di Chiara
Sacchetti
Fra le
divinità dell’antichità greca e romana troviamo rispettivamente Estia e Vesta,
le due dee che proteggevano e curavano il focolare domestico. Il fuoco in tempi
antichi rappresentava la vita e il calore delle certezze di una sicurezza: con
il fuoco si cucinava i cibi, si riscaldava la casa e gli ambienti dove si
viveva, venendo così a rappresentare la vita stessa.
Rarissime
sono le raffigurazioni di queste due dee con sembianze umane, nelle case e nei
Templi soprattutto perché la loro presenza veniva avvertita più che dalla loro
forma antropomorfa, nella fiamma viva del focolare domestico posto di solito al
centro dell’abitazione che veniva così resa sacra e protetta.
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Statua di Estia |
Estia, raffigurata
con un cerchio, era la primogenita di Crono e Rea Silvia e difendeva la
famiglia, i suoi membri e la sicurezza della casa: delle pochissime storie
mitologiche che la riguardano è degna di nota quella che racconta di Priapo che
durante un banchetto, ubriaco, approfittando del fatto che tutti stavano
dormendo, tenta di fare violenza sulla dea, anch’essa addormentata. Un asino,
per fortuna, cominciò a ragliare svegliando tutti e mettendo così in fuga il
dio. Anche Zeus protesse la castità a cui la dea si era votata, tanto che
respinse fortemente le insistenti proposte di suo figlio Apollo e di Poseidone,
il dio del mare, in cambio Estia ottenne
dal fratello il suo culto in tutte le case e nei templi.