giovedì 31 marzo 2022

I perché delle Vie della Conoscenza

di Mario Pagni

Prime tracce di civiltà

Ci siamo spesso chiesti le ragioni che ci hanno spinto a creare una paginetta Facebook dedicata proprio alle “Vie della Conoscenza”, in fondo già tutti i vari mezzi d’informazione sia antichi che moderni  dalle fonti storiche e d’archivio ai recentissimi mezzi informatici, hanno da sempre ben tracciato l’essenziale racconto legato all’essere umano e alla sua permanenza da millenni sulla faccia della Terra. E allora perché insistere sull’argomento visto che prima o poi anche la storia (quella vera) specialmente dopo qualche annetto dagli eventi sia lieti che tragici che ci hanno accompagnato in precedenza, finirà per ben delineare l’esatto (o quasi) accaduto con sufficienti e forse anche giuste precisazioni in merito allo stesso. Forse un motivo c’è, o forse più di un motivo e lo stiamo vivendo proprio in questi tempi di guerre e pandemie, perché dentro di noi e in particolare dentro a chi vi scrive, si ha come la sensazione (anche abbastanza forte) che non tutto ci venga effettivamente raccontato, come se dietro agli eventi stessi ci fosse sempre un’ombra permanente di fatti altrettanto reali che non vengono quasi mai riportati per intero per i più disparati motivi, ignoti alla maggioranza della popolazione. Il lessico moderno recente ha definito con la sola semplice parola “dietrologia” francamente anche bruttina come terminologia, questo tipo di “sensazione” ovvero il sospetto sempre perenne che “dietro” alla notizia ufficiale trasmessa dai nostri informati “Mass Media” ci sia ben altro. Il problema più grave sarebbe che tutto questo non accade solo oggi ma da tempi storici immemorabili, come se un filo conduttore parallelo alla realtà della notizia trasmessa ci avesse da sempre seguito con ben altri occulti argomenti in merito all’accadimento dei fatti.

In effetti da quando l’uomo si è messo a disegnare sulle pareti nude della roccia del suo riparo o rifugio fiori, piante, animali e persino costellazioni ed eventi astronomici e celesti, la paura delle ombre proiettate dalla luce del focolare posto al centro della grotta in grado già di ingigantire cose e persone senza apparente spiegazione almeno per l’epoca ci ha sempre accompagnati perché fino da allora le risposte che non ci davano “gli altri” le dovevamo cercare dentro di noi. Poi l’uomo seppe organizzarsi meglio fino a divenire stanziale e agricoltore–raccoglitore. Seppe creare strutture in legno e in pietra più confortevoli per poter “rimanere più a lungo nel luogo che lui stesso aveva prescelto. Costruì argani, ruote e persino primordiali telai in grado di sostituire il pellame animale che ricopriva il suo corpo.

La Protostoria

I primi spunti di vera democrazia e libertà legata all’individuo nacquero dalla collaborazione vera fra esseri umani che portando ciascuno una pietra piatta e non tanto scivolosa iniziarono a costruire embrionali strade e “cavalconi” (ponti) per meglio evitare fango e paludi o fiumi accedendovi più rapidamente. Con grandi salti di qualità legati alle varie antiche civiltà, l’organizzazione del territorio crebbe ancora fino a realizzare veri e propri centri abitati e borghi disseminati lungo le strade di ingresso ed uscita dai medesimi, nati intorno a ben evidenti polarità di interesse quali il probabile commercio delle cose e degli alimenti, ma anche (grossa novità), delle reliquie, ritenute sacre e spesso miracolose.

Astrologi e astronomi rinascimentali

Già perché nel frattempo le varie forme di religione legate più che altro come avvenuto in antico alla preoccupazione per l’Aldilà e per tutto ciò che non era spiegato razionalmente, presero campo ovunque contentando almeno fino ad un certo livello della conoscenza molta popolazione. Ma come raccontare tutto questo con maggiore rapidità ed efficacia? Dalle tavolette cuneiformi e i geroglifici egizi scolpiti sulla pietra alla nascita della stampa, il passo non fu certo breve e le grandi distanze per la percorrenza di allora da un luogo all’altro, già rendevano le notizie “non del tutto vere” forse non per cattive intenzioni ma per semplice carenza di reale informazione.

Le biblioteche raccolte nelle abbazie

Mio nonno una volta in pensione (e siamo già in tempi più recenti), si comprava sempre il quotidiano tenendosi aggiornato sia per i fatti di cronaca che di politica, sviscerando il tutto attraverso la semplice lettura ai giardini pubblici e commentando successivamente con altri “esseri umani” l’accaduto. Lo stesso ha fatto mio padre e per un determinato periodo anche io ho comprato il giornale. Per il resto erano più che sufficienti i libri di storia.

L'invenzione della stampa

Oggi ognuno di noi viaggia sempre e in ogni dove con il proprio cellulare in tasca e a volte anche in posizioni che amo definire “improprie” e poco adatte alla sicurezza nostra ma anche degli altri. Già, il cellulare ormai ci dice proprio tutto ma non è ancora riuscito a toglierci la primordiale “paura delle ombre”. Ahimè quelle ci sono ancora seppure in una civiltà che noi possiamo definire decisamente avanzata e futuribile e  all’alba di una prossima seppure complicata ma inevitabile “globalizzazione”.  Ma lui (il cellulare) ci dice veramente tutto oppure a volte ci dice poco o forse troppo? Dobbiamo comunque stare tranquilli perché anche oggi la linea parallela che da sempre segue la storia fatta dalle persone comuni è ancora con noi e ci da nuovi spunti di riflessione legati a parole continuamene ripetute fino all’ossessione quali: Consapevolezza, condivisione e sostenibilità, tre paroline “magiche” che meglio della vecchia Abracadabra ci faranno raggiungere l’impossibile. Oggi anche il gatto non è un semplice animale da compagnia, per esserlo deve essere sostenibile altrimenti non è nemmeno un gatto proprio come i divani e la pasta.

L'era del computer

Siamo alle semplici conclusioni di quello che per me è diventato anche un personale sfogo nei confronti di chi vorrebbe solamente il nostro bene e noi non siamo in grado di capirlo. Ecco il perché delle Vie della Conoscenza unico efficace mezzo che procedendo a ritroso nella storia avrebbe la pretesa di identificare totalmente o purtroppo spesso solo in parte, certe lacune e certe verità passate forse inosservate ai più per varie ragioni ma che  fanno parte assai attiva del nostro destino di uomini.

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