Prima Parte
di Mario Pagni
Portale d'ingresso della Sacra |
Questo è il
primo messaggio che si può leggere una volta varcata la porta di ferro, accesso
al sacro recinto del Santuario. Un luogo dove le energie sembrano in perenne
conflitto. Il bene vincerà sul male? Si tratta di uno dei luoghi dove uno dei
concetti più profondi della religione cristiana si mischia a significati di
tipo meramente esoterico. Si dice che questo sito sia uno dei due punti
energetici più potenti di tutta l’Italia.
La Sacra di
San Michele vicino Torino, evoca tanta bellezza ma anche tanto fascino e
mistero. Un luogo denso di spiritualità. Immerso
nelle forze della natura assolutamente attive e dove posso dirvi che si possono
percepire potenti vibrazioni energetiche. Un luogo che si innalza verso il
cielo, potente, maestoso come una fortezza inespugnabile. Non c’è
visitatore che non rimanga sedotto dalla forza magica di questo posto. Un racconto
lungo oltre mille anni ma una storia ancora tutta da scoprire.
Veduta suggestiva del complesso monastico |
Qui sta un po’ la nota dolente e anche misterica di tutti quei luoghi che da sempre sono stati considerati “magici” e dove sia dal punto di vista storico ma anche archeologico, si ripetono da sempre siti molto particolari e in logica permanente sovrapposizione cronologica, edifici di culto di vario genere e al tempo stesso simulacri di tipo esoterico–magico.
Il culto di San Michele e la sua
diffusione in Europa ed Italia
L’Arcangelo Michele, in genere è
rappresentato nell’atto tradizionale di schiacciare la testa del drago, simbolo
del Male, ed è uno dei Principi del Cielo posto da Dio a custodia del suo
popolo. San Michele è anche l’Arcangelo del Bene, che sconfigge il Male. Nei testi biblici San Michele risulta
infatti il vero vincitore nella lotta contro il Drago, l’antico serpente
biblico. La sua forza è tratta dal significato del suo stesso nome in lingua
ebraica Mik’ael che tradotto significa “Chi è come Dio”. L’arcangelo
Michele ricorre cinque volte nella Sacra Scrittura: in particolare, nel libro
di Daniele dove è raffigurato come il capo supremo dell’esercito celeste e
guerriero contro i nemici della Chiesa, mentre nel libro dell’Apocalisse
Michele è il principe degli angeli fedeli a Dio che combatte e scaccia il drago
(Satana) e gli angeli ribelli, in una sorta di conflitto tra Angeli e Demoni.
Satana come sappiamo era stato un altro angelo, tra l’altro di estrema bellezza
fisica che si ribellò a Dio stesso. Dall’oriente all’Occidente il culto
dell’Arcangelo Michele si diffuse e si sviluppò nelle regioni mediterranee in
particolare in Italia, dove giunse assieme all’espansione del cristianesimo. Nel V secolo sul promontorio del Gargano
sorse il più antico e più famoso luogo di culto micaelico dell’occidente: il
Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. Molto presto questo Santuario
divenne un luogo importante per la diffusione del culto micaelico in Europa e
in Italia e rappresentò il modello ideale per tutti i santuari angelici
successivi, che furono eretti su esempio di quello garganico: sulle cime dei
monti, i colli, i luoghi elevati, le grotte profonde furono dalle origini
considerate come la sede più appropriata per il culto degli angeli e di Michele
in particolare. Michele è anche da sempre protettore della Cavalleria e dei
medievali cavalieri con particolare riferimento ai vari Ordini monastico –
cavallereschi fra cui i Cavalieri Templari.
San Michele che sconfigge il Drago rappresentazione del Male |
Secondo la
storia e la parziale leggenda, l’origine della sacra si deve ad all’arcivescovo Giovanni Vincenzo di Ravenna che si recò
in Val di Susa per un eremitaggio sul Monte Caprasio, il Monte delle Capre. Una notte a Giovanni apparve in sogno un
angelo, che lo esortò a costruire una Chiesa dedicata all’Arcangelo Michele. Il
mattino seguente l’eremita si mise di buona lena a tagliare legna. Ma nella
notte questa spariva misteriosamente nel nulla. Disperato, Giovanni si
rivolse all’angelo e con grande meraviglia vide che gli angeli stessi
trasportavano in volo la sua legna sul monte vicino, il monte Porcariano, o
Monte dei Porci. Qui gli fu indicato di ricavare dalla roccia viva un altare
che destasse ammirazione, anche se non rifinito, proprio in onore
dell’Arcangelo Michele.
Veduta aerea della Sacra |
Ma l’abbazia
rimase incompleta fino all’anno 1000 quando il benefattore Ugone di Montboissier, soprannominato
“lo scucito”, si recò dal Papa per ottenere l’indulgenza. Costretto a scegliere tra l’esilio e il completamento della chiesa, il
benestante Ugone scelse la seconda e arrivato in val di Susa acquistò l’intero
monte. Una notte, anche Ugone sognò un angelo che gli raccomandò di completare
l’abbazia e così egli fece. Ad opera terminata, la leggenda vuole che fu
l’Arcangelo Michele stesso a consacrarla con colonne di fuoco. Così il nome del
monte cambiò in Pirchiriano, ovvero “fuoco del Signore”, e l’abbazia prese
l’attuale nome di Sacra. L’edificio riveste tuttavia un notevole interesse
storico–architettonico nel suo complesso e per il sovrapporsi e fondersi di
vari stili architettonici succedutisi nel tempo della vita effettiva
dell’abbazia come il romanico e il successivo stile gotico.
Ruderi e torre della bella Alda |
I ruderi che sono visibili nelle vicinanze
attestano la presenza di precedenti e più antiche frequentazioni dell’impervio
luogo che probabilmente anche per questo mantiene quel fascino tipico di una
sacralità non solo di origine esclusivamente cristiana. Dal tempo della sua
edificazione, la Sacra ha visto alternarsi momenti di splendore e decadenza. Fu luogo di pellegrinaggio (e lo è ancora
oggi) per quanto riguarda le altre località dedicate al nome dell’Arcangelo
Michele che si dice fossero poste su di una stessa linea di energie, da Mont
Sant Michel nella Francia settentrionale fino al promontorio del Gargano.
Più di recente è stata anche fortezza militare e rifugio, sopravvivendo a
terremoti, cannoneggiamenti e al recente incendio del 2018.
Sacra di San Michele chiesa abbaziale |
Solo una accurata
visita può rendere giustizia non solo turistica ad un luogo come questo che
parla direttamente al nostro inconscio più recondito e descrive con estrema
chiarezza il vero significato della parola “Sacro”. Seguite il successivo
approfondimento sul complesso monastico e sulle sue leggende nella seconda
parte.
San Michele scalone interno sulla roccia viva |
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