giovedì 8 agosto 2019

Il linguaggio dei simboli


di Mario Pagni

I popoli antichi e la civiltà che li caratterizzava, usavano spesso il linguaggio dei simboli; gli stessi criteri e metodi di scrittura erano genericamente riferiti alla trasmissione della comunicazione per loro tramite. Dai “Glifi” degli Egizi alla scrittura cuneiforme, l’espressione di un desiderio o di un qualsiasi racconto epico o poetico, erano affidati spesso all’immediatezza del concetto di base, senza l’effettivo uso di una frase o di un intero discorso così come noi lo intendiamo oggi con l’analisi logica e grammaticale.



Definizione di simbolo



Esistono vari modi e concetti di definizione del “Simbolo”, l’etimologia della parola dice della sua derivazione dal latino symbolum che a sua volta deriva dal greco sùmbolon, il cui significato approssimativo è di “mettere insieme” due o più parti distinte. “ Il simbolo si differenzia dal segno per la dif-ferenza interna che stabilisce fra significante e significato. Le funzioni del simbolo sono tre: esso sintetizza una molteplicità, e nello stesso tempo la offre; infine apre il sistema delle relazioni alla vita stessa del mondo”. I simboli possiedono in se un carattere intersoggettivo, in quanto condivisi e interpretabili sia singolar-mente che da un gruppo o comunità di persone, culturale, politica o religiosa. In questo caso esso può parlare in modo diverso a ciascun soggetto che ne può trarre un suo messaggio personale. Più spesso i simboli soprattutto quelli comunemente o storicamente riconosciuti, trasmettono in chiave sintetica un sapere complesso e articolato che in taluni casi non tutti sanno leggere e interpretare. I simboli antichi ad esempio, richiedo-no una capacità interpretativa non comune e una buona preparazione pertinente la materia stessa del simbolo o la civiltà da cui esso proviene. All’interno dello stesso simbolo vi sono frequentemente evocazioni simbolico archetipiche molteplici e gerarchicamente sovrapposte, che non si escludono reciprocamente, ma concordano anzi tra loro, esprimendo le applicazioni e le funzioni di uno stesso princìpio in ordini talvolta diversi. Il simbolo differisce dal linguaggio qualunque esso sia, per la sinteticità dei concetti da esprimere che nel secondo caso, necessitano di un certo numero di frasi composte da varie parole e lettere, in grado di costruire un discorso completo ed esaustivo del concetto stesso da esprimere. I simboli costituenti tabelle scientifiche o formule matematiche in varie discipline di studio, aiutano il soggetto nella rapidità di risoluzione anche di quesiti complessi, semplicemente accostandoli gli uni agli altri a formare (ad esempio), quella che in chimica è una equazione ovvero (nel caso), attraverso la semplice uguaglianza dei fattori presi in esame e componendoli in una sequenza logica stabilita, si è in grado di “prevedere” quello che succederà con l’unione fisico chimica di vari elementi presenti in laboratorio, (reazione chimica). Esistono anche simboli in grado di esprimere verità “nascoste” formando un linguaggio di tipo iniziatico indispensabile per trasmettere ogni insegnamento di tipo esoterico e tradizionale. Il simbolo differisce dalla allegoria per concretezza e statica assoluta che invece nel secondo caso, si esprime non per quello che rappresenta o vuol rappresentare, ma per il concetto morale o materiale che vuole inconsciamente trasmettere.


Tabula Cortonensis – Cortona (AR)

L’immagine mostra una delle più recenti scoperte che hanno consentito ulteriori e importanti contributi allo studio e alla conoscenza del linguaggio e delle abitudini degli Etruschi. Si tratta di frammenti in lamina di bronzo con un testo inciso in lingua etrusca ma che banalmente è risultato  nel caso specifico essere una sorta di elenco necessario all’approvvigionamento di derrate alimentari. 



Nessun commento:

Posta un commento