giovedì 3 ottobre 2019

I Rosa+Croce


di Mario Pagni

Per affrontare in poche righe il “dilemma” dei Rosa + Croce in modo chiaro e soprattutto completo, basterebbe ricopiare l’indice di un qualsiasi libro che tratta l’argomento. Già però anche in questo caso la distinzione fra i vari autori sul metodo di affrontarlo sarebbe condizione essenziale per un risultato almeno sufficiente. Abbiamo parlato di indice (o di sommario come si usava definirlo una volta) perché il mistero insito nel pensiero rosacrociano, presupporrebbe necessariamente una conoscenza approfondita sia storica che esoterica di varie materie e personaggi che anche in modo non consapevole ma con la stessa indubbia comunanza di intenti, ne hanno tracciato il percorso e le simbologie.

filosofo rosacruciano nel suo studio
Il Filosofo Rosacroce

Con i “fratelli” della Rosa + Croce abbiamo a che fare con una estrema mirabile sintesi di un sapere magico – ermetico durato centinaia di anni e che ha ispirato (e continua a ispirare), un numero pressoché infinito di associazioni, sette, pensieri filosofici ed ermetici e persino artisti e pittori che si sono ispirati con le loro opere e  a vario livello di ricerca sapienziale esoterica, a questa misteriosa confraternita. Robert Fludd e Michael Maier possono essere sicuramente considerati i veri ispiratori del pensiero rosacrociano, seppure sia l’uno che l’altro ne negassero l’effettiva appartenenza.
Il primo era un medico definibile “Paracelsiano” inglese che dal 1609 divenne membro del Royal College of Physicians di Londra, collega ed amico di William Harvey al cui nome è legata addirittura la scoperta della circolazione sanguigna. Fludd devoto anglicano con la sua opera, fornì una sorta di summa, (la più completa), della tradizione ermetico – cabalistica rinascimentale affermatasi con personaggi di grande spessore scientifico letterario nel secolo precedente. Le prese di posizione di Fludd suscitarono presso i contemporanei molte polemiche (la teoria eliocentrica di Copernico aveva visto la luce da più di settanta anni), ma il suo ideale religioso di tolleranza e al contempo fiducia nelle umane possibilità di dominio e controllo della natura, furono benevolmente accolte fra i dotti del secolo successivo. Sembra senza ombra di dubbio dai personaggi descritti e dal suo modo di essere e di fare, (la sua opera venne pubblicata nel Palatinato) che Fludd fosse reale fonte di ispirazione sia sul piano politico che religioso, dei Rosa + Croce. Qui fatti e personaggi storici di alto livello divengono assai numerosi per il nostro modesto saggio informativo sulla confraternita, rimandiamo perciò chi ci segue ad approfonditi e completi testi sull’argomento.  Comunque sia Fludd che Maier, indipendentemente dalla loro più o meno segreta appartenenza, presero effettiva favorevole posizione sull’associazione, dopo la pubblicazione  sia della Fama Fraternitatis che della Confessio Fraternitatis, primi documenti scritti dell’esistenza della Rosa + Croce.

Simbologia dei Rosacroce
Emblema e simbolo della Rosa+Croce

I Fatti    
Fra il 1614 e il 1616 tre “manifesti” – la Fama Fraternitatis, la Confessio e le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreutz – sono messi in circolazione in Europa, e acquistano in breve tempo enorme risonanza. Parlano di un misterioso adepto, Christian Rosenkreutz, che avrebbe conseguito le più alte iniziazioni e avrebbe lasciato nel suo sepolcro  nascosto nella Foresta Nera, tutto quanto i saggi antichi avevano saputo in tema di alchimia, sapienza esoterica e occultismo. Personaggi tutt’altro che secondari si mettono alla ricerca della misteriosa Fraternità nella speranza di esservi ammessi, fra cui René Descartes (1596-1650), che sarà sospettato perfino (forse a torto) di avere latinizzato il suo nome in Renatus Cartesius per dare un segnale esoterico con le sue nuove iniziali, R e C come Rosa-Croce, agli elusivi fratelli.

Rosa+Croce
La Rosa+Croce

Nessuno però trova i Rosacroce, per la buona ragione che probabilmente non esistono. I manifesti sono un’opera letteraria, creata  con altri  da un pastore luterano del Württemberg, Johann Valentin Andreae (1586-1654), interessato a presentare, sotto il velame esoterico, un ambizioso progetto di riforma politico-religiosa. L’Europa elisabettiana e protestante, come ha mostrato la storica inglese Frances Yates (1899-1981), ne farà una bandiera per una coalizione di tutte le forze “illuminate” d’Europa contro la Chiesa cattolica della Controriforma e gli Asburgo. Dopo qualche anno, naturalmente, i Rosacroce ( che esistono davvero) mutano la finzione in realtà, perché coloro che erano partiti alla ricerca della Fraternità si organizzano in circoli e conventicole, influenzando anche la massoneria che da corporazione operativa diviene società speculativa. Così in breve si crea una cultura di indubbia influenza sulla costruzione di un’Europa moderna insieme pre-illuminista e “illuminata” nel senso esoterico del termine.
Tra la fine del Seicento e il Settecento sistemi iniziatici a gradi “rosacrociani” fioriscono in collegamento con gli “alti gradi” massonici. Il sistema più importante sembra essere stato quello della Rosa-Croce d’Oro in Germania, i cui riti, gradi e dottrine sono passati in numerose organizzazioni iniziatiche moderne. Fra queste I gradi “rosacrociani”  che appartengono  più propriamente oggi  alla stessa storia della massoneria.

Modello del Tempio dei Rosa+Croce
Il Tempio Rosacruciano

Da qui a Rudolph Steiner, con la società teosofica o altre innumerevoli correnti che tentano in ogni modo di raggiungere un compromesso fra sacro e profano e fra illuminismo ed esoterismo più profondo, il passo è breve ma complesso e il dibattito ancora oggi non è certamente chiuso. Ma se torniamo ai Rosa+Croce non possiamo non sottolineare la “modernità” del loro sistema di diffusione del credo e delle teorie ad esso legate, con una sorta di “collegio invisibile” che per la prima volta in epoca relativamente più recente si “manifesta” (questo è realmente il loro veicolo ufficiale), osserva e avverte quella che allora era l’opinione pubblica, ma anche lo stesso potere politico economico dei sovrani europei, che “loro” esistono e possono vedere, controllare e se necessario influenzare. Loro con un infinito bagaglio di conoscenze alchemiche, esoteriche e iniziatiche, tratte da un lontano passato e da nomi di filosofi, matematici e maghi, quali l’ipotetico Ermete Trismegisto, e i più recenti e accreditati Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, grandi traduttori di testi antichi soprattutto greci e latini,  presso importanti corti europee. Il quadro generale sull’argomento assai incompleto anche come traccia reale per la ricerca, può tuttavia fornire a nostro avviso almeno una serie di indicazioni necessarie a chi vuol soddisfare sia la propria curiosità che il desiderio di approfondire la ricerca. Lo stesso potremo dire riguardo la simbologia stessa dell’emblema Rosa + Croce per il quale sarebbe indispensabile una buona conoscenza di autori e di testi riguardanti proprio lo studio completo dei simboli.

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