di Mario Pagni
La Costellazione del Cancro |
Siamo già alla metà dell’anno solare scandito dalle Costellazioni dello Zodiaco e che fino dall’antichità avevano il compito fra gli altri di scandire il tempo che scorreva con il trascorrere delle stagioni e i cambiamenti climatici ad esse connessi. Stavolta è la costellazione del Cancro a raccontare oltre alle sue interessanti realtà astronomiche anche la parte mitologica una delle più interessanti e seguite dagli studiosi. Con il Granchio celeste gli antichi Greci identificavano un attore forse non protagonista delle dodici fatiche di Ercole (Eracle per i Greci). Il Cancro o Granchio era un enorme crostaceo uscito dalla palude di Lerna che per dare manforte alla possente Idra dalle 9 teste tentò di afferrare il piede dell’eroe che però reagì schiacciandolo e riducendolo in poltiglia.
Ercole uccide Idra |
Fu Era la regina degli dei dell’Olimpo a svegliare
il grosso crostaceo inviandolo contro Ercole avendo con lui un conto aperto
ovvero quello di essere un figlio illegittimo del marito Zeus che lo aveva
concepito con Alcmena. Il povero animale ebbe come unica ma emblematica
riconoscenza la sua collocazione nel cielo notturno posizionandolo proprio
nella fascia dello Zodiaco.
L'idra di Lerna |
E’
interessante notare che i filosofi platonici in considerazione di questa sua
posizione “di privilegio” nella volta celeste lo definirono il “ponte degli
uomini” (di origini lessicali mesopotamiche), spiegando che da questo gruppo di
astri transitavano le anime che andavano a prendere la loro sede in corpi umani
sulla Terra.
Due delle stelle che formano la costellazione
del Cancro si chiamano Asellus Borealis
e Asellus Australis, nomi latini che
significano «asino del nord» e «asino del sud», che hanno leggende proprie.
Secondo Eratostene, durante la battaglia tra gli dèi e i Giganti che
terminò con la sconfitta dei Titani, gli dei Dioniso (Bacco per i
Romani), Efesto (Vulcano) e alcuni loro compagni, arrivarono in
groppa ad asini per unirsi alla mischia. I Giganti non avevano mai sentito i
raglii degli asini prima di allora e furono messi in fuga da quello strano
grido, credendo che un qualche mostro spaventoso stesse per essere
sguinzagliato contro di loro. Dioniso sistemò gli asini in cielo, a entrambi i
lati dell'ammasso stellare che i Greci chiamarono Phatne, (la Mangiatoia), dalla quale sembra
che gli asini apparentemente stiano mangiando. Tolomeo descrisse
Phatne come «la massa nebulosa nel petto».
Produzione vascolare greca Ercole l'idra e il Granchio che afferra l'eroe alle gambe |
Oggi agli astronomi questa massa stellare è
nota con il suo nome latino Praesepe,
ma più comunemente è l'Alveare (praesepe
significa sia «mangiatoia» che «arnia»). Nei paesi orientali (soprattutto Cina e
Giappone) lo stesso ammasso era considerato il punto di contatto fra il mondo
umano e l'aldilà attraverso cui passavano i defunti un po’ come nella
concezione platonica accennata in precedenza.
La Costellazione per l'astrologia |
Il celebre
astronomo alessandrino Tolomeo chiamò il Cancro “la massa nebulosa nel petto”;
fra gli appellativi di origine latina ricordiamo anche l’abitante delle spiagge, il gambero,
e l’animale dagli otto arti.
Astrologicamente parlando L’Idra in cielo ha la testa a sud della costellazione
del Cancro, mentre la punta della coda si trova fra la Bilancia e
il Centauro. Notiamo come le storie risuonino e corrispondano anche con il
cielo fisico. Cancro e Bilancia sono due segni definiti “Cardinali”, possiamo quindi supporre
che queste combinazioni zodiacali, quando sono attive con pianeti, aspetti e case in relazione fra loro, possano indicare
una forma di protezionismo del
proprio status quo, ma anche una struttura molto forte, contenitiva delle
emozioni.
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