di Chiara Sacchetti
È uno dei personaggi più affascinanti e ricchi di mistero della letteratura, che racchiude nella sua figura caratteristiche e simbologie piene di significato, e varie sono le sue storie nelle penne di Chretien de Troyes Robert de Boron e altri autori del ciclo dell’amor cortese francese e della Materia di Bretagna più in generale .
Il Re
Pescatore è l’ultimo discendente della stirpe dei Re del Graal, gli uomini che
custodiscono questa importantissima reliquia, che nel tempo e nella letteratura
si trasforma fino a diventare la coppa dove è stato raccolto il sangue di
Cristo e che ha il potere di dare la vita eterna a colui che la possiede:
bevendo da essa è possibile anche di guarire da qualsiasi male.
In tutte le
versioni della sua storia, il Re Pescatore ha una menomazione anche se ogni
volta diversa, che sia la mancanza di una gamba o addirittura dei genitali. Queste
mutilazioni hanno portato nella sua terra la morte, tanto che nel tempo essa si
è trasformata in un luogo deserto e rovinato. La cosiddetta “Terra desolata”,
opera epica fra l’altro dei primi anni del ‘900, è un luogo triste e deserto,
distrutto dall’impossibilità della vita: ed è proprio a causa di questa particolarità
del Re che quel territorio ormai è diventato un luogo morto e senza speranza di
rinascita che ricorda quel percorso dei culti misterici legati al ciclo annuale
della vita che richiama al periodo invernale, quello in cui tutto sembra
perduto e morto, anche se solo apparentemente.
Duccio da Boninsegna, gli apostoli come pescatori
In molti
sostengono che la condizione fisica del Re rifletta anche la vita peccaminosa
che ha condotto e che deve scontare attraverso queste sofferenze; altri
ritengono invece, visto come vedremo anche il collegamento con la figura di
Cristo, che la condizione fisica possa ricordare la ferita al costato del
Messia subita durante
In alcune
versioni poi appaiono due figure simili, entrambe menomate e legate comunque da
un vincolo di parentela. Che siano nonno e nipote o padre e figlio, i due
personaggi vengono in ogni caso identificati e divisi come Re Ferito e Re
Pescatore per distinguerli: quello più anziano è rinchiuso nel castello e
tenuto in vita dal Graal, mentre il più giovane, anche se menomato, riesce a
svolgere ugualmente molti compiti.
Papa Benedetto XVI con al dito l'anello del pescatore papale
Il re
Pescatore richiama quindi simbolicamente la figura del Cristo che viene spesso
rappresentato proprio con un pesce (ICTIS) mentre gli apostoli vengono chiamati
“pescatori di anime”, senza contare che anche Pietro, uno di loro, era realmente
un pescatore. Lo stesso Papa indossa il cosiddetto “Anello del Pescatore”, o “Anello
Piscatorio” il gioiello nel quale è rappresentato il suo stemma che viene usato
per timbrare e chiudere con il sigillo di cera ogni atto che egli emette. Nella
mitologia celtica, il pesce e più in particolare il salmone, si identifica con
la saggezza, e anche la conoscenza.
Catacombe di Callisto, il pesce con il pane simboli di Cristo
Il primo a
menzionare il Re Pescatore è Chretien de Troyes in Perceval alla ricerca del
Graal, dove il protagonista, un ragazzo di appena 15 anni parte alla volta di
Camelot nella speranza di diventare cavaliere di Re Artù; durante il suo
viaggio incontra proprio il Re Pescatore intento a pescare su una barca, l’unica
attività che la sua menomazione gli consente di fare. Questi accoglie fra i
suoi ospiti anche il ragazzo che cerca un luogo dove potersi rifocillare dal
lungo viaggio. Perceval non lo sa, ma è l’eletto che potrebbe salvarlo e una
sua semplice domanda, guarirebbe la vita al pescatore e alla sua terra: il suo
Maestro però gli ha insegnato ad essere gentile e discreto nonostante la sua
indole e il giovane purtroppo se ne va lasciandolo alle sue pene.
Perceval arriva al castello del Re Pescatore
In questo
caso la figura del Re Pescatore viene a riprendere l’antico mito celtico di “Bran
il Benedetto”, una divinità rappresentata come un gigante ferito ad una gamba, che
possiede un calderone magico che, come il Graal, ha il potere di riportare in
vita i morti e guarire da tutti i mali.
Statua raffigurante il celtico Bran
In Robert de
Boron, il Re Pescatore è cognato di Giuseppe d’Arimatea, l’uomo che sulla Croce
ha aiutato la deposizione del corpo di Cristo: è in questo frangente che il
Graal, da semplice oggetto dotato di poteri magici, diviene la coppa dell’Ultima
Cena e quella in cui è stato raccolto il sangue di Gesù durante
Pietro Perugino, Giuseppe d'Arimatea
Molte altre
sono le versioni delle vicende legate al Re Pescatore sia nella letteratura che
nelle più recenti versioni sia televisive che cinematografiche. In ultimo Lancillotto
in prosa risulterà essere, assieme al re Ferito, l’ultimo discendente della
stirpe i cui membri furono uccisi e menomati a causa e in conseguenza dei loro stessi
fallimenti.
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