giovedì 29 aprile 2021

Sul Caduceo e i suoi riferimenti alchemici

di Mario Pagni

Caduceo simbolo

Una semplice bella luminosa giornata di sole primaverile impone di per se il senso della rinascita della creatività e più in generale della voglia e volontà di rinnovare e rinnovarsi. Già in queste intenzioni c’è il seme dei “discorsi” che seguiranno, basti considerare gli elementi esterni ed interni che sono stati messi in gioco; il macrocosmo imperante che ci circonda, il microcosmo a livello interiore che da sempre caratterizza l’essere umano, e in ultimo ma non come importanza, le sue risposte e correlazioni con la stessa natura che lo circonda.

Gli alchimisti medievali e rinascimentali, conoscevano a menadito queste correlazioni, uniformandosi al concetto che partendo costantemente dall’Uno inteso come fonte primaria di ogni cosa, si potevano scindere da esso diverse proprietà per poi ricomporle “in laboratorio”, a seconda degli usi e delle proprie necessità e obbiettivi da raggiungere. Sostanzialmente non si trattava di sostituirsi a quello che potremo e vogliamo definire il “Grande Disegno” bensì tentare di capirne gli embrionali contenuti e meccanismi, servendosi di prescelti elementi a disposizione. Riassumendo potremo affermare che il lavoro dell’alchimista era di tipo  Macro - microcosmico ovvero la sintesi ragionata del macrocosmo esistente proprio in Natura e la sua comprensione e affermazione a livello individuale.

Perché il Caduceo e il suo rapporto con il Serpente Kundalini

Hippocrates

Salta subito all’occhio l’uso pressoché indiscriminato anche dal punto di vista storico–iconografico di questo complesso simbolo che ha caratterizzato in passato ogni riferimento agli antichi spedali e alle loro primarie funzioni fino all’insegna luminosa della farmacia all’angolo della strada. Esiste infatti da sempre un certo parallelismo fra i concetti – immagine espressi dal Caduceo di Hermes nella tradizione ermetica (due serpenti che si attorcigliano intorno ad un bastone centrale), e quelli espressi nel Tantrismo dal serpente di Fuoco Kundalini. La Tradizione Tantrica insegna che nell’anatomia occulta dell’uomo esistono du “nervi” o canali, collocati ai due lati della colonna vertebrale. Questi canali sono genericamente definiti “Nadi” e più precisamente la Nadi posta a destra è conosciuta con il nome di “Pingala” (maschile, solare), mentre quella di sinistra è chiamata “Ida” ovvero la parte femminile, lunare. Quando le due Nadi si congiungono nel canale centrale costituito proprio dalla colonna vertebrale, conosciuta con il nome di “Sushumna” (Ermafrodita, Mercurio) si viene a determinare l’ascesa costante irrefrenabile dell’energia espressa dalla Kundalini lungo la spina dorsale stessa. Lo scopo primario di ciò consiste nel fatto concreto di far fluire questa energia fino al cervello.

Le Nadi principali

Unificando i concetti immagine espressi in queste due Tradizioni solo apparentemente lontane fra loro, possiamo facilmente notare che proprio nell’immagine – simbolo del  Caduceo di Hermes, il bastone centrale viene rappresentato dal canale (Sushumna, Ermafrodita, Mercurio), il serpente di destra dalla Nadi di destra (Pingala, Maschile, Sole) , mentre quello di sinistra come Nadi (Ida Femminile, Luna).

Il rapporto con l’Alchimia

Solve et coagula il principio alchemico

Ora sappiamo che l’Alchimia è la Via Diretta, la Via di Mezzo Umido–Secca, che insegna o per gli scettici (dovrebbe insegnare) a realizzare la “Pietra Filosofale”, per mezzo proprio di tre metodi: Il Metodo Breve (Arte Breve), Il Metodo Lungo (Arte Lunga) e il Metodo Medio (Arte Media). Rispetto a ciò che abbiamo precedentemente detto, possiamo affermare che l’Arte Breve si colloca in relazione alla Nadi Maschile, (destra), L’Arte Lunga a quella Femminile a sinistra, e infine il bastone centrale (Ermafrodita) corrisponde proprio all’Arte Media. L’Arte Media è il metodo più antico (laddove con il termine “metodo” si intende un tipo di modo di procedere), da cui ma solo in seguito derivarono gli altri due da usare. In altri termini tutti contribuirebbero ad affermare ed usare il solo cammino centrale, una sola pratica sovrana e autentica.

Il laboratorio di Spagiria

Differenze fra Archimica, Alchimia e Spagiria)

Dovremo a questo punto fare chiarezza fra le singole terminologie usate ancora oggi per ben comprendere le loro differenze. Intanto possiamo dire che L’Archimica e la Spagiria sono due diramazioni della stessa Alchimia. In effetti la prima possiamo considerarla come la vera antenata della moderna Chimica e gli “Archimici” erano coloro che già usavano acidi e minerali con l’ausilio storicamente confermato di forni a medio–alte temperature. La Spagiria invece corrisponde alla medicina di tipo naturale, antenata saggia della Omeopatia, gli Spagiristi infatti usavano contemporaneamente sostanze minerali, vegetali e animali. Da qui alle conclusioni se pur estremamente sommarie, il passo è breve collocando l’Archimica a destra, La Spagiria a sinistra e la stessa Alchimia al bastone o perno centrale. In definitiva in questo complesso simbolo vengono ad unirsi discipline, e filosofie antiche e come abbiamo detto solo apparentemente lontane fra loro, ma a testimoniare concretamente almeno la comunanza di intenti relativa all’antico sapere presente da sempre in ogni popolo.

Yoga Tantrico


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