di Mario Pagni
La Vergine Maria con il Bambino |
Prima di intraprendere un viaggio che associa le Costellazioni visibili dalla nostra volta celeste, ovvero dal punto di osservazione del nostro pianeta con la mitologia antica, dedichiamo questo scritto all’associazione e alla distribuzione planimetrica fra schemi stellari e cattedrali, con particolare riferimento a quelle presenti in territorio francese dedicate a Nostra Signora la cristiana Maria madre del Redentore, associata proprio alla costellazione della Vergine. In altri termini alcune delle cattedrali presenti fino dal medioevo in terra di Francia, (forse le più celebri), sarebbero state costruite secondo un preciso disegno, che ricalcherebbe sulla Terra la celeste costellazione della Vergine. Pur considerando il tema assai azzardato e se vogliamo difficilmente dimostrabile in termini strettamente scientifici, ne racconteremo a grandi linee le varie fonti di provenienza e la probabile giustificazione a tale teoria.
Le
Costellazioni
La costellazione della Vergine |
La tendenza
insita da sempre nell’uomo, di razionalizzare e tentare di dare un senso a
tutto ciò che lo circonda, spinse i nostri antenati e tutte le popolazioni
presenti nell’antichità, a collegare fra loro le stelle del firmamento, per
creare delle figure mitiche oppure connesse all’attività quotidiana che essi
svolgevano, ma anche per aiutare l’osservatore a riconoscerle più facilmente.
Lo stesso avveniva a livello meteorologico; una nuvola carica di pioggia che
assumeva causa il vento in quota una strana forma, oppure una ombra che
all’improvviso si allungava al tramonto sulla montagna vicina, potevano e
ancora oggi possono, stimolare la fantasia ricordandoci un oggetto un animale o
addirittura il profilo o l’effige di una persona cara. I nostri predecessori,
forse anche per vincere le paure della fredda notte portatrice di invisibili
insidie, scorsero e descrissero nel cielo qualcosa di familiare e soprattutto
di riconoscibile, che li tenesse tranquilli fino al nuovo sorgere del Sole e
della sua luce. Popolazioni di cacciatori e di stanziali, videro in cielo armi
o trappole, figure di agricoltori e utensili, piante da frutto, pastori e
animali anche mitologici, marinai, strumenti per la navigazione e così via. Da
ciò con lo sviluppo della scienza legata all’osservazione astronomica da parte
di Accadi, Greci, Caldei o Assiro – Babilonesi, il passo verso la reale
delimitazione e codificazione di tali figure, portò questi popoli alla
successiva nascita dello Zodiaco, ovvero la linea apparente (eclittica), che da
terra indicava il percorso dell’astro solare proprio in proiezione di alcune
fra queste costellazioni.
La linea di proiezione dello zodiaco |
Nel medioevo
con l’avvento di nuove e più rigorose conoscenze scientifiche portate in Europa
anche attraverso le Crociate, la matematica
subì una grande evoluzione e accelerazione che consentiva fra le altre
infinite applicazioni, di creare, collocare e distribuire sul territorio, anche
le chiese e le cattedrali gotiche, non più costruite “per sano mestiere” ma con
l’uso di veri e propri criteri progettuali che ne anticipavano la definitiva
realizzazione, garantendo anche la sapienziale costruzione di esse.
“Nostra
Signora”
Nel corso di
due secoli, il XII e il XIII, si verificò in tutta Europa una frenesia
costruttiva senza precedenti : vennero avviati più di venticinque cantieri
nella sola Francia, questi dati si riferiscono solo alle principali chiese
cattedrali fra cui le due più famose, quella di Notre Dame di Parigi e l’altra
assai esotericamente importante di Notre Dame di Chartres. La dedica cristiana
di esse salta subito all’attenzione dello studioso oltre che del normale
cittadino; la maggior parte di esse è riferita ad un archetipo assai importante
per il cattolicesimo in generale e per il culto Mariano in particolare, quello
della Vergine Maria. Viene da chiedersi intanto come mai in un tempo
relativamente breve, sorgono in Francia tante chiese cattedrali dedicate
proprio alla Vergine, inoltre in taluni casi e in uno in particolare, questi
giganteschi edifici pieni di simbologie complesse e di dotti reali insegnamenti
e riferimenti biblici, sarebbero stati addirittura edificati secondo una simile
disposizione sul territorio, riferita senza ombra di dubbio, proprio al disegno
della costellazione della Vergine. Si hanno così allineate in alto, seppure a
distanze chilometriche, le cattedrali di Baieux, Rouen, Amiens, poi scendendo
più in basso a destra dello schema troviamo Laon e Reims, sulla sinistra dello
schema abbiamo proprio sotto Baieux, Eureux e infine in basso Chartres, che
torna a collegarsi e a chiudere il disegno con Reims. In cielo la costellazione
della Vergine che come le altre disegna una figura, ricalca se pure con qualche
variante non trascurabile lo stesso schema.
Schema della costellazione della Vergine rapportato alla distribuzione delle cattedrali |
Una delle
possibili ma sempre pur parziali spiegazioni per tutto ciò, potrebbe essere
stato il diffuso culto per la Vergine Maria dei Cavalieri Templari o Monaci
Guerrieri, che ne fecero la loro vera icona in pace ed in battaglia e che molta
influenza soprattutto economica ebbero nella realizzazione delle chiese –
cattedrali. Qui il discorso si farebbe complesso ma anche invitante perché il
tema della verifica nei riguardi di disegni “celesti” riprodotti poi dall’uomo
a terra, è assai frequente fino da quando si è inteso rapportare la Gerusalemme
Celeste di biblica memoria con quella reale terrena. Per non parlare poi delle
antichissime piramidi egizie della piana di Gizah che secondo alcune teorie,
riprodurrebbero la costellazione e la cintura di Orione, con il Nilo vicino a
rappresentare la volta della nostra Galassia ovvero la via Lattea.
Schema dell'allineamento astronomico terrestre fra stelle di Orione e piramidi si Gizah |
Qui si ferma
la nostra parziale descrizione di una realtà che però oggi nell’era dei
computer e dell’informatica, spesso in grado di tirare le somme e chiarire
molte delle realtà storiche precedentemente dubbie o almeno discutibili, sembra
indicare e valicare antiche frontiere della conoscenza (quella vera) che fino a
pochi decenni or sono, faceva del medioevo il periodo indicato come quello dei
“secoli bui”, la vera fucina di autentiche e sapienziali conoscenze, trasmesse
attraverso archetipi e soprattutto simboli, in grado di essere interpretati
solo da pochi “Maestri” e trasmessi solo per via orale a chi poteva realmente
comunicarli ai posteri, per vera secolare Tradizione.
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