giovedì 29 settembre 2022

La forma del suono. Sul rapporto esistente fra musica e geometria.

Seconda Parte

di Mario Pagni

La percezione delle onde sonore dall'orecchio umano

Dunque la musica e l’architettura sarebbero sorelle, poiché l’occhio percepisce come armonici gli stessi rapporti fra enti architettonici, percepiti tali anche dall’orecchio come rapporti fra suoni. Questo stesso concetto è stato ripetuto da Leonardo da Vinci a proposito della pittura e (aggiungo io), esiste anche nello stesso grande disegno della natura se pur con un infinito numero di variabili.

Probabilmente le cose non stanno completamente in questo modo, (basti pensare al fatto che piccole variazioni di rapporti architettonici non disturbano molto la visione, mentre una piccola variazione di frequenza di una nota musicale può essere molto sgradevole all’ascolto)”.

Taccuino di Villard de Honnecourt la musica

Nei nostri precedenti appunti avevamo scritto dello stretto rapporto fra musica e architettura poi approfondendo l’argomento in ambito antico e per rendere più comprensibile la questione, abbiamo deciso di inquadrare meglio l’obbiettivo della ricerca estendendo ma anche perfezionando, il concetto di tale problematica alla stessa geometria e alla matematica che ne definisce e ipotizza attraverso le formule l’apparato grafico costruttivo.

lunedì 26 settembre 2022

I Vangeli apocrifi

di Chiara Sacchetti

I cosiddetti Vangeli apocrifi sono sostanzialmente quei testi che, pur trattando della storia di Gesù, non sono stati riconosciuti dalla Chiesa Cattolica che non li ritiene “Parola di Dio” e per questo non fanno parte del Canone cristiano, al contrario dei quattro che tutti conosciamo e che il Magistero considera gli unici autentici e ispirati.

Frammenti di un Vangelo apocrifo

La leggenda vuole che nel dicembre 1945 due fratelli archeologi lavoravano nel campo di Nag Hammadi nell’alto Egitto quando uno di loro trovò una giara: in un primo momento, temendo potesse nascondere un demone, l’oggetto non venne aperto; poi la curiosità e la speranza che potesse contenere qualcosa di prezioso ebbero il sopravvento. Una volta aperta, i due si trovarono davanti 13 papiri scritti in copto, una delle scoperte più importanti del XX secolo. La storia è davvero affascinante anche se la realtà forse è un’altra ma quello che è certo è che quei testi ancora oggi sono oggetto di studio e di numerose interpretazioni.

giovedì 22 settembre 2022

La forma del suono. Sul rapporto esistente fra musica e geometria

Prima Parte


di Mario Pagni

Il binomio architettura e musica ha ispirato molti saggi e scritti e ne abbiamo parlato anche noi in altri precedenti blog. Vari studiosi e autori di libri si sono interessati a questo tipo di problematica ovvero sia se esiste e in che misura un vero rapporto fra le due materie e perché. Ragionando invece un po’ meglio e con calma sull’argomento e domandandosi quale sia realmente le chiave che le legherebbe, occorre subito precisare che se l’uomo moderno oggi si meraviglia scoprendo che interi palazzi, chiostri, cattedrali e molti particolari fregi e dettagli architettonici seguono una evidente traccia musicale, la spiegazione è assai semplice e non appartiene ne alla magia ne tantomeno all’intervento di forze nascoste o occulte. La base del tutto, calcolo compreso, è semplicemente da ricercarsi nel calcolo sia matematico che geometrico. In parole povere la ricercata armonia costruttiva degli antichi ma anche di molti architetti moderni, troverebbe la sua semplice conferma in formule matematiche e figure geometriche che ben si accorderebbero (è il caso di dirlo) proprio con scale armoniche musicali.

Melodia e suo grafico nel tempo

 

Una Pietra che canta

Con questo termine si usa spesso definire proprio il rapporto armonico fra qualsiasi sistema costruttivo e l’incanto di un semplice o talvolta complesso accordo musicale. La Geometria Sacra (così è definito lo studio e l’evoluzione del semplice numero nello spazio), si estrinseca inizialmente proprio nel movimento di tale ente geometrico che muovendosi in una qualsiasi direzione crea prima una linea e poi attraverso l’estensione della medesima un piano che così facendo ci racconta dell’esistenza di una terza dimensione alla quale tutti noi ma anche le varie figure geometriche, siamo assoggettati. Proprio come gli elementi che compongono la musica con la quale essa presenta molte calcolabili affinità, la Geometria è materia “rivelata” un’illuminante inconfutabile paragone con la realtà che ci circonda (cosmo compreso), e al tempo stesso un mito della creazione raccolto in un umano ma complesso microcosmo. I numeri, la geometria, la cosmologia e la stessa musica costituiscono da sempre nel mondo antico le 4 grandi arti Liberali dalle quali partono molte delle discipline scientifiche alle quali e per le quali ancora oggi si fa riferimento quando si usa il termine “costruire”. In altri termini si tratta di semplici linguaggi universali, importanti oggi quanto in passato e ancora usati e riscontrabili in tutte le scienze e le culture conosciute in grado di accomunare gli interessi e le volontà di ciascun popolo che li accetta all’unanimità. Qualunque forma di vita presente nell’universo “dovrebbe” seguire tali conoscenze frutto evoluto e maturo di queste “Arti”.

lunedì 19 settembre 2022

Le streghe di North Berwick

di Chiara Sacchetti

In un paesino della Scozia alla fine del 1500 un gruppo di donne e uomini venne processato (e alcuni di questi successivamente anche condannati a morte) per stregoneria, ma tutto cominciò con un semplice e innocuo viaggio, quello che fece Anna di Danimarca verso Giacomo Stuart di Scozia.

 

Le premesse

Quando nel 1589 Giacomo I di Scozia sposò per procura la giovane Anna di Danimarca, figlia più piccola del sovrano Federico II, la donna partì per raggiungere il marito nella sua terra ma durante la traversata la nave fu costretta a fermarsi in Norvegia a causa di una violentissima tempesta. Vista la situazione il re di Scozia decise di raggiungere la futura consorte per sposarsi di persona a Oslo, ma anche per lui il viaggio non fu tranquillo soprattutto per la presenza di forti venti. Nonostante le difficoltà che potremmo dire potevano essere viste come un segno per annullare il matrimonio, il 23 novembre di quell’anno i due celebrarono le nozze per ritornare  in terra scozzese soltanto il 1 maggio dell’anno successivo.

Anna di Danimarca moglie di Giacomo

Il comandante dell’imbarcazione, Peder Munk, però interpretò il violento fenomeno atmosferico come una malia stregonesca accusando di tutto la moglie di un ufficiale della flotta che era stato insultato da lui a Copenaghen. Quello che ne seguì fu una violenta e intensa caccia alle streghe, non soltanto in terra danese ma anche in quella di Scozia.

giovedì 15 settembre 2022

L’abbazia di Staffarda fra sacro e profano

di Mario Pagni


Breve storia

Fondata dai monaci cistercensi su terre acquitrinose donate dal Marchese di Saluzzo e dedicata alla Vergine Maria, l’abbazia sorse su un tempio preesistente tra l’XII e il XIII secolo. Grandi dissodatori di terre, votati alla preghiera ed al lavoro nei campi, i monaci cistercensi, che seguivano la regola benedettina, come già accaduto per l’abbazia di San Galgano in Toscana, bonificarono gli acquitrini che circondavano la zona e diedero vita ad un insediamento che in breve divenne un caratteristico borgo, nel quale accanto al complesso abbaziale (chiesa, convento, foresteria), trovarono posto le abitazioni dei villani preposti, di supporto ai monaci, alla coltivazione delle terre ed alcune infrastrutture civili quali il bellissimo mercato coperto in forme gotiche (del XIII sec.), che ancora oggi fa bella mostra di sé al centro del villaggio, le cascine che facevano parte del borgo agricolo e che in alcuni casi recano ancora evidenti i segni della loro antica funzione, come quella su cui, per quanto murata, è ancora leggibile l’apertura della porta di accesso al borgo stesso, sormontato da una grande croce e dalla torre di guardia. Il villaggio era dotato anche di mulini e battitoi oltre a magazzini granari.

lunedì 12 settembre 2022

Il triangolo delle Bermude

di Chiara Sacchetti

Tra i misteri che ancora oggi affascinano le menti di tanti curiosi alcuni dei quali hanno anche cercato di trovare spiegazioni scientifiche ad un fenomeno avvolto nel mistero troviamo quello del Triangolo delle Bermude. Ma come nasce la storia? Ed è soprattutto vera?

 

Le origini della leggenda

Siamo nella zona oceanica dell’Atlantico tra l'arcipelago delle Bermude, Puerto Rico e la Florida e tantissimi sono i racconti di incidenti a navi ed aerei poi scomparsi senza mai più essere ritrovati riferiti a quell’area e che hanno fatto sì che quella zona fosse ormai luogo di misteri ed esperienze soprannaturali, dando anche inizio a tante narrazioni più o meno veritiere.


L’origine di questa vicenda risalirebbe probabilmente tra la 1° e la 2° guerra mondiale quando un alto numero di navi militari affondarono in quelle acque e poi misteriosamente sparirono per sempre. In realtà già nel periodo della scoperta dell’America cominciarono a circolare numerosissime leggende su quello che poi sarebbe stato chiamato il “triangolo maledetto” e tutto grazie proprio ad un racconto di Cristoforo Colombo. L’esploratore genovese, da buon navigatore, teneva infatti un diario di viaggio in cui trascriveva tutto quello che capitava e in una di queste pagine riportò che proprio in quella striscia di mare accadevano curiosi fenomeni meteorologici, apparizioni di strane luci in cielo e problemi inspiegabili alla bussola. Di avvenimenti simili a quello pare non ne successero più almeno fino a quando, quasi 500 anni dopo, il 5 dicembre 1945 per ordine della Marina Militare americana decollò dalla base di Fort Lauderdale in Florida il Volo 19, composto da un gruppo di cinque aerei. Dopo un paio d’ore gli aviatori comunicarono alla base che tutti gli strumenti erano in avaria e che non riuscivano più a ritrovare la destinazione per rientrare: al termine della conversazione il Volo 19 sparì senza lasciare alcuna traccia di sé. E come se non bastasse, ad aggiungere mistero e disperazione, anche l’aereo che era stato mandato alla ricerca dei dispersi scomparve anche se alcuni sostengono che sia esploso durante il volo. Per accertare cosa fosse veramente accaduto venne così aperta un’inchiesta che purtroppo portò ad un nulla di fatto: non vennero ritrovati né i detriti dei sei velivoli né tantomeno i resti degli uomini dell’equipaggio e alla fine del documento si leggono queste parole: «Non siamo in grado neppure di formulare una buona ipotesi di quello che è successo».

giovedì 8 settembre 2022

Il giardino dimenticato: Villa Durazzo Pallavicini a Genova

di Mario Pagni

Il complesso di Villa Durazzo Pallavicini fu realizzato sul finire del 1800, a cavallo fra  XVIII° e XIX° secolo per volere di Ignazio Alessandro Pallavicini nipote della marchesa Clelia Durazzo, che ne affidò la progettazione e la realizzazione a Michele Canzio scenografo del teatro Carlo Felice ed insegnante presso l’Accademia linguistica di Belle Arti. Era quello un periodo caratterizzato da grandi trasformazioni sociali dettate dal progresso tecnologico e dallo sviluppo economico. Ricalcando il percorso dell'industrializzazione, dall'Inghilterra all'Europa centrale sino al Nord America, le trasformazioni territoriali investirono le città in pieno sviluppo abbattendosi sulla vicina campagna fagocitata anche dalle periferie in rapida progressiva espansione. Vi era dunque un grande bisogno di verde in contrapposizione a scelte progettuali marcate, utili ma spesso poco ricercate.

Come ogni altro giardino di tipo esoterico–iniziatico e sull’onda del passato ma sempre influente periodo e stile manieristico, anche in questo caso (e come sempre), si assiste ad una sorta di “governo” dell’area a verde fino a ricondurla non solo a misura d’uomo ma anche cospargendola di messaggi misterici lungo lo stesso percorso di visita come ad indicare un processo alchemico e assieme un immaginario e introspettivo viaggio.

lunedì 5 settembre 2022

John Titor, il falso viaggiatore nel tempo?

di Chiara Sacchetti

Tra le figure legate ai viaggi spazio-temporali troviamo un certo John Titor che apparve improvvisamente nelle cronache mondiali intorno al 2000 e altrettanto misteriosamente solo un anno dopo scomparve.

Ma chi era? Cosa cercava? Ma soprattutto era tutto vero quanto ci ha riferito?

Secondo quanto raccontato dallo stesso John Titor, questi sarebbe nato a Tampa in Florida nel 1998 e avrebbe viaggiato dal 2036, il suo presente, per un progetto del governo americano alla ricerca di un esemplare di computer IBM 5100, che secondo quanto diceva, possedeva speciali capacità che non erano mai state rivelate dalla famosa azienda di computer. Le particolari abilità sarebbero state quelle di essere in grado di effettuare conversioni fra i vecchi sistemi IBM e UNIX e quelli contemporanei e la scelta del governo americano era caduta su di lui in quanto soldato e soprattutto nipote di un ingegnere dell’IBM a Rochester. Era il 2 novembre 2000 infatti quando in un forum dedicato ai viaggiatori del tempo con il soprannome di  Timetravel_0 John scriveva “Si può andare indietro nel Tempo. Io sono uno che vive nel 2036 e sono tornato tra voi": in quel breve ma significativo intervento l’uomo raccontò di aver viaggiato nel tempo e di essere andato nel 1975, anno in cui era stato possibile recuperare il computer, poi si era fermato durante il viaggio di ritorno nel 2000 curioso di vedere gli effetti del Millennium Bug, per conoscere se stesso da bambino e rivedere la sua famiglia.

Panorama di Tampa Florida

Sarà il primo di tante narrazioni sul forum dove l’uomo cominciò a raccontare la sua storia, la sua missione e soprattutto il futuro. Nei suoi lunghi interventi online, dove veniva interpellato da molti utenti curiosi di saperne molto di più, raccontò di una guerra civile nel 2008 e nello stesso anno della vittoria di una donna nelle elezioni americane, di tensioni sociali in America nel 2005, dell’occupazione del Giappone da parte della Cina, di un attacco israeliano nei Paesi Arabi e nel 2015 addirittura di una guerra mondiale scatenata dalla Russia contro una parte dell’Europa con l’uso anche di armi atomiche lanciate contro città americane. Eventi che fortunatamente sappiamo adesso bene che non sono accaduti ma che destarono curiosità e allarmismi in alcuni al momento della sua confessione.

giovedì 1 settembre 2022

Cetamura una città etrusca nel Chianti

di Mario Pagni

Collina della città antica di Cetamura ricostruita per livelli di frequentazione

La Toscana come molte altre regioni d’Italia è piena di meraviglie alcune delle quali decisamente e forse impropriamente poco conosciute oltre che molto antiche dal punto di vista cronologico. Molti turisti ma anche gli stessi appartenenti ai luoghi di origine spesso ignorano o quasi queste realtà ritenute minori ma che invece custodiscono e costituiscono dei veri tesori archeologici. Assieme alle notissime città etrusche facenti parte della cosiddetta “dodecapoli” come Volterra, Roselle, Vetulonia, Populonia o Chiusi, si possono incontrare proprio nel Chianti sia senese che fiorentino dei veri e propri gioielli storico archeologici che solo occhi appena un po’ più attenti possono facilmente identificare e conoscere. Cetamura ad esempio il cui toponimo sta semplicemente ad indicare (città con mura o città murata) seppure in termini decisamente semplicistici, è  ed è stata un “tesoretto” vero e proprio per interessi scientifici più che turistici ma che da sempre raccoglie in se una serie di preziosi reperti e indicazioni storiche di assoluto rilievo.

Scriveva nel 1971 sulla rivista dell’Istituto Geografico Militare “L’Universo” il compianto Alvaro Tracchi profondo conoscitore della viabilità antica fra Chianti e Maremma Toscana a proposito di Cetamura:

È in corso uno studio accurato di tutte le vie di accesso a questo importante centro etrusco–romano e delle sue comunicazioni con il territorio fiesolano, compresa la continuazione della strada di Roselle per la Val di Sieve e il Mugello