giovedì 8 luglio 2021

Segni e simboli magici

di Mario Pagni

L'uroboro

È consuetudine definire “magico” quel modo di pensare al confine fra religione e scienza che invece della logica causale cui siamo abituati, si serve delle corrispondenze e delle “sincronie” (“come qui, anche là”). Alla sua base vi è una concezione del mondo diversa da quella oggi dominante. I problemi di causa, effetto, scopo, fondamentali per la nostra civiltà, dicono ben poco alla mentalità magica. Per questa hanno valore le corrispondenze fra gli eventi (ad esempio fra il macrocosmo del mondo stellare ed il microcosmo dell’uomo, oppure fra i prodotti chimici degli alchimisti e la loro anima) e non la ricerca delle loro cause.

L’astrologia è qualche cosa di più e di diverso da una astrologia pre-scientifica, l’alchimia qualche cosa di più e di diverso da una chimica pre-scientifica. Alla base di ogni loro sforzo vi è l’Uomo come piccolo cosmo inserito nella totalità dell’universo. La sua legittimità deriverebbe dal macrocosmo e la sua interiorità si purificherebbe e si nobiliterebbe insieme alle cose terrene elevandosi verso un regno sempre più spirituale.

Sarebbe errato definire l’uomo magico (l’homo divinans”) di Danzel che cerca di divinare il futuro attraverso le corrispondenza degli aventi terreni come un essere irrazionale, incapace di pensiero logico. Tutto il suo modo di vivere a partire dall’uso di qualsiasi utensile, dimostra che egli è capace di deduzione causale; la scienza è oggi scettica di fronte alla teoria secondo la quale l’uomo avrebbe avuto una mentalità “prelogica”.

Al contrario nella sua vita spirituale ebbero grande importanza i “paralogismi”, quei ragionamenti cioè che si svolgono al di fuori della logica. Furono determinanti l’esperienza intuitiva, la sperimentazione dell’inafferrabile (senza doversi porre ogni momento la questione del “come”), ma sarebbe errato voler attribuire questa spiritualità esclusivamente ai tempi antichi; essa infatti, come si può facilmente verificare, è largamente diffusa anche al giorno d’oggi.

Tavola dei simboli alchemici

Religione e magia (intese nel senso più vasto di questi termini) indicano entrambe il riconoscimento di un mondo soprannaturale. Mentre però l’“homo religiosus” vuole sottomettersi alla volontà di Dio (non come io voglio, ma come Tu vuoi) l’uomo magico partendo da un atteggiamento più autonomo, si sforza di guidare e di manipolare il mondo soprannaturale per potersene servire ma anche di dominare le forze stesse della natura che lo circonda come gli Sciamani o i sacerdoti Druidi della “Antica religione” .

Il Triskell celtico

Il mondo degli astri per l’uomo magico non è uno spazio vuoto nel quale splendono lontani corpi celesti, ma una sfera vivificata da entità possenti e piena di segni misteriosi per l’uomo terreno. Se l’astrologia cerca di vedere gli eventi macrocosmici come corrispondenti delle vicende umane, l’alchimia tende a far agire, sotto forma di metalli, le immagini terrene delle forze planetari, nei momenti che l‘astrologia definisce più adatti ed in funzione di questa aspirazione cerca di sollevare insieme con i metalli che si purificano, anche l’uomo che li lavora. I simboli delle stelle e quelli dei metalli sono perciò comuni all’alchimia ed all’astrologia.

Oltre alla teoria delle corrispondenze, esistono altre forme di magia, gli incantesimi e l’evocazione, che cercano, mediante un ben preciso rituale, di costringere in una manifestazione corporea, le potenze soprannaturali (ad esempio quelle planetarie), chiamate angeli, intelligenze, demoni, spiriti dei pianeti, ecc. Le prime tracce di queste evocazioni magiche si osservano nell’oriente preislamico. Anche durante l’età moderna esse ebbero una certa importanza nei “grimoires” e nei libri di magia proibiti. Questo genere di magia si serviva di numerosi “characteres” e di segni simbolici antichi descritti per lo più come impronte di determinati essere soprannaturali (collegati spesso con l’oscuro regno di Satana).

Pentacolo trappola per il diavolo

Per quanto riguarda i segni simbolici della preistoria e della storia antichissima, mancando una tradizione, resta assai difficile dire se e quali segni facessero parte del grande regno dell’arte magica. Molto probabilmente vi appartennero quelle punte di freccia e di lancia che l’uomo preistorico disegnava sulle pareti delle caverne come rito di caccia insieme alle sue prede. Nelle culture antiche è molto difficile distinguere i simboli magici da quelli religiosi. Una tradizione magica vera e propria ricca di simboli misteriosi, nettamente separata dalle dottrine ufficiali e quindi bisognosa di segni incomprensibili al profano, compare solo alla fine dell’età antica quando iniziarono le rivalità fra sette e sistemi religiosi con tradizioni esoteriche (provenienti dal mondo spirituale quasi sconosciuto della Gnosi). Più tardi invece la letteratura magica divenne vastissima. Solo nelle stampe e nei manoscritti alchimistici compaiono migliaia di simboli e di loro varianti. Da una parte la scelta di molti di questi simboli si basa sui manoscritti lasciati sia da  alchimisti che da storiografi esperti del settore con la loro origine e che compaiono anche con una certa frequenza iconografica.

Occhio di Horo

Nell’ambito della magia tutte queste sigle che rappresentano ciò che è ignoto, sono particolarmente significative per coloro che sentono l’influsso di questo mondo spirituale, esse sono manifestazioni e messaggi di esseri e di potenze soprannaturali rappresentabili con nomi e parole dai suoni misteriosi, a prescindere dal fatto che spesso lo storiografo ne vede esclusivamente la derivazione paleografica. Troviamo questi simboli non soltanto nelle stampe e nei manoscritti magici, ma anche sui talismani (portafortuna) e sugli amuleti (protettori di disgrazie), spesso incisi su pietre e metalli preziosi. Credere nella potenza dei tali “antenne di onde inafferrabili” poteva indubbiamente conferire forza e fiducia in se stessi. Il fatto che esistano ancor oggi uomini convinti della forza dei talismani e che in molte automobili pendano i più svariati portafortuna, dimostra che il mondo della magia, pur in una veste più scherzosa, è tuttora vivo.

Segni alchemici di minerali e metalli oltre ai pianeti conosciuti


Nessun commento:

Posta un commento