di Chiara Sacchetti
Seconda
tappa della Grande Opera è l’Albedo, letteralmente “Bianchezza”, e che richiama
l’opera al Bianco. Dopo che la materia si è putrefatta ed è tornata al suo
stato originario durante la Nigredo, in questa nuova fase viene liberata da
ogni impurità per prepararla alla fase successiva, quella dove diventerà l’elemento
quasi perfetto. La massa diverrà così qualcosa da plasmare e ricreare sotto una
nuova veste.
Il Cigno bianco, simbolo di purezza e rifermento alla fase dell'Albedo nella Grande Opera |
È in questo momento che metaforicamente viene liberata l’anima dal suo corpo, un’essenza che raccoglie in sé tutto quanto c’è e che deve essere tolto per far posto ad una nuova e maggiore consapevolezza e spiritualità. Dopo essere morto interiormente, l’alchimista ritrova la sua luce che lo illumina e lo libera quindi da ogni impurità rendendolo pronto ad una nuova esistenza. È l’alba di una nuova rinascita che allegoricamente viene rappresentata da una donna come richiamo alla fertilità, e dalla rosa bianca.
Simboli
dell’Albedo sono il cigno bianco, animale sacro e simbolo di purezza e di buon
augurio, e l’unicorno, creatura mitologica con il corpo equino con sulla fronte
un corno a cui si davano poteri magici, in particolare secondo le credenze
antiche il corno, avrebbe potuto neutralizzare i veleni.
La fase alchemica
dell’Albedo corrisponde al pianeta Venere, anticamente chiamato anche
“Lucifero”, letteralmente portatore di luce, quella stessa luce che emana il
Bianco di questo stadio e che corrisponde ad un Conoscenza Superiore che verrà
scoperta soltanto nell’ultimo scalino della Grande Opera, ossia la Rubedo. Venere
è anche il simbolo dell’amore, della bellezza e della creatività, strumenti, (in
particolare il primo), che nutre l’uomo e che lo conduce da una condizione
oscura e chiusa, ad una dimensione più libera e superiore dello spirito. Non a
caso la dea Venere nasce, secondo la mitologia, dalla schiuma (fra l’altro
bianca) che i genitali di Urano producono cadendo essendo stato evirato dal
figlio Saturno per vendicare la madre Gea.
Dante e Virgilio nel Purgatorio |
L’alchimia
cristiana associa questa fase alchemica alla resurrezione di Cristo dopo la
Passione e il sacrificio sulla croce e assieme anche il battesimo nel Giordano,
quando discende una colomba bianca ma dove abbiamo però. anche la presenza
dell’acqua per il sacramento, elemento purificatore per eccellenza ma assieme anche
di vita. Senza acqua non ci sarebbe vita, ed è per questo infatti che l’Albedo
ha come scopo unico e finale quello di una creazione di un liquido vitale che
ha nella sua essenza proprietà rigeneratrici, come il mercurio o l’argento vivo
(fra l’altro visto proprio come l’elisir di lunga vita), che secondo gli alchimisti sarebbero due
elementi fondamentali per la vita.
Nella Divina
Commedia invece l’Albedo si richiama
alla Cantica del Purgatorio quando Dante e Virgilio risalgono verso la cima del
monte per giungere fino alla Porta del Paradiso.
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