giovedì 28 gennaio 2021

Simbolismo degli elementi costruttivi. Le pietre “angolari”

di Mario Pagni



Secondo alcune recenti ma accreditate teorie, anche le singole pietre che costituiscono semplici muri stradali come grandi e complesse costruzioni,  sembra abbiano una loro intrinseca memoria che potrebbe essere traducibile e decodificabile al punto tale, da fornire ulteriori precise indicazioni sul tipo di manufatto e sulla sua cronologia e storia. Fra queste spiccano per il numero di informazioni  di scritti in proposito e di contenuti altamente simbolici, le cosiddette  “pietre angolari”.

Riconoscere la “pietra angolare”

Una fra le molte leggende sorte intorno alla Cattedrale di Chartres, narra che se venisse scoperta e rimossa la pietra che costituisce «la Chiave di tutte le Chiavi», che determina l’equilibrio dell’intera cattedrale, s’innesterebbe un crollo a catena che porterebbe alla completa distruzione dell’edificio.

La pietra d'angolo

«Si narra anche che durante la costruzione del Tempio di Salomone gli operai, tagliatori di pietre, prima di passare a ritirare il salario giornaliero, dovevano portare il proprio lavoro alla valutazione di due ispettori. Questi misuravano con la squadra la perfetta cubicità delle pietre lavorate e, controllata l’appartenenza alla corporazione dell’operaio, procedevano al pagamento del salario, un denaro al giorno. Un giorno, un giovane operaio trovò nella cava una pietra, curiosamente tagliata ed osservando la sua forma e la sua singolare bellezza, la sostituì al proprio lavoro. Al vaglio, il primo ispettore, pur constatando che la stessa non presentava i requisiti per essere accettata, in quanto non rispondeva al modello stabilito e per di più non portava alcun sigillo regolare di tagliatore di pietre, prima di scartarla, consultò gli altri ispettori, i quali, però, non ravvisando alcuna utilità per la costruzione del Tempio, decisero di comune accordo di gettarla fra i rifiuti, sottoponendo il presunto autore alla pena del taglio della mano e dell’orecchio destro. Quando il Tempio fu sul punto di essere terminato, si avvisò Re Salomone che il lavoro era stato sospeso poiché mancava la pietra di volta per chiudere la volta principale del Tempio. Allora Re Salomone ricordò che questo lavoro era stato affidato al più grande Maestro architetto, morto durante la costruzione del Tempio, e che lo stesso non poteva non aver eseguito tale lavoro. Dietro suo ordine furono fatte delle ricerche; la pietra fu ritrovata e fu messa al suo posto, per chiudere, appunto, la volta principale del Tempio. La Pietra d’angolo o Chiave di Volta, scartata dai costruttori architetti nella costruzione del Tempio di Salomone, proprio per la sua diversità, diventa l’elemento di congiunzione di colonne portanti, la chiave di volta che permette di ripartire il pesante carico di tutta la costruzione, senza la quale l’intera costruzione non potrebbe esistere in tutta la sua imponente bellezza. L’arco ogivale non subisce la massa, anzi alleggerisce il carico e consente di raggiungere la spettacolare elevazione interna della cattedrale. Quindi ha una funzione equilibrante, sia quale ripartitore di carico, sia come elemento di forza che non permette ad una maggiore massa di turbare l’equilibrio di tutta la costruzione». Tratto da un antico rituale massonico.

Chiave di volta

Senza la Pietra d’Angolo dunque, quale elemento di congiunzione, nessuna costruzione resterà solida nel tempo, e quindi non potrà raggiungere le nuove generazioni di uomini e maestri della pietra per testimoniare la sua esistenza. Tale costruzione sarà invece effimera e la sua esistenza breve ed instabile, non lascerà alcuna traccia nella continua perenne rigenerazione dell’umanità. Forse l’Uomo sembra più intento a distruggere che a costruire. Il rapido ed enorme progresso tecnologico e scientifico dell’ultimo secolo, gli ha dato la sensazione di essere sempre più potente, di poter controllare e modificare qualunque cosa, compresa la natura; questo “Uomo” sarà in grado di lasciar testimonianza del suo sapere o della sua saggezza?  La pietra “angolare” al pari della chiave di volta ha costituito e ancora oggi costituisce, il vero riferimento simbolico dell’edificio appena creato. Se poi compariamo simbolicamente la Cattedrale, all’Umanità e la Pietra d’angolo alla Tolleranza, tale elemento di congiunzione, così come nella Cattedrale stessa, rappresenterà anche la Chiave di volta che determinerà lo stesso equilibrio dell’Umanità, svolgendo sia una funzione di congiunzione fra elementi di diversa massa, sia una funzione ostativa a quegli elementi, che proprio per maggior massa, potrebbero pregiudicare  l’equilibrio dell’intera costruzione. Ecco perché il concetto di tolleranza è comunque un concetto di forza, quindi è anche una virtù, che contiene in se fermezza, fratellanza, uguaglianza e libertà insieme.

Chiave di volta inserita nell'arco

La pietra “angolare” per questo viene ad assimilare in se tutti questi valori e principi senza i quali non sarebbe possibile lo stesso progresso. Fino a qualche decennio fa ma più raramente anche oggi, prima dell’inizio di un qualsiasi cantiere edile, avveniva una semplice ma significativa cerimonia detta “della posa della prima pietra”, come auspicio per il buon fine dell’intera opera, e se andiamo ancora più indietro nel tempo sfruttando le nostre esperienze dirette di tipo archeologico, troveremo molti casi dove alla base di un qualsiasi edificio come anche una casa torre di epoca medievale, prima di iniziarne la costruzione, venivano poste (o riposte), monete d’oro o altri oggetti di particolare significato, sempre per il buon auspicio e la durata sia della stessa opera che dei suoi abitanti.

Anche il nascente cristianesimo che come sappiamo aveva attinto a piene mani dalle antiche tradizioni e leggende pagane, in un testo che ci limitiamo a definire “assai noto” dice che:

“Tu sei Pietro e su questa pietra costruirò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno su di essa”.

Gesù Cristo, pietra angolare cristiana


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