lunedì 9 novembre 2020

Maria Maddalena

di Chiara Sacchetti

Uno dei personaggi più conosciuti ma anche controversi delle Sacre Scritture è certamente quello di Maria Maddalena. Oggi il suo nome nei Vangeli tradizionali della domenica, richiama quello di una prostituta redenta che grazie alla sua conversione diviene seguace di Cristo. L’appellativo con cui viene identificata deriva quasi certamente dal suo luogo di nascita, Magdala, un villaggio di pescatori sul lago di Tiberiade detto anche di Genezaret, centro commerciale ittico chiamato in greco Tarichea (ossia pesce salato).

Antonio Veneziano, Maria Maddalena
Capelli lunghi biondi ma tendenti al rosso, Maria incarna nella concezione comune, la donna ammaliante  e seducente  che conduce una vita sconnessa e ai limiti ma che poi incontrando il Messia si pente di quanto fatto fino a quel momento e proprio grazie a lui cambia la sua vita seguendo tutti  i suoi precetti fino a divenire quasi un’eletta. Nella realtà evangelica il suo personaggio è confuso con altri, spesso omonimi o anonimi, che sono ben lontani da ciò che essa veramente era. Di Maria di Magdala parla infatti l’evangelista Luca nell’8 capitolo, che la nomina quando racconta di Gesù che andando nei villaggi aveva guarito alcune donne che aveva incontrato «Gesù andava per città e villaggi predicando e annunciando il regno di Dio. Erano con lui i dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, detta la Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, e Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode, e Susanna e molte altre che li assistevano con i loro beni» (Luca 8, 1-3).

Nel capitolo precedente Luca però fa cenno di una donna, ma anonima, una prostituta che mentre viveva in casa di un notabile fariseo aveva cosparso i piedi di Gesù di un olio profumato dopo averli bagnati con le sue lacrime asciugandoli con i suoi capelli. Facile a questo punto confondere e associare le due donne, l’anonima e la prima a cui accenna successivamente, appunto la Maddalena.

Maria Maddalena lava i piedi a Gesù

Non solo. Anche il personaggio di Maria di Betania, sorella di Marta e Lazzaro, compirà lo stesso rituale del lavaggio dei piedi a Gesù in Giovanni 12 e anch’essa identificata con quello della Maddalena.

Fautore di tale errore, secondo la letteratura, sarebbe Gregorio Magno che ebbe a dichiarare che: «Crediamo che questa donna che Luca chiama peccatrice e che Giovanni chiama Maria, sia quella Maria dalla quale -afferma Marco- furono cacciati sette demoni». Malinteso che ancora oggi esiste ed è difficile cancellare.

Celebrata dal calendario il giorno 22 luglio, Maria Maddalena fu colei che assieme ad altre donne arrivarono al sepolcro di Cristo trovandolo vuoto; a loro apparirà poi lo spirito di Cristo che le incaricherà di raccontare e tramandare la sua resurrezione: è da qui che deriva anche il culto più antico. Nella Chiesa Orientale, infatti, alla fine del IV secolo la seconda domenica dopo Pasqua veniva celebrata la domenica delle “mirofore”, quelle donne cioè, (fra cui la Maddalena), che il terzo giorno dopo la morte di Gesù si recarono con unguenti per imbalsamare il suo corpo.

Ciro Ferri, Gesù appare a Maria Maddalena dopo la resurrezione
Furono i Frati Predicatori a portare in Occidente il culto di Maria Maddalena. I domenicani infatti la fecero diventare la loro patrona, mentre altri ordini la identificarono come “l’apostola delle apostole”, come la definì san Tommaso d’Aquino e il suo culto si diffuse così tanto in tutta Europa che numerose furono le chiese a lei dedicate. La più famosa e soprattutto importante è sicuramente quella provenzale di Saint Maximin la Sainte Baume dove ci sarebbe anche una sua reliquia. Qui fu poi eretta nel XIII secolo una grande basilica per ospitare i resti mortali della santa, l’inventio di questo culto fu opera, si dice, di Carlo II d’Angiò nel 1279 poi convalidato da papa Bonifacio VIII qualche anno più tardi. Durante la rivoluzione francese, però, le sue ossa furono disperse e delle sue spoglie restò purtroppo soltanto la testa.

La credenza secondo cui la tomba della Maddalena sia in Francia nasce dalla Legenda Aurea del frate domenicano Jacopo da Varazze (o da Varagine), una raccolta di agiografie dei santi più importanti della fine del XIII secolo. Qui l’autore racconta infatti che la donna, assieme a Maria di Salomè, Maria di Betania, alla serva Nara e a Lazzaro sarebbe giunta su una barca sulle rive della Francia; una volta sulla terraferma i quattro arrivarono a Couronne dove riuscirono a rifocillarsi grazie ad un pozzo di acqua potabile e dove adesso sorge una cappella detta della “Santa Croce”,  con l’impronta del piede di Lazzaro e il pozzo e dove 2 volte l’anno si svolge una processione diretta alla stessa cappella. Il viaggio detto “delle tre Marie” poi proseguì fino alla regione della Camargue a Saint Maries de la Mer e da qui il gruppo si sarebbe poi sciolto e ognuno avrebbe preso la sua strada. Quella della Maddalena sarebbe arrivata fino a Saint Maximin la Saint Baume.

Giotto, Maria Maddalena approda sulle rive della Francia

Parlare di Maria Maddalena significa anche affrontare il suo più grande e ancora poco certo enigma. Di lei negli ultimi anni ci ha parlato il famoso scrittore americano Dan Brown facendo riemergere una tesi lunga ormai quarant’anni. È stato infatti ipotizzato, anche sulla base di quanto raccontato nella Legenda Aurea, che quando Maria Maddalena sbarcò in Francia sarebbe stata incinta di una bambina, figlia addirittura del Messia, a cui sarebbe stato dato il nome di Sarah. Da lei e dalla sua progenie sarebbe nata la casata dei Merovingi e poi Carolingi e ancora adesso la discendenza di Cristo in terra sarebbe qui attorno a noi. Il codice da Vinci infatti racconta addirittura di una  setta che preserverebbe questo segreto assieme anche ai figli “biologici” di Gesù.

A conferma di tutto ciò ci sarebbe anche il celebre dipinto di Leonardo da Vinci dell’Ultima cena a Milano. Qui secondo alcuni studiosi infatti, sarebbe stata raffigurata la Maddalena stessa accanto a Cristo (e non san Giovanni come viene normalmente pensato). La “V” che i due corpi leggermente spostati ai due lati formerebbero, indicherebbero il cosiddetto “femminino sacro”, ossia il ventre della donna da cui ognuno di noi ha origine, e della Maddalena in particolare. E lo stesso Santo Graal, ispiratore di leggende e storie appassionanti che secondo alcuni avrebbe raccolto il sangue di Cristo sulla Croce o indicherebbe anche il calice da cui bevve l’ultima cena. Inoltre, sarebbe da leggere e interpretare in un francesismo, il “Saing Real” Sangue Reale, adducendo proprio alla stirpe generata dalla Maddalena e da Cristo. A riprova di ciò il fatto che nell’affresco di Leonardo, non ci sarebbe rappresentato alcun calice, poiché già presente nella sua forma reale ed esoterica del ventre materno.

Milano, Leonardo da Vinci, Ultima Cena
Purtroppo non è ovviamente possibile avere la conferma di tale ipotesi, che forse, già per la sua natura, resterà per sempre avvolta da un alone di mistero e raccogliendo su di sé  sia pareri favorevoli che importanti critiche stimolando con ciò l’ulteriore ricerca della verità.

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