lunedì 26 settembre 2022

I Vangeli apocrifi

di Chiara Sacchetti

I cosiddetti Vangeli apocrifi sono sostanzialmente quei testi che, pur trattando della storia di Gesù, non sono stati riconosciuti dalla Chiesa Cattolica che non li ritiene “Parola di Dio” e per questo non fanno parte del Canone cristiano, al contrario dei quattro che tutti conosciamo e che il Magistero considera gli unici autentici e ispirati.

Frammenti di un Vangelo apocrifo

La leggenda vuole che nel dicembre 1945 due fratelli archeologi lavoravano nel campo di Nag Hammadi nell’alto Egitto quando uno di loro trovò una giara: in un primo momento, temendo potesse nascondere un demone, l’oggetto non venne aperto; poi la curiosità e la speranza che potesse contenere qualcosa di prezioso ebbero il sopravvento. Una volta aperta, i due si trovarono davanti 13 papiri scritti in copto, una delle scoperte più importanti del XX secolo. La storia è davvero affascinante anche se la realtà forse è un’altra ma quello che è certo è che quei testi ancora oggi sono oggetto di studio e di numerose interpretazioni.

 

Le origini

Essi vennero scritti dopo la cosiddetta 1° generazione cristiana, quando cioè, ormai perduti i personaggi vicini a Gesù, i seguaci della nascente religione sentirono il bisogno di approfondire e riscoprire la storia e gli avvenimenti intorno alla figura del Messia oltre ai testi che oggi costituiscono il Nuovo Testamento. In questi nuovi documenti si cercò quindi di dare una storicità alle vicende narrate ma allo stesso tempo, anche di dare una finalità apologetico–devozionale e assieme liturgica allo scopo di «diffondere dottrine nuove, spesso in contrasto con quelle ufficiali della Chiesa, impugnando proprio gli scritti dell'antica letteratura cristiana».

Un frammento di un papiro di Ossirinco contenente un brano del Vangelo apocrifo di Tommaso

 

In cosa si differenziano dai Vangeli Canonici?

Al contrario di quelli ufficiali, i Vangeli apocrifi trattano soprattutto l'infanzia di Gesù, la figura di Maria, la passione di Gesù, il periodo successivo alla sua risurrezione e più in generale sono caratterizzati da una forma più devozionale, con maggiori particolari a tratti quasi fantastici e leggendari che sembrano però riempire i vuoti e i dubbi dei fedeli.

 

Di quali si trattano?

I Vangeli apocrifi vengono sostanzialmente divisi in tre categorie maggiori, che di fatto si associano anche alle diverse correnti religiose: la prima riguarda quelli di origine giudeo-cristiana, scritti dalle prime comunità cristiane che credevano nel Messia, appartenevano alla Chiesa di Gerusalemme, e mettevano "l'osservanza della legge mosaica come elemento discriminante" rifacendosi per lo più al tardo giudaismo. La seconda categoria invece sono i cosiddetti Vangeli gnostici, dove, al pari dei culti misterici influenzati dalla correnti gnostica del II sec. d.C.,  gli insegnamenti di Cristo vengono letti e interpretati come dottrine esoteriche riservate ai soli iniziati. Infine troviamo i vangeli di origine ecclesiastica che secondo i Padri della Chiesa potevano essere letti ad integrazione di quelli canonici. Oltre a queste grandi macro-categorie troviamo anche alcuni frammenti di vangeli apocrifi e quelli dell’infanzia che trattano appunto i primi anni della vita di Gesù.

Simulacro di San Giuseppe del XVIII secolo venerato a Cocumola,
il bastone fiorito è un elemento nella narrazione apocrifa del matrimonio di Maria e Giuseppe

 

Sono autentici?

In molti sostengono la poca storicità e quindi la difficoltà a ritenerli autentici nel termine più stretto del termine, affermando che quei testi servono più a ricostruire l’ambiente religioso e il momento subito dopo la morte di Gesù e dei suoi più stretti seguaci che la vita del Messia. Oltretutto i cosiddetti Vangeli canonici e in particolare quelli di Matteo e Luca danno in realtà più informazioni concrete sull’esistenza di Cristo e sono stati quelli che vennero considerati degni di venerazione tra la comunità cristiana, al contrario degli apocrifi che vennero invece ritenuti fuorvianti e pericolosi per la stessa fede. I sostenitori invece ritengono che in quei documenti ci siano informazioni che la Chiesa voleva (e vuole tuttora) celare, una sorta di verità “scomoda” che per questo motivo non sarebbero stati integrati con gli altri.

 

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