giovedì 9 giugno 2022

Riti di magia e stregoneria applicata

Seconda parte

 

di Mario Pagni

Una volta preparato il tempio inteso come luogo dell’Uomo universale e eseguita tutta la parte relativa alla preparazione, il neofita (come si è detto nel precedente scritto) rimane davanti all’altare bendato e con una corda che gli lega i polsi e il collo. Questa fase restando sul generico è molto simile a quella dei rituali massonici a dimostrazione del fatto che la ritualità diffusa (quella vera e più usata) ha numerose matrici comuni fra le quali quella di “umiliare” il nuovo adepto prima del completo avvicinamento iniziatico ad un presunto nuovo modo di essere e di vivere la realtà, ovvero una rinascita intesa nel vero senso del termine che coinvolgerà ogni parte del suo corpo compresa quella mentale e spirituale.

A seguire sarà lo stesso Gran Sacerdote a istruirlo sulla sua nuova vita, avvertendolo anche di non rivelare i segreti di cui verrà a conoscenza. Poi il giuramento finale sigillando il suo impegno con il sangue che scaturirà da un piccolo taglietto sul dito. Anche qui le varianti sono molte ma il “patto” in se resta simile, conformandosi alle leggi universali che governano sempre corpo e spirito.

Al culmine della cerimonia la spada rituale è posta contro il petto dell’iniziando al quale si chiede fedeltà al nuovo culto qualunque esso sia.

Spada puntata contro il petto

Poiché gli stregoni in generale credono anche nella possibilità di reincarnarsi è possibile che l’adepto venga addirittura minacciato di toglierli tale possibilità di rivivere nuovamente o di doverlo fare con sembianze diverse, peggiori in assoluto da quelle attuali. Ciò detto il sacerdote può sciogliere la benda e il nodo della corda che lo lega baciandolo per ben 5 volte, sui piedi, sulle ginocchia, sui genitali, sul petto, e infine sulle labbra, ad indicare che è nato un nuovo stregone o altro a seconda del culto o dell’appartenenza alla quale esso stesso è stato chiamato e iniziato.

Asse del Mondo e apparecchiatura altare rituale

Dopo una breve pausa durante la quale il novizio entra nel cerchio comune con gli altri adepti, il sacerdote chiede agli dei salute e prosperità per gli uomini e benessere e fertilità per le donne, secondo i canoni previsti dalle leggi universali che governano tutte le cose presenti in natura. Secondo alcuni studiosi di occultismo e stregoneria sarebbe innegabile (vista l’atmosfera densa di emozioni ricevute) la possibilità di mettere in essere anche atti sessuali consumati fra gli stessi partecipanti, ma ciò dovrebbe essere comunque considerato una eccezione e mai la regola.

Stregone che governa la natura

Quando uno degli adepti diviene a sua volta Gran Sacerdote, la cerimonia è simile ma il contatto fra iniziato e iniziatore diventa molto più stretto e collaborativo e in genere è il sacerdote precedente l’”officiante” incaricato al nuovo salto di qualità o passaggio di grado. Occasionalmente a dimostrazione delle nuove capacità acquisite, può essere fatto un incantesimo dimostrativo come la cura per una qualsivoglia malattia o quella per uno stato ansioso di qualcuno dei presenti. Tutte le formule usate nel cerimoniale provengono da gruppi tradizionali di antiche preghiere che vengono costantemente e solennemente ripetute da secoli.

L'adepto che bussa alla porta del tempio

Gran parte della magia bianca è simile in tutte le parti del mondo, ed è proprio sulla base di queste cerimonie che gli stessi stregoni chiedono applicazione e comprensione anche per evitare dicerie in proposito, dopo anni di racconti di orge e malefici perpetrati durante le medesime, travisando e impoverendo la “vera” arte magica. Si deve comunque ammettere in ultimo che data la stessa prorompente natura umana, i segreti dell’alta stregoneria vengono senza dubbio usati da alcuni per il comune gusto della lussuria e della perversione. Qui il confine si fa estremamente labile al punto di sconsigliare le pratiche laddove vi siano realmente tali intenzioni che porterebbero comunque a effetti e risultati incerti e frequentemente nefasti per chi vi partecipa.

Luce notturna nel bosco o radura tempio rituale naturale


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