di Mario Pagni
Napoli, Grotte di via Posillipo conosciute in antico |
La cripta non è soltanto una parte se pure importante di un edificio di culto, nel caso specifico scavata e costruita al di sotto di chiese e delle pievi di epoca romanica, ma anche uno dei principali archetipi che affonda le sue radici simbolico – iniziatiche nell’antichità più remota. E’ nota infatti l’importanza degli antri e delle caverne anche nei culti precedenti al Cristianesimo; era infatti negli antri che le Sibille davano gli Oracoli, e , parimenti, in essi si svolgevano culti iniziatici come quelli Mitraici. Nei “Misteri Eleusini” gli iniziati prestavano giuramento prima di poter penetrare nella caverna che simboleggiava la dimora di Persefone, e anche la stanza della Filosofia di Pitagora, a Samo, era costituita da una grotta sotterranea, ovvero il mondo definito delle “apparenze” e della prigione del corpo. Le cripte invece con il nascente cristianesimo al pari delle catacombe di epoca tardo romana, divengono principale luogo di sepoltura e conservazione delle sacre spoglie dei santi e delle reliquie e costituiscono l’ultimo baluardo fra la vita e la morte, una sorta di camera intermedia fra il mondo dei vivi e quello dei trapassati.
Sutri, Cripta romanica |
Ogni cripta
come abbiamo visto trova la sua arcaica origine nella caverna che come il
labirinto con il quale è in stretto rapporto, presuppone e prepara l’iniziando
sempre e comunque ad un viaggio sotterraneo.
Quando
l’uomo decide attraverso anche la semplice mutazione di livello, di provare a
discendere nelle viscere della terra, accenna comunque ad un processo di tipo
iniziatico, così come il “V.I.T.R.I.O.L”
(Visita Interiora Terram Rectificando Invenies Occultum Lapidem) per
l’alchimia, tale processo diviene indispensabile per forgiare un nuovo
individuo destinato alle alte imprese, una sorta di “regressum ad uterum”, o
ritorno all’indifferenziato, con la morte esoterica prima e la rinascita dopo,
in grado di restituire la perduta purezza originaria. Anche in massoneria tale
formula assume lo stesso significato che tradotto recita:
“Visita l’interno della terra rectificando
(ovvero lavorando su te stesso) troverai la tua pietra nascosta
l’illuminazione”.
Allegoria alchemica con il Monte degli Adepti |
Da tutto ciò
si evince e si sottintende la necessità imprescindibile per una effettiva
crescita spirituale, la conoscenza di noi stessi, proprio esplorando le
profondità più ascose e recondite del proprio io.
Come
accennato in precedenza alla caverna o alla successiva cripta, viene associato
il Labirinto che abbiamo già visto trattarsi di un altro importantissimo
elemento simbolico e della antica tradizione. Al di fuori della camera
sotterranea anche nella mitologia, vi è spesso rappresentato un labirinto (in
questo caso sotterraneo), e a volte l’interno stesso della grotta o della
caverna, può essere costituito da una fitta rete di gallerie e di passaggi
talvolta ciechi e senza sbocchi verso il ritorno.
Ancona, Grotte di Osimo |
Non solo ma
come nel mito del Minotauro, tale labirinto o labirinto delle “umane passioni”
è abitato o “sorvegliato” da creature mostruose o fantastiche come il Drago,
medievale “Guardiano di Soglia” di tesori reali ma di assoluta e primordiale
valenza interiore tutta da spiegare e dimostrare mentre lo stesso Minotauro
rappresenta lo specchio vivente delle nostre ancestrali paure e delle nostre incertezze.
Anche nel
cristianesimo copto si era soliti specialmente in Etiopia, scavare nel terreno
e costruire chiese ed edifici di culto interrati, con valenze simboliche simili
al concetto del lavoro introspettivo rivolto in questo caso alla comprensione
di ciò che può sfuggire in virtù della sua estrema grandezza spirituale.
Anche Monte
Sant’Angelo sul Gargano in Puglia riprende pienamente un misticismo sacro che
sta quasi a cavallo fra cristianesimo e paganesimo, la scritta in latino
“questo luogo è terribile” posta all’ingresso fa capire a chi vi entra che
stiamo per oltrepassare un diaframma invisibile che ci condurrà in un mondo
completamente diverso da quello che noi conosciamo un po’ come i portali delle
chiese (quelle gotiche in particolare) dei quali abbiamo già trattato
precedentemente. Il termine “terribile” assume in questo caso il significato di
luogo con valenze altamente mistiche e
sacrali.
Monte Sant'Angelo, grotta di san Michele |
Nessun commento:
Posta un commento