Seconda parte
di Mario Pagni
Una volta
preparato il tempio inteso come luogo dell’Uomo universale e eseguita tutta la
parte relativa alla preparazione, il neofita (come si è detto nel precedente
scritto) rimane davanti all’altare
bendato e con una corda che gli lega i polsi e il collo. Questa fase
restando sul generico è molto simile a quella dei rituali massonici a
dimostrazione del fatto che la ritualità diffusa (quella vera e più usata) ha
numerose matrici comuni fra le quali quella di “umiliare” il nuovo adepto prima del completo avvicinamento iniziatico
ad un presunto nuovo modo di essere e di vivere la realtà, ovvero una rinascita
intesa nel vero senso del termine che coinvolgerà ogni parte del suo corpo
compresa quella mentale e spirituale.
A seguire
sarà lo stesso Gran Sacerdote a istruirlo sulla sua nuova vita, avvertendolo
anche di non rivelare i segreti di cui
verrà a conoscenza. Poi il giuramento finale sigillando il suo impegno con
il sangue che scaturirà da un piccolo taglietto sul dito. Anche qui le varianti
sono molte ma il “patto” in se resta simile, conformandosi alle leggi
universali che governano sempre corpo e spirito.
Al culmine della cerimonia la spada rituale è posta contro il petto dell’iniziando al quale si chiede fedeltà al nuovo culto qualunque esso sia.
Spada puntata contro il petto |
Poiché gli
stregoni in generale credono anche nella possibilità di reincarnarsi è
possibile che l’adepto venga addirittura minacciato
di toglierli tale possibilità di rivivere nuovamente o di doverlo fare con
sembianze diverse, peggiori in assoluto da quelle attuali. Ciò detto il
sacerdote può sciogliere la benda e il nodo della corda che lo lega baciandolo
per ben 5 volte, sui piedi, sulle ginocchia, sui genitali, sul petto, e infine
sulle labbra, ad indicare che è nato un nuovo stregone o altro a seconda del
culto o dell’appartenenza alla quale esso stesso è stato chiamato e iniziato.
Asse del Mondo e apparecchiatura altare rituale |
Dopo una
breve pausa durante la quale il novizio entra nel cerchio comune con gli altri
adepti, il sacerdote chiede agli dei
salute e prosperità per gli uomini e benessere e fertilità per le donne,
secondo i canoni previsti dalle leggi universali che governano tutte le cose
presenti in natura. Secondo alcuni studiosi di occultismo e stregoneria sarebbe
innegabile (vista l’atmosfera densa di emozioni ricevute) la possibilità di
mettere in essere anche atti sessuali consumati fra gli stessi partecipanti, ma
ciò dovrebbe essere comunque considerato una eccezione e mai la regola.
Stregone che governa la natura |
Quando uno
degli adepti diviene a sua volta Gran Sacerdote, la cerimonia è simile ma il
contatto fra iniziato e iniziatore diventa molto più stretto e collaborativo e in genere è il sacerdote precedente
l’”officiante” incaricato al nuovo salto di qualità o passaggio di grado.
Occasionalmente a dimostrazione delle nuove capacità acquisite, può essere
fatto un incantesimo dimostrativo come la cura per una qualsivoglia malattia o
quella per uno stato ansioso di qualcuno dei presenti. Tutte le formule usate
nel cerimoniale provengono da gruppi tradizionali di antiche preghiere che
vengono costantemente e solennemente ripetute da secoli.
L'adepto che bussa alla porta del tempio |
Gran parte
della magia bianca è simile in tutte le parti del mondo, ed è proprio sulla
base di queste cerimonie che gli stessi stregoni chiedono applicazione e
comprensione anche per evitare dicerie in proposito, dopo anni di racconti di
orge e malefici perpetrati durante le medesime, travisando e impoverendo la “vera” arte magica. Si deve comunque
ammettere in ultimo che data la stessa prorompente natura umana, i segreti dell’alta stregoneria vengono
senza dubbio usati da alcuni per il comune gusto della lussuria e della
perversione. Qui il confine si fa estremamente labile al punto di
sconsigliare le pratiche laddove vi siano realmente tali intenzioni che
porterebbero comunque a effetti e risultati incerti e frequentemente nefasti
per chi vi partecipa.
Luce notturna nel bosco o radura tempio rituale naturale |
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