lunedì 4 luglio 2022

La coercizione del fuoco e i suoi significati

di Chiara Sacchetti

Tra le punizioni corporali, mortali e non, troviamo quelle che hanno a che fare con il fuoco. Tante troppe persone nel corso della storia hanno dovuto subire questa terribile coercizione, come Giovanna d’Arco, ma anche alcuni Templari, mentre altri sono andati ad un passo e poi si sono salvati.

Che si tratti di roghi intesi come condanne, spesso verso le donne, le cosiddette streghe colpevoli solo di praticare nella realtà la medicina e di portare la conoscenza, o viste come metodi di coercizione della verità e delle confessioni, il fuoco porta con sé valori e significati molto profondi che ne motivano, se così si può dire, l’uso.

Ordalia del fuoco

Usato per bruciare le cosiddette eretiche ma anche nelle celebri ordalie, come quella del ferro rovente dove l’accusato doveva tenere sopra le mani o camminare su una barra di ferro incandescente o sulla brace, il fuoco ha sempre avuto un duplice aspetto di affascinare e anche di intimorire.

È uno dei quattro elementi assieme all’aria, alla terra e all’acqua, facendo da contrappasso a quest’ultimo, nemico per antonomasia, perché attraverso questo tutte le sue forze divengono vane e inutili. Allo stesso modo il fuoco rappresenta e racchiude dentro di sé l’elemento maschile, distruttore nella sua indole se non fosse mitigato dagli altri elementi, e in particolare l’acqua che ne vanifica ogni azione, che risalda quello che il fuoco ha dilatato o diviso.

Fuoco

Da piccoli ci hanno insegnato che la civiltà ebbe inizio proprio con la scoperta del fuoco, quando gli uomini primitivi “sfregando due legnetti fra loro, dettero vita al fuoco”. La mitologia greca ci racconta un’altra storia  anche più affascinante. Fu Prometeo, un titano amico dell’umanità e del progresso, che lo rubò agli dei per donarlo agli uomini nella speranza di un miglioramento della loro condizione, ma il gesto scatenò l’ira di Zeus, il re dell’Olimpo, che lo catturò e lo fece incatenare ad una montagna mentre un’aquila gli divorava il fegato. E sempre nell’antica Grecia, era stata distinta la concezione del fuoco, intesa come potenza distruttrice e associata al dio Ade, il dio dell’Oltretomba e dei morti, e quella creatrice e che richiamava invece Efeso, dio del fuoco, delle fucine, dell'ingegneria, della scultura e della metallurgia. E la stessa Ecate, che abbiamo conosciuto per la sua associazione alla figura della strega, era legata al fuoco tanto che veniva chiamata anche Pyrphoros (portatrice di fuoco), Pyripnon (soffiatrice di fuoco), Daidoukhos (tedofora) e Phosphoros (portatrice di luce).

A Roma invece erano le Vestali, le sacerdotesse della dea Vesta, le protettrici del fuoco considerato sacro, posto in un braciere al centro della città in un tempio che queste donne dovevano sorvegliare e che non doveva mai spegnersi pena per loro la morte. Era un compito così tanto importante che le Vestali avevano delle libertà che le altre donne di Roma non avevano, tanto da poter andare fuori da sole cosa che generalmente non era facile e partecipare anche agli eventi pubblici.

Simbolo alchemico del fuoco

Nel Medioevo la “categoria” dei fabbri era quasi considerata sacra perché essi erano i manipolatori del fuoco riuscendo ad asservirlo alle loro opere quasi sempre armi ma anche sapienti manufatti in genere, con l’aiuto della forgia e proprio del fuoco imprigionato e al loro servizio.

Al fuoco viene associata sempre la proprietà di purificare, di portar via cioè gli aspetti (e gli elementi) più negativi e malefici, per lasciare spazio a quelli positivi. Diviene così simbolo di trasformazione, e assieme di distruttore che può modificare la materia, e che nella concezione alchemica conduce ad un livello superiore  e ad un maggiore grado di perfezione.

Sole

Geometricamente viene disegnato come un triangolo equilatero con il vertice rivolto verso l’alto (la fiamma), in contrapposizione a quello dell’acqua che ha invece l’estremo verso il basso, (la goccia), richiamando così la concezione di crescita ed espansione. Al fuoco viene anche associato il Sole, la stella più grande del nostro Sistema Solare, senza la quale non ci sarebbe vita sulla Terra.

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