del rapimento di Persefone, della lunga ricerca della madre e del felice riabbraccio fra le due, furono fondati quando la Dea fu scoperta mentre stava facendo un rito di immortalità al figlio del re Celeo dalla madre che spaventata di vedere il bambino sopra il fuoco lo portò via: Demetra si arrabbiò ma decise di insegnare agli uomini come coltivare la terra e chiese di costruire un tempio dedicato a lei dove poter insegnare all’anima come si raggiunge l’aldilà felice e così “consegnò” i Misteri Eleusini. Ed è questo primo aspetto della coltivazione ciò che in origine i Misteri rappresentavano: si trattava, infatti, di un culto che comprendeva la sepoltura di un seme di grano (che era sacro a Demetra e anche a sua figlia) che richiamava l’insegnamento dato dalla Dea e soprattutto simboleggiava  la nuova vita che la Madre Terra riesce a far nascere o rinascere. Da un lato infatti, come abbiamo detto, il fatto che i Misteri siano nati quando Demetra viene fermata durante il rito di immortalità del figlio del re può essere per questo letto come la causa della mortalità dell’essere umano che però può essere salvato (e quindi diventare immortale) soltanto attraverso la ritualità del suo culto e quindi il processo di purificazione e iniziatico esclusivo soltanto per pochi eletti: «o tre volte felici i mortali che dopo aver contemplato questi Mysteria, scenderanno nell’Ade; solo loro potranno vivervi; per tutti gli altri tutto sarà sofferenza», come ci scrive Sofocle. Ma non solo. La stessa coltivazione può essere facilmente associata alle vicissitudine che la figlia Demetra deve compiere ogni anno: per un terzo del periodo infatti la fanciulla deve vivere con Ade per aver mangiato il frutto del melograno esattamente come il seme piantato che prima di diventare maturo e crescere e “spuntare” deve vivere nella terra, per poi uscire e divenire una pianta e un frutto, come Persefone che uscendo dal Regno degli Inferi, restituisce al mondo la vita.

Mappa Via Sacra da Atene a Eleusi
Mappa della Via Sacra che univa Eleusi ad Atene

I Misteri si dividevano un due momenti distinti: i primi, che avvenivano nel periodo che va dalla metà di febbraio alla metà di marzo (Anthesterion) e venivano chiamati Piccoli Misteri, e i secondi, dalla metà di  settembre a quella di ottobre (Boedromion), detti Grandi Misteri.
Non abbiamo molte informazioni al riguardo soprattutto per il carattere di segretezza, non solo dei rituali stessi ma anche delle sensazioni e delle impressioni che gli iniziandi provavano durante le cerimonie, momenti che provocavano in chi li faceva un profondo mutamento di coscienza. Si sa soltanto che il rito era composto da dròmena (cose fatte), legòmena (cose dette) e deiknùmena (cose mostrate).

Museo di Eleusi, Maialino di marmo che riproduce quello che veniva sacrificato e mangiato durante i Misteri Eleusini
Museo di Eleusi, Maialino di marmo, riproduzione di quello usato durante i riti dei Misteri Eleusini

Dei primi non sappiamo molto se non che in parte avvenivano nell’Eleusision, un santuario sulla strada che univa Atene a Eleusi che si trovava ai piedi dell’acropoli, e mèta della processione che portava oggetti sacri di devozione alla dea, ed erano una sorta di preparazione ai riti più importanti dei secondi, con cerimonie di purificazione per coloro che avrebbero partecipato a quelli del periodo autunnale: qui gli iniziandi (di solito bendati) dovevano sacrificare un porcellino a Demetra e Persefone e purificarsi nel fiume Illisos diventando così mystai, cioè degni di essere testimoni dei Grandi Misteri.
I secondi erano invece più complessi e certamente i più rilevanti ed erano riservati soltanto a coloro che avevano partecipato ai Piccoli Misteri, cosa che avveniva grazie alla pronuncia di parole segrete note solo a pochi: la preparazione iniziava prima della notte di luna piena di Boedromion, quando i sacerdoti portavano gli oggetti sacri da Eleusi ad Atene e il giorno successivo gli adepti assieme ai propri mistagoghi (padrini come aveva avuto Eracle, il primo straniero ad essere iniziato) si radunavano nell’agorà per avere istruzioni dallo ierofante come il divieto di partecipazione per chi fosse colpevole di omicidi o non parlasse greco, considerate caratteristiche impure. Il giorno dopo i partecipanti facevano una sorta di bagno preliminare nel Falero con un maialino che avrebbero successivamente sacrificato e mangiato: da qui dovevano fare un digiuno di tre giorni  fino all’arrivo ad Eleusi, dove si riposavano per due giorni di riposo e poi prima compivano un sacrificio a Demetra e Persefone e poi una processione e un sacrificio ad Aclepio.
Il rito principale cominciava con la processione da Atene ad Eleusi e cominciava la mattina presto dall’agorà facendo uscire gli iniziandi con un una fiaccola accesa e una spiga di grano uscendo dalla città attraverso la Porta Sacra del Ceramico (quartiere dei vasai), dove una statua di Iacco (personificazione divina dell’urlo rituale degli iniziandi) si univa al corteo e continuava lungo la Via Sacra fino a Eleusi, e dove durante il viaggio avvenivano riti inni e sacrifici. Una volta arrivati al santuario, i mystai facevano una purificazione nelle vasche poste davanti all’ingresso e dopo le danze delle donne alla fonte di Callicoro, entravano: prima veniva interrotto il digiuno con una bevanda composta di acqua orzo e foglie di menta, chiara simbologia e riferimento alla dea Demetra, mentre veniva rievocato il mito di Demetra e di Persefone

Torcia di marmo riproduzione di quelle usate durante i Misteri Eleusini, Museo di Eleusi
Museo di Eleusi, Torcia di marmo, riproduzione di quella usata durante i riti dei Misteri

Ma erano le notti fra il 21 e il 23 che le festa arrivava al suo culmine: chi non era iniziato veniva fatto allontanare e i mystai venivano sottoposti a cerimonie segrete che si svolgevano nel telestérion per rinascere simbolicamante che culminavano con un grande fuoco e una luce sfolgorante; nulla di più sappiamo di questi rituali proprio per il loro carattere misterico, e quel poco che si può dire proviene dagli studi delle rovine ritrovate del santuario: la stanza dove avveniva il rito era di forma quadrata con un piccolo santuario interno, una roccia naturale e accanto a questa il trono dello ierofante e la grande sala era piena di colonne che sostenevano il tetto.

Sito archeologico del Santuario di Demetra dove avvenivano i Misteri Eleusini
Area archeologica del Santuario di Demetra dove avvenivano i rituali segreti

Alcuni studiosi, come per altre cerimonie suggestive come quelle della Pizia, hanno avanzato l’ipotesi di uso di sostanze allucinogene durante i riti di iniziazione, come il Kykeon, la bevanda di acqua orzo e foglie di menta assunto a digiuno, carattere che certamente fa assimilare più velocemente le componenti di questo composto. È probabile infatti che si volesse simulare una sorta di morte apparente che alla fine del rito, e quindi alla rinascita in una persona nuova: l’orzo tostato mescolato con l’acqua produce qualcosa di simile alla birra e quindi alcolica, o ancora si pensa ad una sostanza  come l’ergot, o addirittura un fungo come l’Ammannita muscaria.
Quello che certamente sappiamo è che le cerimonie dedicate alla dea Demetra cessarono di essere svolte definitivamente prima con l’imperatore Teodosio che nel 392 d.C li mise al bando, poi definitivamente quattro anno dopo quando Eleusi, unico e possibile luogo dove avvenivano le cerimonie, venne saccheggiata dai barbari Visigoti e il tempio dedicato a Demetra distrutto.
Così finirono i Misteri Eleusini e il culto di Demetra e Persefone ma non certamente il loro intrinseco significato e i rituali a loro legati!

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