di Chiara Sacchetti
Comincia qui un ciclo di articoli dedicati alle figure
femminili che sono state venerate e adorate dalle tante civiltà fino ai giorni
nostri, donne buone ma anche cattive, madri amorevoli ma assieme vendicative, capaci di innumerevoli doni verso
i propri figli (il genere umano) e allo stesso tempo piene di rancore e capaci
di inesorabili azioni verso quegli stessi uomini.
Campi coltivati |
Fin da quando l’uomo ha fatto la sua comparsa sulla terra si
è posto mille domande e ha avuto molte necessità “primordiali”, le stesse che
nel bene o nel male, (seppur supportati dalla scienza e dalla medicina, e
circondati dalla tecnologia), abbiamo anche oggi. La nascita, la malattia, la
morte e la sofferenza in generale, sono da sempre qualcosa che difficilmente,
anche in epoca moderna, riusciamo davvero a comprendere appieno soprattutto nel
loro significato o motivazione; la vita stessa nella sua interezza pone dubbi
ma molte poche certezze, e questo senso di inadeguatezza e soprattutto di
impotenza di fronte a certi eventi ha portato l’essere umano, fin da subito, a
cercare in una realtà superiore, in un’entità al di sopra di lui e quindi anche
presumibilmente molto più potente, una spiegazione, e allo stesso tempo un
rifugio a cui affidarsi o chiedere aiuto.
Foresta innevata in inverno |
Chi ha incarnato fin dagli albori della civiltà questa entità
è stata la stessa Madre Natura, artefice della nascita e di tutto ciò che
avviene nel ciclo vitale di ogni individuo fino al suo ultimo giorno, padrona
della sua vita, del suo sostentamento ma anche testimone della sua fine. Inizialmente
con i suoi frutti spontanei che nascevano lentamente ma costantemente, poi da quando
l’uomo ha imparato a coltivare ed allevare e in un certo senso quasi governare
o dominare questa divinità superiore, con il frutto del suo lavoro, restava
però comunque sempre dipendente da lei e dal suo volere e quindi in ogni caso
mero burattino nelle sue mani. Ma non solo. È stata fin dal primo momento anche
l’unica presenza costante nella vita di ciascuna persona, attorniata da quello
che essa stessa generava o negava, se era buona o cattiva.
Esiste quindi una sorta di incipit, di madre di tutte quelle
dee che nelle civiltà poi si sono succedute, dalla quale derivano e dalla quale
hanno preso con sé molte delle caratteristiche rimaste ancora oggi. Una sorta
di “madre degli dei” come l’ha definita in un suo libro Philippe Borgeaud, da
cui sono state generate tutte le “figlie”, altre dee con la stessa essenza
ambivalente di madre premurosa e allo stesso tempo anche vendicatrice, ma
ognuna con la propria peculiarità e origine.
Leonardo da Vinci, Vergine delle rocce, Parigi, Museo del Louvre |
Ciò che ci sembra interessante trattare e capire è il fatto
che questa figura resterà venerata e “tollerata”, come vedremo nei prossimi
articoli, nella sua ambivalenza almeno fino all'arrivo del Cristianesimo quando
cioè, (in una visione del tutto cristiana), l’essere femminile, diviene
l’incarnazione del Male stesso, e per questo viene, al contrario delle altre
religioni, perseguitata: Eva, tentata dal Male impersonificato dal serpente,
mangia la mela dall’albero della Conoscenza, trascina con sé Adamo, il suo
uomo, in questa azione contro Dio e per questo condanna l’intera umanità alla
sofferenza e al dolore, perlomeno fino a quando Cristo, il figlio incarnato di
Dio, discende sulla terra, e con il suo sacrificio apre nuovamente la strada
della redenzione agli esseri umani, al loro perdono e al Paradiso, e quindi al
ritorno da dove tutto ha avuto origine. La donna per questo scomparirà nelle
figure cristiane più importanti ad eccezione della Vergine Maria, madre di
Cristo, ma che non sarà mai al pari degli altri dei (la Triade), pur essendo
l’unica donna ad essere stata concepita senza il peccato originale e per questo
pura e quindi la sola a poter generare il figlio di Dio; e la stessa figura
della Maddalena, nella religione cristiana, avrà, come vedremo prossimamente,
una concezione e una visione diversa nella tradizione scritta rispetto a quella
che poi incarnerà nella cultura popolare.
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