giovedì 15 luglio 2021

Etruschi e Templari a Tarquinia

Usi e simbologie comuni a distanza di secoli

di Mario Pagni

Tomba Bartoccini

“Noi ragioniamo con la testa di oggi, ma è ovvio che duemila e più anni di Cristianesimo hanno totalmente rivoluzionato la nostra percezione della nudità, del sesso. Loro avevano evidentemente un’altra visione rispetto alla nostra…». Valgono le parole della direttrice della necropoli etrusca di Tarquinia, Maria Gabriella Scapaticci  per quella sinuosa danzatrice nuda appena ammirata in uno dei celeberrimi sepolcri dipinti, caratteristici di questa straordinaria area archeologica che l’Unesco riconobbe Patrimonio dell’umanità il 4 luglio di dieci anni fa.”

“Edoardo Sassi dal Corriere della Sera del 28 luglio 2014” 

Ma valgono soprattutto per l’altrettanto famosa Tomba dei Tori, là dove l’occhio del visitatore osserva una scena di un accoppiamento sessuale tra due uomini e un’altra, poco più a sinistra, con un assai disinibito amplesso a tre (lui-lei-lui). Le tombe: 6.422 tra scavate e individuate. La discesa sotto terra. L’assoluta meraviglia delle pitture : ben 200 i sepolcri dipinti, caso unico per questa antica civiltà, sia pure osservati, quando possibile, attraverso le (inevitabili) porte vetrate in grado di mantenere una sorta di microclima sigillato e invariabile. E poi il paesaggio che sa già di maremma con  la ben visibile striscia di mare azzurro laggiù all’orizzonte. I rituali ancora in grandissima parte misteriosi e antichi di tremila anni così come anche le immagini di sesso. Ce n’è insomma abbastanza, (aspetti scientifici a parte), per far della Tarquinia etrusca un luogo davvero magico e attrattivo, chissà perché sempre troppo poco visitato soprattutto da quei romani che pure ce l’hanno a portata di auto (poco più di un’ora di macchina, dopo Civitavecchia, direzione Grosseto). Scherzando si potrebbe dire che a condire un intreccio con già tanti ingredienti misterici mancherebbero solo i Templari tanto di moda oggi. E invece no: i Templari, con gli etruschi, «ci azzeccano» eccome, almeno qui nella celeberrima necropoli di Monterozzi (toponimo derivante da monti rozzi), e riguardano proprio la Tomba Bartoccini, cosiddetta dal nome del Soprintendente della allora Etruria meridionale che la scoprì nel 1959.

Tomba Bartoccini planimetria

La tomba del VI secolo avanti Cristo, è  un non troppo raro esempio di tomba-casa etrusca con pianta cruciforme, molto nota agli studiosi, ma solo da poco visitabile anche per il pubblico. Ma perché i Templari? Sembra che proprio loro come successo in molti altri casi, usassero queste stanze scavate nel tufo, riadattandole ai loro scopi di monaci guerrieri e astuti banchieri, ma non sapevamo anche per le loro pratiche rituali e in questo caso anche di tipo sessuale, come rivelano alcuni graffiti piuttosto espliciti nel contenuto sulle pareti, realizzati in pieno medioevo e vergati appunto da appartenenti all’Ordine del Tempio.

L'iniziazione templare

Sembra infatti che i  Templari in questi ambienti sotterranei celebrassero veri e propri riti di iniziazione all’ordine (al tema è dedicato un recente volume dal titolo: “Graffiti templari. Scritture e simboli in una tomba etrusca di Tarquinia”, curato da Carlo Tedeschi, paleografo che ha interpretato  proprio scritte e simboli). Evidentemente come abbiamo spesso fatto notare, i medievali cavalieri dal bianco mantello avevano riconosciuto in questo importante sito archeologico, ambienti in grado di conservare e trasmettere, quella ancora misteriosa forma di energia  già peraltro praticata e diffusa in antico dai sacerdoti e aruspici etruschi e che permaneva ancora, probabilmente aiutata da simbologie dal simile se non uguale significato magico – esoterico, poco riconoscibile da chi non era in possesso di una vera chiave di lettura e uso e meno ancora all’uomo moderno.

Rituali templari  di iniziazione eretica

Del resto tutta la zona era interessata dalla presenza dell’ordine cavalleresco basta ricordare un po’ più a nord  il cosiddetto ”Castellaccio di Vulci” con il bellissimo ponte a “schiena d’asino” a scavalco del fiume Fiora nella sua ormai fase discendente verso il mare. Anche qui è infatti presente una bella e frequentata area archeologica più familiare ai Toscani frequentatori delle spiagge vicine di Capalbio e dell’Argentario.

Tomba bartoccini pitture murali  di epoca etrusca


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