Fra le donne
più famose dell’antichità non possiamo non ricordare Cleopatra, la regina
d’Egitto, la grande figura femminile che governò quell’importantissima terra
ricca di materie prime ma anche di misteri ed esoterismo legati alla religione
e ai rituali. Lei stessa fece parte
delle sacerdotesse della dea Iside. Non solo. Fu così tanto famosa anche al
suo tempo che in termini moderni potrebbe essere definita una influencer, visto
che quando si trasferì a Roma con Giulio Cesare, le donne romane cominciarono a
prenderla ad esempio e ispirarsi vestendosi e truccandosi come lei. Ma andiamo
con ordine e vediamo intanto chi era questa affascinante e misteriosa donna.
Cleopatra
Tèa Filopàtore (in greco antico Κλεοπάτρα Θεὰ Φιλοπάτωρ), o meglio conosciuta semplicemente
come Cleopatra, nacque ad Alessandria d’Egitto nel 69 a.C. da Tolomeo XII
Aulete, ultima discendente e sovrana della dinastia Tolemaica instaurata sul
trono Egizio da Alessandro Magno, e da una concubina del padre, uccisa solo
dopo un anno dalla sua nascita per ordine dello stesso Faraone.
Cleopatra dalla Via Appia tra Ariccia a Genzano 40-30 a.C.
Parlava correntemente oltre che l’egiziano anche il latino e il greco, tanto che qualcuno ha ipotizzato che fosse nata in Grecia, dimenticandosi che a quel tempo le donne venivano istruite al pari degli uomini insegnando loro la filosofia e la cultura in generale.
Alla morte
del padre, Cleopatra rimase sul trono assieme al fratello minore, Tolomeo XIII,
nato nel 62. a.C., che, come nella tradizione egizia di successione, aveva
sposato; ma tra i due non correva buon sangue tanto che oltre ad essersi
formati due schieramenti che tifavano per l’una o per l’altro, la donna venne esiliata ad Alessandria dal
fratello con l’aiuto del consigliere Potino che si diceva fosse addirittura suo
amante.
Grazie
all’aiuto di Giulio Cesare, di cui diventerà lei stessa amante e dal quale avrà
anche un figlio Cesarione, Cleopatra, dopo una cruenta guerra civile fra le due
fazioni, riuscì a riprendere il governo: l’uomo
e poi imperatore dopo aver vinto lui stesso a Roma nominò Cleopatra regina
d’Egitto, consegnandole di fatto il Paese. In questa veste Cleopatra fu una
sovrana dedita al suo popolo e al suo Regno. Al contrario dei suoi
predecessori per poter avere un rapporto più stretto con il suo popolo imparò
l’egiziano, stabilizzò l’economia, riformò la burocrazia, combatté tenacemente
la corruzione e preservò l’indipendenza dell’Egitto; ma non solo. Fu una regina
anche presente e attenta verso i suoi sudditi: quando in Egitto arrivò la
siccità fu lei ad aprìre i granai a
tutti, riducendo anche le tasse e non a caso durante il suo regno non ci fu
neanche una rivolta civile.
Rilievo egizio raffigurante Cleopatra, a sinistra, e Cesarione (Tempio di Hathor, Dendera)
Dotata di
un’intelligenza e di un acume fuori dal comune, oltre che di un fascino a cui
era difficile resistere, Cleopatra come membro
della famiglia del Faraone era anche una sacerdotessa di Iside e certamente
quella più devotamente dedita al suo culto. Si definiva lei stessa “la nuova
Iside” e spesso si mostrava abbigliata come la dea.
Alla morte
di Giulio Cesare a Roma scoppiò una nuova guerra civile che vedeva contrapposti
Ottaviano e Marco Antonio, Cleopatra
fuggì ritornando in Egitto e poco dopo anche Marco Antonio la seguì per
chiederle supporto; i due divennero amanti e nel tempo nacquero tre figli dalla
loro unione, ma la felicità non durò molto, con l’arrivo di Ottaviano la
situazione precipitò fino al celebre epilogo finale.
La morte di
Cleopatra è rimasta nella memoria di tutti noi, tramandata in moltissime opere
anche contemporanee. Lei, la donna Faraone, d’Egitto che era riuscita a
governare e ad incantare uomini potenti, decise
di porre fine alla sua vita facendosi mordere al seno secondo la leggenda da una
vipera aspide che con il suo veleno la uccise, ultimo gesto che esaltava la sua
grandezza e soprattutto il suo essere libera.
Statuetta egizia di Cleopatra in steatite (Museo del Louvre, Parigi)
Assieme a
lei, anzi prima di lei, anche il suo amante Marco Antonio fece lo stesso,
raggirato con una notizia falsa che lei stessa aveva deciso di raccontare. Cleopatra
infatti, si finse morta nella sua tomba e mandò un messaggero che informasse
l’ex triumviro di quello che era successo, l’uomo disperato per la notizia si
pugnalò allo stomaco e venne portato dall’amata dove spirò. Dopo un colloquio
con Ottaviano che annunciò che non sarebbe stata portata come un trofeo, una
spia la informò che sarebbe stata portata a Roma come prigioniera di guerra. A
quell’annuncio Cleopatra ordinò che le venisse preparato un bagno e un pasto a
base di fichi. Dopo di che si suicidò.
Affresco romano probabilmente raffigurante la morte di Cleopatra
(Museo archeologico nazionale, Napoli)
«Il dramma
si era svolto rapidamente. Infatti gli inviati, giunti sul posto di corsa,
videro che le guardie non si erano accorte di niente, ma, aperta la porta, la
trovarono morta, sdraiata su un letto d’oro, abbigliata coi suoi ornamenti
regali. Delle due donne quella chiamata Ira stava morendo ai suoi piedi, mentre
l’altra, Carmione, ormai barcollante e con la testa appesantita, accomodava il
diadema sul capo della regina. A un uomo che, adirato, le disse: “Bella azione,
Carmione!”, ella rispose: “Bellissima certo, e degna di una discendente di re
tanto grandi”. Furono le sue ultime parole e cadde lì, presso il letto».
(Plutarco)
Lei sarà affidata all’eternità della
storia.
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