L’Universo, l’Uomo e tutta la Sophia che la monaca imparò
dalla Luce
di Chiara Sacchetti
«La luminosità che vedo
non è racchiusa in un luogo, ma risplende più della nube che sta davanti al
sole; non so distinguere in essa altezza, lunghezza e larghezza; ed essa per me
ha nome “Ombra del Vivo Splendore”. E come il sole, la luna e le stelle
appaiono riflessi nell'acqua, così le scritture, i discorsi, le virtù e le
opere degli uomini risplendono per me in essa. Tutto quello che vedo e apprendo
nelle visioni lo conservo nella memoria per lungo tempo, cosicché ricordo
quello che un tempo vidi; e vedo, ascolto e apprendo nello stesso istante, e
quasi istantaneamente comprendo ciò che ho appreso; ma quello che non vedo non
lo conosco, perché sono ignorante ed ho imparato a malapena a leggere. Le cose
che scrivo delle visioni sono ciò che ho visto e udito; e non aggiungo altre
parole oltre a quelle che sento e che riferisco in un latino imperfetto, come
le ho udite nella visione; poiché nelle mie visioni non mi si insegna a
scrivere come scrivono i filosofi, e le parole udite nella visione non sono
come quelle che risuonano sulla bocca degli esseri umani, ma come fiamma che
abbaglia o come una nube che vaga nella sfera dell'aria più pura. Di questa
luminosità non posso conoscere la forma, non più di quanto si possa guardare
direttamente la sfera del sole. Talvolta, ma non accade di frequente, vedo
all'interno di questa luminosità un'altra luce, che chiamo 'Luce Vivente'. Non
so dire quando e come io la veda; ma, allorché la vedo, si allontano da me
tristezza e dolori, e mi comporto allora con la semplicità di una fanciulla, e
non come una donna ormai vecchia».
Statua di Ildegarda di Bigen, Corizia |
Abbiamo parlato la volta scorsa della vita di Santa Ildegarda di Bigen, una monaca che fino da piccola fu di salute cagionevole ma che ebbe anche visioni di Luce che le insegnarono tutto ciò che poi ci ha lasciato attraverso i suoi scritti. Ildegarda non è andata a scuola, è una «indocta, e paupercola forma femminea» come lei stessa si definisce, ma grazie a queste visioni ha imparato e poi ha divulgato quanto appreso. Varie sono le interpretazioni che gli studiosi hanno dato a questi incontri. Alcuni sostengono che Ildegarda abbia quasi inventato queste esperienze per giustificare una sapienza che nella realtà veniva dai libri e dalle molte ore passate a studiare, ma che in una società come quella passata tutto ciò non poteva essere tollerato. Solo una Conoscenza dall’Alto, da Dio, un Maestro che non era terreno ma che aveva scelto lei per insegnarle e tramandare la vera Sapienza agli uomini, poteva riuscire a far accettare una tale condizione. Altri invece, come lo storico della scienza e della medicina Charles Singer, poi ripreso dal neurologo Oliver Sacks, sosteneva che queste visioni avessero in realtà un’origine emicranica, cioè fossero frutto della fantasia insana della donna, pur non avendo essa stessa alcuna trance o estasi. Non ci è dato sapere quale sia la verità, ma quello che ora ci interessa in questa sede è di scoprire e capire cosa lei ci ha raccontato e ci ha lasciato di questi momenti.
Come già detto per la monaca è la Luce che le trasmette il
Sapere, una luce che è facilmente identificabile con Dio, ma non solo. Vede
anche Amore e Sapienza, entrambe in fattezze femminili. La prima come una
ragazza giovane con il viso splendente ma che tutti chiamano Domina, la
seconda, invece, una donna solennemente vestita di bianco con una tunica verde
ricamata di perle e adorna di gioielli: è lei che rappresenta il mondo, sia il
macro che il micro cosmo.
Liber Scivias, Domina |
Ildegarda di Bigen, Liber Divinorum Opera |
Anche nella gravidanza e nel
parto è più o meno la stessa cosa; quando è vicino «il vaso in cui è chiuso il
bambino si apre e la forza dell'eternità, che trasse Eva dalla costola di
Adamo, è lì, giungendo all'improvviso, e rivolta tutti gli angoli di quella
casa che è il corpo femminile».
Lingua segreta, Litterae ignotae |
Di Ildegarda, di quello che ha
visto e ci ha tramandato, ci sarebbe molto altro da dire e scrivere. Lascio
alla curiosità del lettore di approfondire questi argomenti anche se non è
escluso che in un prossimo futuro articolo riprenderemo questi temi per
affrontarli o rileggerli anche in rapporto con altri.
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