di Mario Pagni
I popoli antichi e la civiltà che li caratterizzava, usavano
spesso il linguaggio dei simboli; gli stessi criteri e metodi di scrittura
erano genericamente riferiti alla trasmissione della comunicazione per loro tramite.
Dai “Glifi” degli Egizi alla scrittura cuneiforme, l’espressione di un
desiderio o di un qualsiasi racconto epico o poetico, erano affidati spesso
all’immediatezza del concetto di base, senza l’effettivo uso di una frase o di un
intero discorso così come noi lo intendiamo oggi con l’analisi logica e
grammaticale.
Definizione di simbolo
Esistono vari modi e concetti di definizione del “Simbolo”,
l’etimologia della parola dice della sua derivazione dal latino symbolum che
a sua volta deriva dal greco sùmbolon, il cui significato approssimativo
è di “mettere insieme” due o più parti distinte. “ Il simbolo si differenzia
dal segno per la dif-ferenza interna che stabilisce fra significante e
significato. Le funzioni del simbolo sono tre: esso sintetizza una
molteplicità, e nello stesso tempo la offre; infine apre il sistema delle
relazioni alla vita stessa del mondo”. I simboli possiedono in se un carattere
intersoggettivo, in quanto condivisi e interpretabili sia singolar-mente che da
un gruppo o comunità di persone, culturale, politica o religiosa. In questo
caso esso può parlare in modo diverso a ciascun soggetto che ne può trarre un
suo messaggio personale. Più spesso i simboli soprattutto quelli comunemente o
storicamente riconosciuti, trasmettono in chiave sintetica un sapere complesso
e articolato che in taluni casi non tutti sanno leggere e interpretare. I
simboli antichi ad esempio, richiedo-no una capacità interpretativa non comune
e una buona preparazione pertinente la materia stessa del simbolo o la civiltà
da cui esso proviene. All’interno dello stesso simbolo vi sono frequentemente
evocazioni simbolico archetipiche molteplici e gerarchicamente sovrapposte, che
non si escludono reciprocamente, ma concordano anzi tra loro, esprimendo le
applicazioni e le funzioni di uno stesso princìpio in ordini talvolta diversi.
Il simbolo differisce dal linguaggio qualunque esso sia, per la sinteticità dei
concetti da esprimere che nel secondo caso, necessitano di un certo numero di
frasi composte da varie parole e lettere, in grado di costruire un discorso
completo ed esaustivo del concetto stesso da esprimere. I simboli costituenti
tabelle scientifiche o formule matematiche in varie discipline di studio,
aiutano il soggetto nella rapidità di risoluzione anche di quesiti complessi,
semplicemente accostandoli gli uni agli altri a formare (ad esempio), quella
che in chimica è una equazione ovvero (nel caso), attraverso la semplice
uguaglianza dei fattori presi in esame e componendoli in una sequenza logica
stabilita, si è in grado di “prevedere” quello che succederà con l’unione
fisico chimica di vari elementi presenti in laboratorio, (reazione chimica).
Esistono anche simboli in grado di esprimere verità “nascoste” formando un
linguaggio di tipo iniziatico indispensabile per trasmettere ogni
insegnamento di tipo esoterico e tradizionale. Il simbolo differisce dalla allegoria
per concretezza e statica assoluta che invece nel secondo caso, si esprime
non per quello che rappresenta o vuol rappresentare, ma per il concetto morale
o materiale che vuole inconsciamente trasmettere.
Tabula
Cortonensis – Cortona (AR)
L’immagine
mostra una delle più recenti scoperte che hanno consentito ulteriori e
importanti contributi allo studio e alla conoscenza del linguaggio e delle
abitudini degli Etruschi. Si tratta di frammenti in lamina di bronzo con un
testo inciso in lingua etrusca ma che banalmente è risultato nel caso specifico essere una sorta di elenco
necessario all’approvvigionamento di derrate alimentari.
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