di Chiara Sacchetti
È
San Gimignano (SI), chiesa di sant'Agostino, Benozzo Gozzoli, Santa Fina |
Fina (o Iosefina come quasi sicuramente si chiamava) nacque nel
La casa di Fina a San Gimignano, oggi nell'omonima strada |
In una di queste storie si parla anche di un miracolo che la piccola avrebbe commesso in vita alle Fonti, una località vicina alle antiche mura. Si racconta che Fina fosse andata lì con due amiche e ad un certo punto le tre avrebbero sentito un pianto e una voce che si lamentava. Si misero così a cercare e scoprirono una bambina, la piccola Smeraldina che conoscevano da lei si fecero raccontare il motivo di così tanta disperazione. La piccola riferì che si era messa a giocare con altri amichetti e che una folata di vento o chissà cosa aveva fatto cadere la brocca che la madre le aveva dato da riempire d’acqua e riportare a casa. La piccola era disperata per paura dei rimproveri. Fina allora le disse di rimettere assieme tutti i pezzi della brocca e, una volta ricomposta, di metterla nuovamente nell’acqua; mentre la bimba faceva quanto chiesto lei diceva le sue preghiere: per miracolo la brocca si ricompose e fu così possibile riempirla d’acqua per la gioia della piccola Smeraldina.
Le Fonti di San Gimignano |
La tragedia per Fina iniziò nel 1248 quando all’età di appena dieci anni venne colpita da una malattia, verosimilmente qualcosa di simile alla tubercolosi, con dolori fortissimi. A rendere ancora più difficile la sua situazione si aggiunsero anche le gravi disgrazie familiari e in particolare prima la morte del padre e poi quella della madre per una caduta, ma nonostante tutti questi dispiaceri Fina ringraziava ugualmente Dio chiedendogli di lasciare il proprio corpo per tornare da Lui.
Intanto la malattia diveniva sempre più debilitante e i dolori sempre più forti al punto tale che la povera piccola non riusciva neanche ad alzarsi più dal letto. Il corpo, era rimasto ormai immobile anche per il rifiuto di Fina ad essere portata in un giaciglio migliore, cominciando a ripiegarsi tanto che si attaccò alla tavola di quercia e provocando anche terribili infezioni.
La gente cercava come poteva di aiutare la povera Fina con donazioni e cibo ma ad ogni incontro la fanciulla portava conforto agli altri anziché chiederli, divenendo essa stessa un esempio di devozione e grande forza d’animo e rassegnata al volere di Dio.
Il 12 marzo 1253, giorno di San Gregorio Magno, Iosefina si spense a solo quindici anni, otto giorni dopo che lo stesso Santo le era apparso e le aveva predetto la morte.
San Gimignano, Cappella di Santa Fina, Fina che riceve la visita di San Gregorio |
Il miracolo più famoso e per il quale Fina divenne
Quando il corpo fu traslato alla Pieve per miracolo tutte le campane si liberarono e iniziarono a suonare, richiamando al raduno tutti i cittadini che gridavano che
Ancora oggi nel giorno della morte di Santa Fina a San Gimignano, di cui la santa è patrona essa viene festeggiata con processioni e cerimonie religiose. La festa fu ufficialmente istituita nel 1481: due anni prima, la “santa fanciulla” fu invocata nella speranza che la peste finisse, cosa che miracolosamente accadde davvero, come del resto nel 1631 sempre per la stessa ragione.
Ingresso dell'attuale Museo Archeologico a San Gimignano |
Grazie ai numerosi lasciti prima in vita e poi alla sua memoria, nel 1255, pochissimi anni dopo la sua morte, fu costruito lo Spedale di Santa Fina che negli anni continuò ad avere donazioni, lasciando così viva la sua memoria con l’aiuto dato bisognosi. Oggi lo spedale è sede della Farmacia e del Museo Archeologico.
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