di Mario Pagni
Per affrontare in poche righe il “dilemma” dei Rosa + Croce
in modo chiaro e soprattutto completo, basterebbe ricopiare l’indice di un
qualsiasi libro che tratta l’argomento. Già però anche in questo caso la
distinzione fra i vari autori sul metodo di affrontarlo sarebbe condizione
essenziale per un risultato almeno sufficiente. Abbiamo parlato di indice (o di
sommario come si usava definirlo una volta) perché il mistero insito nel
pensiero rosacrociano, presupporrebbe necessariamente una conoscenza
approfondita sia storica che esoterica di varie materie e personaggi che anche
in modo non consapevole ma con la stessa indubbia comunanza di intenti, ne
hanno tracciato il percorso e le simbologie.
Il Filosofo Rosacroce |
Con i “fratelli” della Rosa + Croce abbiamo a che fare con
una estrema mirabile sintesi di un sapere magico – ermetico durato centinaia di
anni e che ha ispirato (e continua a ispirare), un numero pressoché infinito di
associazioni, sette, pensieri filosofici ed ermetici e persino artisti e
pittori che si sono ispirati con le loro opere e a vario livello di ricerca sapienziale
esoterica, a questa misteriosa confraternita. Robert Fludd e Michael Maier
possono essere sicuramente considerati i veri ispiratori del pensiero
rosacrociano, seppure sia l’uno che l’altro ne negassero l’effettiva
appartenenza.
Il primo era un medico definibile “Paracelsiano” inglese che dal 1609
divenne membro del Royal College of Physicians di Londra, collega ed amico di
William Harvey al cui nome è legata addirittura la scoperta della circolazione
sanguigna. Fludd devoto anglicano con la sua opera, fornì una sorta di summa, (la più completa), della
tradizione ermetico – cabalistica rinascimentale affermatasi con personaggi di
grande spessore scientifico letterario nel secolo precedente. Le prese di
posizione di Fludd suscitarono presso i contemporanei molte polemiche (la
teoria eliocentrica di Copernico aveva visto la luce da più di settanta anni),
ma il suo ideale religioso di tolleranza e al contempo fiducia nelle umane
possibilità di dominio e controllo della natura, furono benevolmente accolte
fra i dotti del secolo successivo. Sembra senza ombra di dubbio dai personaggi
descritti e dal suo modo di essere e di fare, (la sua opera venne pubblicata
nel Palatinato) che Fludd fosse reale fonte di ispirazione sia sul piano
politico che religioso, dei Rosa + Croce. Qui fatti e personaggi storici di
alto livello divengono assai numerosi per il nostro modesto saggio informativo
sulla confraternita, rimandiamo perciò chi ci segue ad approfonditi e completi
testi sull’argomento. Comunque sia Fludd
che Maier, indipendentemente dalla loro più o meno segreta appartenenza,
presero effettiva favorevole posizione sull’associazione, dopo la pubblicazione sia della Fama
Fraternitatis che della Confessio
Fraternitatis, primi documenti scritti dell’esistenza della Rosa + Croce.Emblema e simbolo della Rosa+Croce |
I Fatti
Fra il 1614 e il 1616 tre “manifesti” – la Fama
Fraternitatis, la Confessio e le Nozze Chimiche di
Christian Rosenkreutz – sono messi in circolazione in Europa, e
acquistano in breve tempo enorme risonanza. Parlano di un misterioso adepto,
Christian Rosenkreutz, che avrebbe conseguito le più alte iniziazioni e avrebbe
lasciato nel suo sepolcro nascosto nella
Foresta Nera, tutto quanto i saggi antichi avevano saputo in tema di alchimia,
sapienza esoterica e occultismo. Personaggi tutt’altro che secondari si mettono
alla ricerca della misteriosa Fraternità nella speranza di esservi
ammessi, fra cui René Descartes (1596-1650), che sarà sospettato perfino
(forse a torto) di avere latinizzato il suo nome in Renatus Cartesius per dare
un segnale esoterico con le sue nuove iniziali, R e C come Rosa-Croce, agli
elusivi fratelli.
La Rosa+Croce |
Nessuno però trova i Rosacroce, per la buona ragione che
probabilmente non esistono. I manifesti sono un’opera letteraria, creata con altri
da un pastore luterano del Württemberg, Johann Valentin Andreae
(1586-1654), interessato a presentare, sotto il velame esoterico, un ambizioso
progetto di riforma politico-religiosa. L’Europa elisabettiana e protestante,
come ha mostrato la storica inglese Frances Yates (1899-1981), ne farà una
bandiera per una coalizione di tutte le forze “illuminate” d’Europa contro la
Chiesa cattolica della Controriforma e gli Asburgo. Dopo qualche anno, naturalmente,
i Rosacroce ( che esistono davvero) mutano la finzione in realtà, perché coloro
che erano partiti alla ricerca della Fraternità si organizzano in circoli e
conventicole, influenzando anche la massoneria che da corporazione operativa
diviene società speculativa. Così in breve si crea una cultura di indubbia
influenza sulla costruzione di un’Europa moderna insieme pre-illuminista e
“illuminata” nel senso esoterico del termine.
Tra la fine del Seicento e il Settecento sistemi iniziatici a
gradi “rosacrociani” fioriscono in collegamento con gli “alti gradi” massonici.
Il sistema più importante sembra essere stato quello della Rosa-Croce d’Oro in
Germania, i cui riti, gradi e dottrine sono passati in numerose organizzazioni
iniziatiche moderne. Fra queste I gradi “rosacrociani” che appartengono più propriamente oggi alla stessa storia della massoneria.
Il Tempio Rosacruciano |
Da qui a Rudolph Steiner, con la società teosofica o altre
innumerevoli correnti che tentano in ogni modo di raggiungere un compromesso
fra sacro e profano e fra illuminismo ed esoterismo più profondo, il passo è
breve ma complesso e il dibattito ancora oggi non è certamente chiuso. Ma se
torniamo ai Rosa+Croce non possiamo non sottolineare la “modernità” del loro
sistema di diffusione del credo e delle teorie ad esso legate, con una sorta di
“collegio invisibile” che per la prima volta in epoca relativamente più recente
si “manifesta” (questo è realmente il loro veicolo ufficiale), osserva e
avverte quella che allora era l’opinione pubblica, ma anche lo stesso potere
politico economico dei sovrani europei, che “loro” esistono e possono vedere,
controllare e se necessario influenzare. Loro con un infinito bagaglio di
conoscenze alchemiche, esoteriche e iniziatiche, tratte da un lontano passato e
da nomi di filosofi, matematici e maghi, quali l’ipotetico Ermete Trismegisto,
e i più recenti e accreditati Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, grandi
traduttori di testi antichi soprattutto greci e latini, presso importanti corti europee. Il quadro
generale sull’argomento assai incompleto anche come traccia reale per la
ricerca, può tuttavia fornire a nostro avviso almeno una serie di indicazioni
necessarie a chi vuol soddisfare sia la propria curiosità che il desiderio di
approfondire la ricerca. Lo stesso potremo
dire riguardo la simbologia stessa dell’emblema Rosa + Croce per il quale
sarebbe indispensabile una buona conoscenza di autori e di testi riguardanti
proprio lo studio completo dei simboli.
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