giovedì 11 febbraio 2021

Castel del Monte

di Mario Pagni

Castel del Monte, panoramica

Ci troviamo nella regione Puglia nei pressi di Andria, a raccontare qualcosa circa Castel del Monte, imponente costruzione fatta realizzare da Federico II di Svevia.

Definirlo castello o secondo alcuni residenza di caccia dell’imperatore, è cosa assai riduttiva, in quanto questo "libro di pietra" è ricco in ogni sua parte di implicazioni astronomiche, geometriche, matematiche e simboliche, che nel loro linguaggio d'insieme, fanno di questa costruzione, una delle massime tappe raggiunte dalla tecnica costruttiva e nell’uso proprio della simbologia dell'epoca federiciana.

I richiami astronomici

Castel del Monte ha forma ottagonale, agli otto angoli si innestano altrettante torri ottagonali, il suo cortile è anch’esso ottagonale e conta (guarda caso) otto sale a pianterreno ed otto al piano superiore tutte trapezoidali e tutte eguali tra loro.

La distribuzione spaziale di questi elementi architettonici obbedisce a precise indicazioni dettate dal Sole nel suo cammino virtuale durante il giorno e nel corso dell'anno.

Immaginiamo che alla sommità della collina dove sorge il castello, un tronco di cono alto 570 metri (quella attualmente occupata dall'edificio) vi sia un pianoro circolare sul quale sorga solitario uno gnomone (un palo) alto 20,50 metri (altezza originale della parete del cortile) e che occupi il posto della parete Sud del cortile stesso. 

Castel del Monte, immagine metà novecento

A mezzogiorno dell’equinozio d’autunno, quando il Sole entra nel segno della Bilancia, il 23 settembre, il palo proietterà sul terreno un'ombra lunga esattamente quanto è largo il cortile del castello. Un mese dopo, quando il sole entra nel segno dello Scorpione, sempre a mezzogiorno, l'ombra del palo determinerà la larghezza delle sale del castello. Un mese dopo ancora, all'ingresso del Sole nel segno del Sagittario, l'ombra del palo lambirà il bordo della circonferenza teorica nella quale si inscrive il castello comprese le torri. Quando infine il Sole entrerà nel Capricorno, l'ombra del palo indicherà la collocazione di una recinzione ottagonale esterna al castello esistita anticamente, poi demolita. 

Le ombre estive proiettate dallo gnomone, quelle anteriori a settembre, cadono all'interno della corte e siccome la tradizione vuole che in tale corte vi fosse una grande vasca ottagonale monolitica in marmo, le sue dimensioni potrebbero aver coinciso proprio con le indicazioni dello gnomone. 

Quanto detto finora, può essere provato sia da calcoli astronomici usando la trigonometria, sia graficamente ricorrendo all’analemma di Vitruvio.

Questo celebre architetto, vissuto al tempo dell'imperatore Augusto, ci ha descritto l'analemma come di un disegno geometrico, in base al quale possiamo stabilire le lunghezze delle ombre di un bastone alle date in cui il Sole entra nei diversi segni zodiacali, conoscendo la latitudine del luogo in cui andiamo a piantare il bastone. Se disegnamo, quindi, l'analemma, dando allo gnomone la medesima altezza della parete originale del cortile, e lo sovrapponiamo alla sezione del castello, nella medesima scala, vedremo che le ombre ottenute dal disegno vitruviano andranno a scandire tutti quegli elementi architettonici prima individuati.

Confronto fra planimetria antica e foto aerea recente

Nella perfetta geometricità di Castel del Monte, tuttavia è possibile riscontrare una grossolana imperfezione. L'ottagono del cortile, a differenza dell'ottagono esterno del castello e degli ottagoni delle torri, non è un ottagono regolare. Non c'è un solo lato che sia uguale ad un altro. Come è possibile questo errore?

In realtà si tratta di un "errore calcolato". Se consideriamo i lati Ovest ed Est del cortile e li congiungiamo con due diagonali che disegnano nel cortile stesso una X vedremo che gli angoli opposti ottenuti anziché essere di 45° (360° diviso per 8 dà 45°) sono di poco più di 47°. Cosa vuol dire ciò?

L'asse terrestre è inclinato di 23 gradi e mezzo (per la precisione oggidì 23°27', mentre all'epoca della costruzione del castello era di 23°33') e che compie un giro in 26.000 anni perdendo velocità. In tutto questo tempo, l'asse descrive un cono il cui vertice ha un angolo doppio di quello della sua inclinazione, ossia all'epoca 47°6', il medesimo valore che troviamo tracciato dalle diagonali che congiungono i lati Est ed Ovest del cortile. 

Questo cono descritto si chiama "precessione degli equinozi" che gli antichi chiamavano "grande anno" o "anno platonico". I costruttori di Castel del Monte hanno quindi racchiuso nel cortile l'angolo del cono precessionale in coincidenza del quale c'era la vasca marmorea che poteva simboleggiare proprio la Terra.

Un angolo di 47° collocato al centro del cortile di Castel del Monte, obbedisce alla concezione geocentrica di Tolomeo, in vigore all'epoca della sua costruzione, secondo la quale la Terra è al centro e il Sole le gira attorno.

Altro elemento sconcertante è il seguente. Se piantiamo, dove sorge il castello, un bastone nel suolo verticalmente ed osserviamo le sue ombre un'ora prima di mezzogiorno e un'ora dopo nelle due date degli equinozi, noteremo che esse spazzeranno un angolo complessivo di 45° e un tale angolo aperto al centro di una circonferenza sottende una corda che è lato di un ottagono. Questo fenomeno avviene soltanto alla latitudine di Castel del Monte che, guarda caso, è un ottagono.

Cenni di simbologia applicata alla costruzione

Profonde conoscenze quindi scientifico astronomiche ancora oggi valide e operanti se pure con leggere differenze legate alla impercettibile diversa posizione astronomica. Ma Castel del Monte non è solo questo, al suo interno raccoglie una serie di simboli per molti versi ancora da decifrare. Sicuramente con le canalizzazioni di raccolta dell’acqua che circolano in quasi tutta la costruzione, abbiamo già il primo elemento della natura dei quattro noti. L’Aria è poi assoluta protagonista del complesso in generale e di alcune sale in particolare caratterizzate da condotti e finestroni collocati a distanze facilmente misurabili e in base a precisi rapporti geometrici. Il Fuoco è rappresentato sia dall’ingerenza estrema solare prima descritta ma anche da alcuni giganteschi caminetti oggi non tutti visibili che albergavano nelle ampie sale riteniamo con scopi non solo simbolici. Non ultimo l’elemento Terra, con il vascone anticamente posto al centro del cortile scoperto, ma soprattutto i continui richiami geometrici al quadrato (figura tetragona) che ne identifica proprio l’originale simbologia.

Castel del monte cortile ottagonale

La forma ottagonale poi trova spazio in ogni testo esoterico–simbolico essendo essa stessa figura geometrica legata alla resurrezione del corpo e alla vita eterna, un esempio per tutti i fonti battesimali di epoca romanica usati sia dal cristianesimo che da culti precedenti che garantivano la promessa di vita eterna e di un al di là dove al corpo materiale si sarebbe sostituito quello spirituale essenza animica delle cose.

Castel del Monte piano secondo distribuzione sale nell'ottagono

Castel del Monte dunque ancora tutto da scoprire, ma scrigno di una conoscenza di provenienza sicuramente medio – orientale, frutto del lavoro di scienziati e matematici che portarono in tutta Europa per tramite delle guerre per la riconquista di Gerusalemme, una sapienza antica fortunatamente solo in parte dispersa ma della quale non era almeno stata persa la chiave.

Sculture e simboli all'interno delle torri


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