giovedì 26 maggio 2022

Simon Mago figura particolare del primo nascente cristianesimo

di Mario Pagni

Durante i primi decenni della persecuzione romana all’indirizzo del nascente cristianesimo, possiamo trovare alcuni storici riferimenti ad una delle più importanti seppure confusamente definite personalità di tutta la storia della stregoneria definibile “antica” : Simon Mago citato negli stessi Atti degli Apostoli 8, 9, 10.

Egli affermava di essere “Il grande potere di Dio” e indubbiamente si dice possedesse notevoli poteri occulti, pur essendo assai interessato dalla “nuova” religione facendosi persino battezzare probabilmente con la speranza di apprendere e  acquisire il segreto proprio ed esclusivo dei miracoli. Durante il regno di Claudio, Simone si recò a Roma assieme alla sua amante Elena che (a quanto egli stesso sosteneva) era una “intelligenza celeste” da lui liberata. Proprio nella città eterna  egli continuò a praticare la sua arte e fu ammirato e temuto. Godeva al tempo stesso di tali poteri che durante il periodo del nuovo eletto imperatore Nerone,  contava fra i suoi seguaci non solo lo stesso imperatore ma anche molti dei suoi funzionari. Tuttavia l’ostacolo più grande che si frappose fra lui e la sua verità fu costituito dall’apostolo Pietro che costantemente lo sfidava a dimostrare la validità della sua magia causando successivamente la sua rovina e condanna per una delle più spettacolari morti della storia. Nerone, pur credendo in Simone, chiese che questi eseguisse un miracolo speciale di fronte al popolo romano ed il mago accettò la sfida considerandola una ottima opportunità per dimostrare la propria presunta potenza.

Chiesa del Carmine Cappella Brancacci la disputa di Simon mago

Scelse proprio l’area del Foro sempre assai frequentata sia per scopi politici che commerciali e si mostrò alla plebe e all’imperatore stesso che troneggiava sul palco. Con un gesto teatrale tese le braccia cominciando lentamente a librarsi nell’aria. Gli spettatori rimasero stupefatti ma all’insaputa del mago Pietro (che era stato avvisato in sogno proprio dal Signore), giunto da Gerusalemme si insinuò fra la folla presente e inginocchiandosi si fece il segno della croce pregando cristianamente. Simone che nel frattempo era giunto in prossimità dei palchi più alti cadde con un volo a spirale verso terra dove si ruppe una gamba in tre punti ma morì poi in seguito in quel di Terracina per l’amputazione dell’arto ferito.

Napoli, Museo di Capodimonte, L. Carracci Caduta di Simon Mago

Ad una postuma personale considerazione il fatto in sé ebbe comunque del miracoloso anche se non conosciamo ancora oggi quali furono le “leve” di questa sconcertante dimostrazione, certo è che se fu Pietro ad interromperla pregando in ginocchio, il buon Simone doveva aver evocato tutt’altro potere che non quello attribuibile ai cristiani miracoli. Forse per questo e nonostante l’umiliazione anche in seguito non fu sminuita la fama e la conseguente sua influenza sul prossimo, tanto che questa si sparse per tutto l’impero romano e le sue pratiche dovevano poi costituire mezzo secolo più tardi, la base formativa di una vera e propria setta di maghi conosciuti con il nome di Ofiti.

Basilica di Saint Sernin Simon Mago e demoni

Anche nella stessa storia della religione cristiana vi sono varie figure di personaggi dotati di particolari poteri oggi definibili come paranormali che furono poi acquisiti come “santi” nel calendario. Alcuni di essi celeberrimi come Frate Elia da Cortona istruttore dello stesso Francesco di Assisi o San Tommaso d’Aquino che addirittura praticava con successo l’Alchimia tanto per citarne qualcuno. Viene da chiedersi a questo punto dove si troverebbe il reale confine fra ciò che verrebbe consentito ad essi dal Divino e ciò che invece proverrebbe da tutt’altra parte come nel caso di Simon Mago ma che produrrebbe gli stessi effetti.

Ariccia lapide dedicata a Simon Mago


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