lunedì 1 febbraio 2021

La Madonna Nera è Iside?

di Chiara Sacchetti

Quando pensiamo all’iconografia mariana immaginiamo subito una Vergine, di pelle chiarissima quasi bianca, capelli biondi o castani chiari e occhi verdi o blu. Ma in un non troppo remoto passato, soprattutto in Oriente e successivamente in alcuni luoghi anche in Occidente, la Madonna era rappresentata come una donna dai tratti orientali, con pelle e capelli scuri, quasi neri.

Si tratta sicuramente di un’iconografia per noi assolutamente lontana dalla nostra concezione e che provoca quasi stupore, abituati come siamo a vederla raffigurata con tratti occidentali e chiari, non a caso angelici.

Ma da dove deriva questa diversa concezione iconografica?

Sappiamo che fino al 1100 circa Maria veniva rappresentata solo ed esclusivamente nelle cosiddette icone bizantine, dove la sua figura non era altro che un modello abbastanza simile ogni volta, che rendeva la Madre di Gesù uno stereotipo sempre uguale, con occhi  fissi quasi senza espressione, come anche similmente la figura del Bambino che a volte appoggiava la sua guancia a quella della madre, in un gesto d’affetto materno.

Giovinazzo,  Cattedrale, Madonna di Corsignano, Icona bizantina

Certamente molte di queste icone portano con sé tratti caratteristici scuri, forse anche per l’ossidazione dei colori usati, ma è indubbio che tale rappresentazione possa anche essere volutamente un richiamo a quelli che quasi certamente erano i veri tratti della Sacra Famiglia. Non ci dobbiamo scordare che Israele, dove Maria e Giuseppe vivevano e dove sarebbe nato lo stesso Gesù, appartiene al continente africano, cosa che rende questi personaggi di fattezze non proprio occidentali, ma anzi con occhi allungati e carnagione scura. L’arrivo di tale iconografia in Occidente deriva quasi sicuramente dai Templari e da altri cavalieri tornati dalle Crociate che in Terra Santa avevano visto tale raffigurazione e l’avevano quindi portata nelle loro menti, ma anche, probabilmente, materialmente nella loro patria.  A Costantinopoli esisteva infatti la  Vergine Hodigitria, una delle icone più importanti tanto da essere protettrice della città, distrutta però purtroppo nel 1453 con l’assedio da parte degli Ottomani. Tale rappresentazione era praticamente su tutti gli stemmi e i vessilli di battaglia e non è inverosimile che gli occidentali l’abbiano vista e poi trasportata in Europa al loro ritorno.

Ma a parte le icone di aspetto scuro, esistono vere e proprie statue della Madonna di colore nero che nulla farebbero pensare ad una trasformazione dovuta a qualche reazione chimica, bensì rappresenterebbero una vera e propria iconografia diversa dalla consueta. Alcuni studiosi sostengono che esse siano realmente una trasposizione della egizia dea Iside, in alcuni casi rappresentata con in braccio il figlio Horus esattamente come Maria e Gesù.

Dea Iside con in braccio il figlio Horus

Ne possiamo ammirare anche alcune in Italia, come quella di Loreto nella Basilica della Santa Casa, venerata e contemplata dai fedeli in processione, ma anche in Francia a Puy-en-Velay, nell'Alta Loira e a Chartres, due luoghi legati ai percorsi dei pellegrini verso Santiago de Compostela. Non a caso in entrambi i luoghi, il culto della Vergine era subentrato a precedenti culti pagani. A Puy la cattedrale venne costruita per accogliere una antichissima statua della Vergine sostituita poi da una Madonna Nera donata dal re Luigi IX di ritorno dalla settima crociata e che proveniva appunto dall’Egitto. È lecito supporre data la provenienza del simulacro che in origine fosse una rappresentazione della stessa dea Iside per poi essere trasformata in quello di Maria.

Basilica della Santa Casa, Madonna Nera

A Chartres invece esisteva il culto di una Vergine Nera che andò progressivamente aumentando quando fu posta la reliquia del Velo di Maria sul luogo  legato anche ai Cavalieri Templari.

Sappiamo infatti che il culto di Iside era migrato in Asia Minore dove aveva subìto delle trasformazioni e aveva generato altre divinità simili e materne, come Cibele, Astarte e la stessa Diana, mentre le statue della Vergine avevano fatto la loro comparsa obliterate o nascoste da altri culti. La conferma di una trasmigrazione dagli antichi culti a quelli cristiani sarebbe infatti nella cittadina francese di Saint Marie sur  Mar, dove secondo la leggenda, le tre Marie sarebbero approdate dopo un lungo viaggio: qui troviamo il culto della figura di Sara, una delle serve di Maria, in una statua che pare, per il suo sguardo quasi allucinato che crea inquietudine, potesse essere stata precedentemente usata per antichi culti misterici. Assieme anche quello della Maddalena dove, secondo alcune teorie, avrebbe dato origine alla stirpe reale o Sang Real ovvero quella del Cristo.

Saint Marie su Mar, Statua di Sara

Che la Madonna Nera non sia altro che una trasposizione cristiana della dea Iside non stupisce e soprattutto non sembra tanto lontana dalla verità, abbiamo imparato che per accettare i nuovi culti questi devono prendere caratteristiche simboliche e archetipiche dai precedenti spesso integrandoli. È successo forse per Iside, ma è accaduto anche come molti altri simboli e iconografie scultoree e pittoriche, non ultimo quello della Sirena Bicaudata che nel tempo è divenuta la mandorla cristiana che rappresenta molte figure legate al cristianesimo nella sua fase iniziale.

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