di Mario Pagni
![]() |
Simbolo e costellazione del Leone |
Ci stiamo avvicinando a grandi passi alla piena estate e dopo aver visto nel cielo notturno prima la costellazione dei Gemelli e poi quella del Granchio, con i favori del cielo notturno non tanto per la sua chiarezza astronomica (il cielo estivo non è limpido come quello invernale) ma per le temperature maggiormente favorevoli all’osservazione della volta celeste, vediamo comparire sempre sulla curva dell’Eclittica la Costellazione del Leone.
![]() |
Astrologia e segni zodiacali il Leone Nemeo |
Molte sono
le leggende che aleggiano intorno a questo schema apparente di stelle che come
in altre occasioni ha saputo stimolare la fervida fantasia delle antiche
popolazioni. Il Leone da sempre simboleggia nel contempo la fierezza il
coraggio ma anche la ferocia e come sappiamo è considerato il re degli animali.
Fra queste leggende legate alla mitologia quella più nota narra che nella
costellazione del Leone sarebbe raffigurata la prima vittima delle celeberrime
dodici fatiche di Eracle per i Greci ed Ercole per i Romani, si trattava del
Leone di Nemea. La belva feroce sempre secondo la mitologia aveva origini
incerte: la maternità era stata attribuita ad Echidna, a sua figlia Chimera
(celeberrimo animale fantastico ben conosciuto anche dagli Etruschi) o anche
alla dea Selene, mentre la paternità risultava contesa fra Tifone e Ortro.
Qualunque fosse comunque il suo albero genealogico, il leone imperversava nella
foresta della città greca di Nemea (da qui il nome di leone Nemeo) e viveva in
una grotta che aveva due ingressi dai quali partiva per le sue scorribande
omicide.
![]() |
Zurbaran una delle dodici fatiche di Ercole l'uccisione del Leone Nemeo |
Eracle lo
affrontò con il coraggio e la forza di un semidio scagliando contro la belva
una delle sue frecce che lo centrò ma che rimbalzò essendo l’animale
invulnerabile a qualsiasi arma. L’eroe dalla forza inaudita fece allora roteare
la sua clava tanto da spaventarlo e farlo rifugiare nel suo antro. Eracle lo
inseguì chiudendo prontamente una delle entrate, poi scattò veloce verso
l’altra uscita dove scorto l’animale lo afferrò al collo fino a soffocarlo. Una
volta ucciso lo scuoiò con i suoi stessi artigli e ne fece una pelle da
indossare. Molta della iconografia sia pittorica che scultorea antica lo
rappresenta proprio con la pelle dell’animale sul braccio e per questo motivo
tale raffigurazione viene catalogata e riconosciuta come “Ercole Nemeo”. Sembra
che nel giorno della sua morte l’Eroe greco si stese su questa pelle che aveva
indossato in tutte le sue imprese prima che nel previsto rituale fosse
inghiottito dalla pira di fiamme che lui stesso aveva richiesto. Come sempre in
questi casi esiste anche stavolta una variante della leggenda secondo la quale
fu Era grande antagonista celeste dell’eroe a ordinargli di andare alla caccia
del Leone nella segreta speranza che ne diventasse lui la vittima non riuscendo
nell’impresa ma così non fu.
![]() |
L'ammasso stellare M65 nella costellazione del Leone |
Un’altra variante racconta invece che Ercole fu sorpreso dalla bestia mentre
viaggiava nei boschi. Il leone gli ruppe l'armatura con i fendenti degli
artigli. L'eroe riuscì a bloccare uno degli ingressi della tana della bestia e
ad entrare nell'altro. Nel terribile duello corpo a corpo, il leone strappò un
dito a Ercole, ma alla fine l'eroe afferrò la belva per la testa e la folta
criniera, e il leone, a poco a poco, si accasciò per terra sconfitto. Ercole se
lo caricò in spalla in segno di trionfo e lo portò a Micene, dove terrorizzò il
cugino Euristeo latore e ideatore di tutte le dodici fatiche, che gli ordinò di
riportarlo indietro. Ercole così fece.
Nel cielo
notturno estivo dunque assieme al Leone è possibile trovare anche la
costellazione di Ercole nell’eterna sfida con l’animale ritenuto invulnerabile
che ancora sembrano affrontarsi seppure a distanza e seppure con la consueta
vivida e grande fantasia
![]() |
La stella di prima grandezza regolo nella costellazione del Leone |
Nessun commento:
Posta un commento