giovedì 17 marzo 2022

La Sapienza gnostica

di Mario Pagni

La Gnosi simbolica

Lo “gnosticismo” esotericamente inteso, è un atteggiamento di tipo spirituale da essere talvolta considerato una sorta originale di religiosità. Anche se ne viene riconosciuta l’esistenza solo nella generale pluralità delle sue espressioni storiche, dagli esoteristi è totalmente respinta la consueta definizione di “sincretismo”, perché il fatto stesso che questo atteggiamento si manifesti in tutte le religioni ed anche in tutte le culture, basterebbe per farne un capitolo a se proprio nella storia delle religioni. Caratteristica principale della “fenomenologia” gnostica è la centralità dell’elemento conoscitivo,  da intendersi come una illuminazione riservata a pochi iniziati. Va da se che questa sorta di sensazione verrebbe percepita quasi all’improvviso e vissuta come una nuova scoperta all’interno del proprio Io. Gli iniziati tramite questa “via” perverrebbero alla visione del Divino e della Verità intesa come assoluta, ottenendo (se meritevoli) anche la stessa salvezza.

La Sophia gnostica

Nella dottrina gnostica è presente anche una concezione del Divino affine al concetto neoplatonico di emanazione. In altri termini da Dio ovvero la manifestazione cosmica, deriva “per caduta”, il mondo materiale. L’uomo nella cui anima brilla da sempre una luce divina, è a sua volta imprigionato nella materia, ma grazie a Gesù il Cristo inviato da Dio stesso ma di cui sia l’incarnazione che la morte sono considerate simboliche, gli iniziati avrebbero la possibilità di attingere alla luce della sua Conoscenza e di ottenere la salvezza dopo la morte, percorrendo a ritroso la via della emanazione per ricongiungersi al Tutto. L’Ordine dei Templari che godeva della protezione di San Bernardo padre fondatore della vera Regola e di quella dello stesso Papa, avrebbe avuto modo per la permanenza in Terrasanta al tempo delle Crociate e la contemporanea capillare diffusione in Occidente cristiano, di attuare uno scambio sapienziale tra le due tradizioni, portando in Palestina l’eredità iniziatica della Cavalleria e acquisendo al tempo stesso quella componente esoterica legata all’Islamismo e all’Ebraismo.

Il Gran Maestro dei templari

Da cui le affinità con altre sette e confraternite di tipo laico quale quella dei Fedeli d’Amore i cui esponenti di spicco annoverarono nelle loro file il fior fiore di poeti e filosofi medievali del calibro di Cavalcanti, Guinizzelli e dello stesso Dante Alighieri. I Fedeli d’Amore ritenevano il loro veicolo o tramite per l’eterna salvezza la “Donna Celeste” o “Santa Sapienza” Sophia. La Chiesa era per loro una sorta di matrigna e solo madre all’occorrenza. Lo stesso per i Catari e il Catarismo   impegnato a superare la “Cristolatria” in favore di una esistenza volta a riconquistare lo “Spirito Santo” che ogni uomo aveva perduto in conseguenza della caduta nella materia.

La Sophia o Sapienza

Non è possibile entrare ulteriormente nel merito di questi collegamenti, trattandosi di temi sui quali esiste una letteratura sterminata. Si può però ben ravvisare e cogliere un comune denominatore nel dissenso rispetto alla autorità costituita di natura ecclesiastico-religiosa o politica che fosse, e che come ben sappiamo scatenò a più livelli le varie accuse di eresia nei confronti di questi sodalizi e confraternite che nella realtà avevano solo la necessità di difendere un vero anche se complesso rinnovamento spirituale contro la “mondanizzazione” della Chiesa.

 Ermete Trismegisto maestro di Sapienza


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