di Chiara Sacchetti
Nacque a nel
Firenze, Convento di San Marco, Beato Angelico, San Domenico
Fu educato per un periodo dallo zio materno Gonzalo e successivamente all’età di quattordici anni fu inviato a Palencia dove frequentò corsi di arti liberali e teologia per 10 anni e dove venne a contatto con carestia e guerre continue. Proprio durante uno di questi periodi decise di vendere tutto, perfino le sue preziose pergamene per sfamare i poveri, dimostrando già la sua indole religiosa e caritatevole ad aiutare i bisognosi. A 24 anni seguì la sua vocazione che lo portò ad entrare nei canonici regolari della cattedrale di Osma dove venne consacrato sacerdote.
Il momento
cruciale per la sua vita fu quando accompagnò il vescovo Diego di Acebes,
nel 1203, inviato in missione diplomatica in Danimarca dal re Alfonso VIII di
Castiglia per scortare una principessa promessa sposa di un principe spagnolo.
Durante il viaggio, i due incontrarono il movimento ereticale dei Càtari
(Albigesi), diffusosi soprattutto nella Francia meridionale, e la forte
pressione delle popolazioni pagane dell’Europa nordorientale, tra cui quella
dei Cumani le cui scorrerie avevano terrorizzato
I due
movimenti ereticali erano molto radicati nel territorio e non mancarono momenti
di tensione, tanto che entrambi sentirono il bisogno di un interessamento
personale del problema. Così di ritorno da un secondo viaggio in Danimarca,
Diego e Domenico scesero a Roma per chiedere a Innocenzo III di dedicarsi maggiormente
all'evangelizzazione dei pagani, ma il Pontefice li orientò nuovamente verso la
predicazione nel sud della Francia tra i Catari. Così, nel 1206, essi si recarono come missionari in Linguadoca
e fu lì che Domenico continuò il suo
apostolato anche dopo la morte improvvisa di Diego, avvenuta il 30 dicembre
1207
Il Beato
Alano della Ripe ci racconta che a Tolosa, Domenico ebbe una visione della
Vergine Maria che gli additò il rosario come la preghiera più
efficace per combattere le eresie senza violenza. Da allora, il rosario si
diffuse fino a diventare una delle più tradizionali preghiere mariane. Insieme
a Folco nell’ottobre 1215 Domenico prese parte a Roma al Concilio Lateranense
IV e sottopose il suo progetto a Innocenzo III che lo approvò. L’anno
successivo, il 22 dicembre, fu il successore, Onorio III, a dare l’approvazione
ufficiale e definitiva a quello che fu chiamato “Ordine dei predicatori”.
San Domenico riceve il rosario dalla Madonna
Con il
riconoscimento pontificio ci fu una rapida crescita di vocazioni e già dal 1217
l’Ordine poté inviare frati in varie regioni d’Europa, in particolare nella
penisola iberica e nei principali centri universitari del tempo, a Parigi e a
Bologna. La bolla papale datata 11 febbraio 1218, metteva fine alle opposizioni
da parte di alcuni vescovi e ordinava a tutti i prelati di dare assistenza ai
predicatori.
Nei primi 2
Concili di Bologna dove presiedette lo stesso Domenico, furono specificate e
concordate le linee guida dell’Ordine che si basavano sulla predicazione, lo
studio che si doveva svolgere sempre e ovunque, «di giorno e di notte, come
mezzo ascetico e in vista di una più efficace predicazione, la povertà
mendicante, la vita comune, la legislazione, la distribuzione geografica e le
spedizioni missionarie”.
Dopo aver
presenziato ai Capitoli, Domenico riprese il suo lavoro di predicazione contro
i Catari, ma la fatica e il caldo spezzarono la sua fibra già estenuata dalle
continue penitenze (non mangiava carne e non beveva vino), costringendolo a
tornare a Bologna dove morì il 6 agosto 1221, circondato dai suoi frati ai
quali aveva rivolto l’esortazione «ad avere carità, a custodire l’umiltà e a
possedere una volontaria povertà».
Attorno ai
fianchi gli fu trovata una catena di ferro. Venne canonizzato da papa Gregorio
IX il 13 luglio
L’anno
successivo papa Gregorio IX affidò proprio ai Domenicani, per primi,
l’importantissimo quanto arduo compito
di trovare e perseguitare gli eretici, in particolare i Catari: solo 10 anni
più tardi, papa Innocenzo IV allargò le maglie per i Frati minori di Francesco.Bologna, Cattedrale di San Domenico
Nessun commento:
Posta un commento