di Mario Pagni
Il cammino che abbiamo intrapreso nel mondo antico, i
suoi simboli e quella che potremo definire “Conoscenza Perduta”, passa anche
attraverso luoghi leggendari carichi di fascino misterico e magnetismo
terrestre costante. Quelli che seguono sono due esempi classici spesso ignorati
dalla nostra civiltà “moderna” così lanciata e propensa a vivere la propria
esistenza cancellando volentieri la fantasia e l’intuito in favore solo e
soltanto dell’immediato godimento e profitto eppure la storia, non sempre
quella scritta e trattata attraverso una ampia divulgazione, ma circoscritta a
persone ed ambienti più attenti e nel contempo più riservati ed esclusivi,
racconta che nel corso dei secoli, si sono avvicendati favolosi regni e terre
mai esplorate, governate da sovrani iniziati e saggi, alcuni dei quali ancora
oggi se pur relegati nel sottosuolo del pianeta o nascosti sotto apparenti
mentite spoglie, influenzerebbero i destini di tutta la nostra povera e
tartassata umanità.
Alexander Saint Yves d'Alveydre |
Come non ricordare fra essi e probabilmente su tutti
il fantastico regno del “Preste” o Prete Gianni di medievale e orientaleggiante
memoria, oppure più prossimo alla nostra
epoca se pur esistito da sempre secondo
alcune teorie, il regno sotterraneo dell’Agartha o “Agarthi” (secondo la forma
mongola), governato da un potente e saggio Re – Sacerdote di cui tratta anche
Renè Guenon definendolo il “Re del Mondo”.
Mappa antica del favoloso Regno del Prete Gianni |
Quest’ultimo fu addirittura interpellato dal folle
dittatore Adolf Hitler tramite i suoi esperti di occulto, che prima di
scatenare la seconda grande guerra mondiale, inviò tre spedizioni in Himalaya
alla sua ricerca e per avere il suo diretto consenso per la grave decisione da
prendere, guidate dallo stesso Himmler. Fu Saint Yves d’Alveydre, nel suo
“Mission de l’Inde” a parlare per la prima volta del misterioso mondo
sotterraneo percorso da chilometriche gallerie e isolato da una serie di
ingressi protetti da barriere elettromagnetiche, i cui abitanti una sorta di
popolo composto da grandi iniziati, eleggerebbero con cadenza regolare da millenni
il loro Re – Sacerdote.
Planimetria generale del mondo sotterraneo dell'Agartha |
Ancora oggi si dice che lo stesso Dalhai Lama (e solo
lui) può parlare con il Re del Mondo soltanto tre volte l’anno, per percepirne
appena, la sua grande e profonda saggezza e umanità e raccogliere le
indicazioni necessarie al proseguo della sua missione terrena. Del Prete Gianni
invece, la più antica menzione si trova nella cronaca di Ottone di Frisinga,
storico tedesco che nel XII secolo riferisce alcune notizie in proposito, prese
un po’ ovunque compresa la corte pontificia. Secondo queste notizie, il Prete
Gianni sarebbe stato un cristiano nestoriano che aveva combattuto e vinto i
Medi e i Persiani e diretto discendente dei re Magi.
Immagine del mondo sotterraneo secondo la teoria della cava |
I potenti dell’allora europa occidentale, e orientale
da papa Alessandro III all’imperatore di Bisanzio Emanuele Commeno e del Sacro
Romano Impero Federico Barbarossa, trattano di questo enigmatico personaggio in
lettere scritte in latino, esaltandone anche in questo caso le doti e
l’indubbia grande saggezza. Il cammino dell’”illuminazione” è passato anche
attraverso di loro come di tutti i grandi saggi che hanno costituito le colonne
miliari della nostra umanità, un numero infinito di persone che sono riusciti a
segnare la storia in modo indelebile, imprimendo ad essa con il loro contributo
alla Conoscenza (quella vera), un ritmo diverso e migliore in assoluto.
Immagine di Shambhala terra o regno leggendario |
Questi personaggi (scienziati, filosofi, santi nel
caso del cristianesimo, ma anche poeti o artisti in generale di qualsiasi paese
del mondo), per ovvi e ragionati motivi in virtù del loro carisma e del potere di convincimento dato
dalle loro stesse capacità intellettuali, non solo hanno generato nuovi adepti
in grado di proseguire la loro opera, ma, talvolta, hanno saputo creare vere e
proprie “scuole di pensiero” spesso spontanee intorno alle quali gruppi di
individui più o meno organizzati, hanno fatto rivivere applicandoli, i concetti
filosofici scientifici ed esoterici appresi.
Bibliografia essenziale utilizzata
Roberto d’Amico, Le
terre del Mito. Viaggio alla ricerca delle terre leggendarie, Collana Mondi
Sconosciuti, n. 47, MEB, Torino, 1979
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