di Mario Pagni
Breve storia
Fondata dai monaci cistercensi su terre acquitrinose donate dal Marchese di Saluzzo e dedicata alla Vergine Maria, l’abbazia sorse su un tempio preesistente tra l’XII e il XIII secolo. Grandi dissodatori di terre, votati alla preghiera ed al lavoro nei campi, i monaci cistercensi, che seguivano la regola benedettina, come già accaduto per l’abbazia di San Galgano in Toscana, bonificarono gli acquitrini che circondavano la zona e diedero vita ad un insediamento che in breve divenne un caratteristico borgo, nel quale accanto al complesso abbaziale (chiesa, convento, foresteria), trovarono posto le abitazioni dei villani preposti, di supporto ai monaci, alla coltivazione delle terre ed alcune infrastrutture civili quali il bellissimo mercato coperto in forme gotiche (del XIII sec.), che ancora oggi fa bella mostra di sé al centro del villaggio, le cascine che facevano parte del borgo agricolo e che in alcuni casi recano ancora evidenti i segni della loro antica funzione, come quella su cui, per quanto murata, è ancora leggibile l’apertura della porta di accesso al borgo stesso, sormontato da una grande croce e dalla torre di guardia. Il villaggio era dotato anche di mulini e battitoi oltre a magazzini granari.
Staffarda cortile interno |
L’architettura
dell’edificio religioso
Si tratta di
un singolare edificio molto legato allo stesso San Bernardo fondatore della
Regola e dell’Ordine dei Cavalieri Templari. Il dato caratterizzante è la quasi
totale asimmetria degli elementi strutturali, dai pilastri ai capitelli, dagli
archi ai fregi. Tutto ciò non è
straordinariamente percepibile in quanto l’occhio umano è pressoché ingannato
dai giochi prospettici e dagli effetti ottici che i maestri costruttori seppero
abilmente sfruttare. Se la costruzione volesse (come sembra essere) uno
specchio della stessa natura, l’unicità di ogni singolo elemento troverebbe la
sua spiegazione sia nella la religiosità delle corporazioni edili medievali,
che nella praticità risolutiva della distribuzione delle masse murarie,
costituendo e ripetendo al tempo stesso un lavoro ritenuto simbolicamente
simile a quello dello stesso Creatore.
Volte a Ogiva o a sesto acuto con simboli sulle chiavi |
La misterica sapienza di chi edificò l’abbazia, traspare sia dalla scelta del luogo sede (come abbiamo visto) di un precedente antico culto solare, che dal fatto che vede l’edificio costruito proprio sull’asse del Sole stesso che al mattino raggiunge l’altare, a mezzogiorno ha il suo culmine proprio sul campanile, mentre al tramonto viene illuminato sull’ingresso principale.
Nel
dettaglio:
- ·
Sull'asse
della monofora centrale corrispondente all'asse della navata, sorge il Sole
agli Equinozi
- ·
Sull'asse
della monofora destra sorge la Luna alla sua minima declinazione
- ·
Sull'asse
della monofora sinistra sorge la Luna alla sua massima declinazione
Determinante
sarebbe anche l’iconografia pittorica e la simbologia che contraddistingue
tutta la costruzione all’interno della quale si possono trovare croci templari,
oltre all’uso insistente di colori quali il bianco alternato al rosso e al
nero, indice di riferimenti tipici della stessa trasformazione alchemica.
A Staffarda le aperture giocano ruoli fondamentali per l'orientamento |
All’interno
della chiesa e più in generale nel complesso abbaziale, innumerevoli sono i motivi di interesse artistico. Fra questi la
cosiddetta Foresteria, dove gli antichi pellegrini generalmente in marcia verso
le grandi abbazie d’oltralpe e verso S. Juan de Compostella usavano sostare e
consumare i pasti. Essa è
caratterizzata da enormi volte a vela in puro stile gotico, la sala del
refettorio evidenzia 4 enormi colonne in laterizio, sormontate da altrettanti
capitelli istoriati con motivi simili, ma anche qui diversi tra loro.
Staffarda la Foresteria |
Non
sembrerebbe quindi affatto casuale che i “moderni Templari” figli dell’etica
cavalleresca antica e del più recente “templarismo” abbiano scelto fino dal
1992 proprio questo luogo per varie cerimonie e rituali, fra esse spicca il
grande raduno europeo avvenuto proprio in quell’anno, collegato anche
all’investitura cavalleresca di nuovi adepti.
Staffarda con rosone e ingresso principale al tramonto |
Nessun commento:
Posta un commento