giovedì 24 giugno 2021

La Costellazione del Leone

di Mario Pagni

Simbolo e costellazione del Leone

Ci stiamo avvicinando a grandi passi alla piena estate e dopo aver visto nel cielo notturno prima la costellazione dei Gemelli e poi quella del Granchio, con i favori del cielo notturno non tanto per la sua chiarezza astronomica (il cielo estivo non è limpido come quello invernale) ma per le temperature maggiormente favorevoli all’osservazione della volta celeste, vediamo comparire sempre sulla curva dell’Eclittica la Costellazione del Leone.

Astrologia e segni zodiacali il Leone Nemeo

Molte sono le leggende che aleggiano intorno a questo schema apparente di stelle che come in altre occasioni ha saputo stimolare la fervida fantasia delle antiche popolazioni. Il Leone da sempre simboleggia nel contempo la fierezza il coraggio ma anche la ferocia e come sappiamo è considerato il re degli animali. Fra queste leggende legate alla mitologia quella più nota narra che nella costellazione del Leone sarebbe raffigurata la prima vittima delle celeberrime dodici fatiche di Eracle per i Greci ed Ercole per i Romani, si trattava del Leone di Nemea. La belva feroce sempre secondo la mitologia aveva origini incerte: la maternità era stata attribuita ad Echidna, a sua figlia Chimera (celeberrimo animale fantastico ben conosciuto anche dagli Etruschi) o anche alla dea Selene, mentre la paternità risultava contesa fra Tifone e Ortro. Qualunque fosse comunque il suo albero genealogico, il leone imperversava nella foresta della città greca di Nemea (da qui il nome di leone Nemeo) e viveva in una grotta che aveva due ingressi dai quali partiva per le sue scorribande omicide.

Zurbaran  una delle dodici fatiche di Ercole l'uccisione del Leone Nemeo

Eracle lo affrontò con il coraggio e la forza di un semidio scagliando contro la belva una delle sue frecce che lo centrò ma che rimbalzò essendo l’animale invulnerabile a qualsiasi arma. L’eroe dalla forza inaudita fece allora roteare la sua clava tanto da spaventarlo e farlo rifugiare nel suo antro. Eracle lo inseguì chiudendo prontamente una delle entrate, poi scattò veloce verso l’altra uscita dove scorto l’animale lo afferrò al collo fino a soffocarlo. Una volta ucciso lo scuoiò con i suoi stessi artigli e ne fece una pelle da indossare. Molta della iconografia sia pittorica che scultorea antica lo rappresenta proprio con la pelle dell’animale sul braccio e per questo motivo tale raffigurazione viene catalogata e riconosciuta come “Ercole Nemeo”. Sembra che nel giorno della sua morte l’Eroe greco si stese su questa pelle che aveva indossato in tutte le sue imprese prima che nel previsto rituale fosse inghiottito dalla pira di fiamme che lui stesso aveva richiesto. Come sempre in questi casi esiste anche stavolta una variante della leggenda secondo la quale fu Era grande antagonista celeste dell’eroe a ordinargli di andare alla caccia del Leone nella segreta speranza che ne diventasse lui la vittima non riuscendo nell’impresa ma così non fu.

L'ammasso stellare M65 nella costellazione del Leone

Un’altra variante racconta invece che  Ercole fu sorpreso dalla bestia mentre viaggiava nei boschi. Il leone gli ruppe l'armatura con i fendenti degli artigli. L'eroe riuscì a bloccare uno degli ingressi della tana della bestia e ad entrare nell'altro. Nel terribile duello corpo a corpo, il leone strappò un dito a Ercole, ma alla fine l'eroe afferrò la belva per la testa e la folta criniera, e il leone, a poco a poco, si accasciò per terra sconfitto. Ercole se lo caricò in spalla in segno di trionfo e lo portò a Micene, dove terrorizzò il cugino Euristeo latore e ideatore di tutte le dodici fatiche, che gli ordinò di riportarlo indietro. Ercole così fece.

Nel cielo notturno estivo dunque assieme al Leone è possibile trovare anche la costellazione di Ercole nell’eterna sfida con l’animale ritenuto invulnerabile che ancora sembrano affrontarsi seppure a distanza e seppure con la consueta vivida e grande fantasia

La stella di prima grandezza regolo nella costellazione del Leone


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