lunedì 31 maggio 2021

I Templari ebbero davvero la Sacra Sindone?

di Chiara Sacchetti

La Sacra Sindone è la più famosa e senza dubbio la più importante reliquia della Cristianità. Raffigurante il corpo di un uomo con i segni della Passione di Cristo, questo sacro oggetto è avvolto da numerosi e quanto mai irrisolvibili misteri.

Il lenzuolo della Sacra Sindone

Fra le varie ipotesi che lo riguardano c’è anche quella che gli stessi Cavalieri Templari, i monaci-guerrieri nati per proteggere le strade e i pellegrini che andavano in Terra Santa e che negli anni raggiunsero potere e finanze così grandi da essere stati poi perseguitati e infine aboliti per volere di Filippo il Bello, ebbero nelle loro mani questa reliquia.

Ma come sarebbe possibile? Fra leggenda e storia proviamo a fare un po’ di luce sulla questione.

giovedì 27 maggio 2021

La costellazione dell’Ariete e la leggenda del Vello d’oro

di Mario Pagni

Il simbolo zodiacale dell'Ariete

Prima di iniziare con una nuova cavalcata nel regno della mitologia antica e delle leggende legate alle costellazioni dello zodiaco nel cielo notturno, occorre fare una doverosa precisazione riguardo all’Ariete. Questo animale infatti era tenuto in grande considerazione nell’antica Grecia al punto tale da costituire un elemento sacrificale sull’altare in onore degli dei dell’Olimpo, e da essere considerato in taluni casi simbolo dello stesso Zeus. L’Ariete, era considerata dai latini come quella che “porta la primavera equinoziale”  proprio in questo periodo infatti esattamente al Solstizio di primavera il Sole entra in questa costellazione.

lunedì 24 maggio 2021

I Baccanali

di Chiara Sacchetti

Dal latino Bacchanalia, i Baccanali erano le feste religiose dell’Antica Roma in onore di Bacco, il dio del vino. La natura di queste celebrazioni sfociava spesso in lussuria ed eccessi, con orge, balli e bevute del cosiddetto nettare degli dei, tanto che ancora oggi con questo termine vengono identificate feste esagerate in cui avvengono eventi irripetibili. Nella realtà i Baccanali erano essenzialmente un culto misterico, inizialmente riservato alle sole donne, le Baccanti, che nel tempo poi si aprì anche agli uomini ma a cui dovevano partecipare solo ed esclusivamente gli iniziati. Nonostante quindi la fama che nel tempo questi rituali hanno preso e mantenuto,  queste celebrazioni devono essere lette come rituali propiziatori alla fertilità della terra.

I Baccanali

Secondo lo storico Tito Livio, la nascita del culto nell’Antica Roma deve essere ricercato nella figura di un sacerdote indovino di origine greca, abitante nell’Italia meridionale che si trasferì poi in Etruria dove fece conoscere i culti dionisiaci. Qui però le celebrazioni degenerarono e presero caratteristiche orgiastiche. Le cerimonie poi arrivarono anche a Roma grazie alla sacerdotessa Annia Pascullia, dove già erano conosciuti i riti dedicati a Dioniso confondendosi e fondendosi però con quelli Etruschi. Nell’Urbe questi rituali avvenivano tre volte l’anno, di notte nel bosco di Semele (Stimula) vicino all’Aventino e vi partecipavano soltanto le più importanti matrone romane; con l’arrivo dei rituali etruschi i Baccanali mutarono, cominciando a svolgersi cinque volte al mese ed ammettendo anche gli uomini. Con questi cambiamenti però lentamente iniziarono a farsi insistenti le voci che durante questi incontri si compiessero le peggiori scelleratezze ed intemperanze, destando sospetti e dubbi sulla loro regolatezza.

giovedì 20 maggio 2021

I poteri magici e spirituali delle candele

di Mario Pagni


Sono passati ormai molti secoli da quando l’uomo primitivo utilizzava le prime embrionali torce per illuminare grotte e capanne in legno allo scopo di rendere più accettabile il buio della fredda notte e soprattutto fugare quella che ancora oggi consideriamo la “paura delle ombre”. Proprio in grotte ed anfratti di roccia o “ripari” egli iniziava i suoi primi disegni usando come supporto le semplici pareti non sempre del tutto lisce. Su di esse tracciava e riproduceva animali e piante che più lo avevano colpito e per i quali era necessaria una sorta di memoria visiva. Ma proprio le candele se vogliamo sono rimaste come elemento ricordo di quella vita pervenuto fino a noi inalterato nel tempo e nell’uso.

lunedì 17 maggio 2021

Le Vestali e il fuoco sacro

di Chiara Sacchetti

Sacerdotesse della dea Vesta le Vestali erano donne molto potenti e importanti nella società romana; venivano scelte già da giovanissime in un gruppo di 20 bambine dai 6 ai 10 anni, fra le famiglie patrizie più in vista, libere quindi di nascita, con i genitori ancora in vita, residenti in Italia e senza imperfezioni fisiche. La regola principale era che nessuno poteva toccarle e le fanciulle restavano in carica per 30 anni, durante i quali dovevano restare vergini e seguire alcune regole, pena la morte. Nei primi dieci anni erano considerate novizie, nei secondi dieci invece vere e proprie sacerdotesse addette al culto, mentre gli ultimi dieci anni erano chiamate a istruire le nuove adepte. Finito il periodo erano libere di sposarsi. La scelta delle nuove sacerdotesse avveniva tramite sorteggio, mentre la consacrazione era ad opera del Pontefice Massimo attraverso la captio (o cattura), un rito che richiamava al matrimonio per rapimento. Al termine della cerimonia il sacerdote pronunciava la frase “Ego te amata capio” (io prendo te amata), e a lui le ragazze erano sottoposte come ad un consorte al quale dovevano rispondere per eventuali mancanze. La vestale più anziana aveva il titolo di Virgo Vestalis Maxima.

Palazzo Braschi, statua di una Vestale

Fra le donne dell’antica Roma le Vestali erano indubbiamente quelle che godevano di una maggiore libertà, non erano soggette alla podestà paterna, potevano amministrare i loro beni in autonomia lasciandone testamento, nelle cerimonie pubbliche avevano posti riservati vicino a quelli dei senatori, potevano andare sui carri anche durante il giorno e avevano la possibilità di annullare la pena di morte ad un condannato che vedevano passare di fronte a loro.

giovedì 13 maggio 2021

Il segno zodiacale della costellazione dei Pesci e la mitologia

di Mario Pagni

La costellazione dei Pesci sulla volta celeste

Dopo aver percorso la fascia dello zodiaco trattando delle prime due costellazioni di inizio anno, ovvero il Capricorno e l’Acquario, con i primi segni dell’arrivo della primavera incontriamo la costellazione dei Pesci, ovvero quel disegno di puntini luminosi che i Greci sembra abbiano ereditato per la loro conformazione schematica apparente dai babilonesi. Furono essi infatti che per primi la raffigurarono con due pesci che nuotano in direzione contraria fra loro legati per la coda da una cordicella.

lunedì 10 maggio 2021

Vesta ed Estia. Le divinità del focolare domestico

di Chiara Sacchetti

Fra le divinità dell’antichità greca e romana troviamo rispettivamente Estia e Vesta, le due dee che proteggevano e curavano il focolare domestico. Il fuoco in tempi antichi rappresentava la vita e il calore delle certezze di una sicurezza: con il fuoco si cucinava i cibi, si riscaldava la casa e gli ambienti dove si viveva, venendo così a rappresentare la vita stessa.

Rarissime sono le raffigurazioni di queste due dee con sembianze umane, nelle case e nei Templi soprattutto perché la loro presenza veniva avvertita più che dalla loro forma antropomorfa, nella fiamma viva del focolare domestico posto di solito al centro dell’abitazione che veniva così resa sacra e protetta.

Statua di Estia

Estia, raffigurata con un cerchio, era la primogenita di Crono e Rea Silvia e difendeva la famiglia, i suoi membri e la sicurezza della casa: delle pochissime storie mitologiche che la riguardano è degna di nota quella che racconta di Priapo che durante un banchetto, ubriaco, approfittando del fatto che tutti stavano dormendo, tenta di fare violenza sulla dea, anch’essa addormentata. Un asino, per fortuna, cominciò a ragliare svegliando tutti e mettendo così in fuga il dio. Anche Zeus protesse la castità a cui la dea si era votata, tanto che respinse fortemente le insistenti proposte di suo figlio Apollo e di Poseidone, il dio del mare,  in cambio Estia ottenne dal fratello il suo culto in tutte le case e nei templi.

giovedì 6 maggio 2021

Viaggio fra le costellazioni e la mitologia. L’Acquario

di Mario Pagni

La costellazione dell'Acquario

Stiamo per iniziare un nuovo viaggio fra le stelle assieme alla  corrispondente mitologia espressa da antichi popoli capaci già non solo di riconoscere le costellazioni ma soprattutto attribuendo loro reconditi e affascinanti significati. E’ la volta della seconda costellazione dell’anno appartenente alla fascia immaginaria dello Zodiaco del quale abbiamo accennato nel precedente scritto con riferimento al Capricorno: l’Acquario.

lunedì 3 maggio 2021

Asclepio e l'antica medicina greca

di Chiara Sacchetti

In Grecia parlare di medicina significa parlare soprattutto del dio Asclepio (o Esculapio) considerato il primo medico dell’antichità greca e al quale moltissimi si rimettevano nella speranza di essere guariti. Rivolgersi al dio anziché ad un medico “professionista” per molti era la scelta più ovvia e sensata: spesso la gravità della malattia non dava molte speranze, come del resto il costo delle cure che poi sarebbero state prescritte, ma anche la paura di interventi dolorosissimi, perché allora non esistevano come ai nostri tempi degli anestetici in grado di addormentare o di alleviare il dolore.

Statua di Asclepio

Figlio di Apollo e di Arsinoe (o di Coronide a seconda del mito) entrambe donne mortali, Asclepio imparò dal Centauro Chirone l’arte della medicina, divenendo più bravo del padre a curare le malattie e a prescrivere farmaci e praticando anche incisioni e incantesimi. Secondo il mito ricevette da Atena il dono di scambiare il suo sangue con quello della Medusa ma da quel momento dal suo fianco sinistro veniva fuori sangue velenoso e portatore di sventure, mentre da quello destro, sangue guaritore di qualsiasi malattia e capace di far risvegliare i morti. Ma il potere che aveva ricevuto Asclepio fece infuriare Zeus perché così facendo aveva annullato la differenza fra dei e umani, rendendo entrambi immortali, senza contare che aveva assai ridotto il numero delle persone che andavano nell’Oltretomba. Così il padre degli dei lo colpì con una delle sue saette e lo uccise. Apollo, padre di Asclepio e figlio di Zeus, si vendicò però dell’oltraggio uccidendo i tre Ciclopi, così Zeus impietosito lo rese immortale e semidio.