lunedì 3 maggio 2021

Asclepio e l'antica medicina greca

di Chiara Sacchetti

In Grecia parlare di medicina significa parlare soprattutto del dio Asclepio (o Esculapio) considerato il primo medico dell’antichità greca e al quale moltissimi si rimettevano nella speranza di essere guariti. Rivolgersi al dio anziché ad un medico “professionista” per molti era la scelta più ovvia e sensata: spesso la gravità della malattia non dava molte speranze, come del resto il costo delle cure che poi sarebbero state prescritte, ma anche la paura di interventi dolorosissimi, perché allora non esistevano come ai nostri tempi degli anestetici in grado di addormentare o di alleviare il dolore.

Statua di Asclepio

Figlio di Apollo e di Arsinoe (o di Coronide a seconda del mito) entrambe donne mortali, Asclepio imparò dal Centauro Chirone l’arte della medicina, divenendo più bravo del padre a curare le malattie e a prescrivere farmaci e praticando anche incisioni e incantesimi. Secondo il mito ricevette da Atena il dono di scambiare il suo sangue con quello della Medusa ma da quel momento dal suo fianco sinistro veniva fuori sangue velenoso e portatore di sventure, mentre da quello destro, sangue guaritore di qualsiasi malattia e capace di far risvegliare i morti. Ma il potere che aveva ricevuto Asclepio fece infuriare Zeus perché così facendo aveva annullato la differenza fra dei e umani, rendendo entrambi immortali, senza contare che aveva assai ridotto il numero delle persone che andavano nell’Oltretomba. Così il padre degli dei lo colpì con una delle sue saette e lo uccise. Apollo, padre di Asclepio e figlio di Zeus, si vendicò però dell’oltraggio uccidendo i tre Ciclopi, così Zeus impietosito lo rese immortale e semidio.

Venerato come dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti, ma evocato dai negromanti per la sua capacità di riportare in vita i defunti, Asclepio rimase comunque nelle credenze e nella mitologia greca, il dio della medicina e a lui furono dedicati moltissimi santuari fra cui sicuramente quello più famoso ad Epidauro nell’Argolide. In questi luoghi si trovavano i suoi sacerdoti, esperti nell’arte medica, e anche i suoi assistenti, l’oca, il cane e il serpente che diventerà poi il simbolo proprio delle farmacie.

Ricostruzione del Tempio di Asclepio ad Epidauro

Ma cosa accedeva a coloro che decidevano di ricorrere ad Asclepio ?

Giunto nell’edificio sacro, il paziente veniva accolto dai suoi sacerdoti poi entrava nella cella dove cadeva in un sonno profondo durante il quale il dio stesso (o tramite i suoi assistenti) lo guariva, o gli suggeriva la giusta terapia. Di queste cure troviamo traccia nelle tavolette che venivano scritte dai pazienti  stessi e poi lasciate nel Tempio a prova della potenza e della forza della divinità: qui troviamo tantissimi casi di sterilità, di gotta, di tumori e calcoli renali ma anche malattie più semplici come le calvizie.

Bastone di Asclepio con il serpente 

Proprio da questi scritti veniamo a conoscenza delle tante storie che racchiudono le paure e i problemi, ma anche la fantasia. Leggiamo di Cleo che restò incinta per 5 anni e soltanto grazie all’intercessione di Asclepio riuscì a partorire una bambina che ormai già grande andò da sola alla fonte per pulirsi. O quella di Ithmonica che chiese al dio di rimanere incinta perchè non ci riusciva, ma non di partorire subito, infatti solo dopo 3 anni e con tante preghiere riuscì a dare alla luce una bambina.

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