lunedì 25 gennaio 2021

San Domenico di Guzman

di Chiara Sacchetti

Nacque a nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna), Felice di Guzmán e di Giovanna d'Aza, di famiglia agiata, e già da giovane fu un uomo di carità che seguiva la povertà evangelica.

Firenze, Convento di San Marco, Beato Angelico, San Domenico

Fu educato per un periodo dallo zio materno Gonzalo e successivamente all’età di quattordici anni fu inviato a Palencia dove frequentò corsi di arti liberali e teologia per 10 anni e dove venne a contatto con carestia e guerre continue. Proprio durante uno di questi periodi decise di vendere tutto, perfino le sue preziose pergamene per sfamare i poveri, dimostrando già la sua indole religiosa e caritatevole ad aiutare i bisognosi. A 24 anni seguì la sua vocazione che lo portò ad entrare nei canonici regolari della cattedrale di Osma dove venne consacrato sacerdote.

Il momento cruciale per la sua vita fu quando accompagnò il vescovo Diego di Acebes, nel 1203, inviato in missione diplomatica in Danimarca dal re Alfonso VIII di Castiglia per scortare una principessa promessa sposa di un principe spagnolo. Durante il viaggio, i due incontrarono il movimento ereticale dei Càtari (Albigesi), diffusosi soprattutto nella Francia meridionale, e la forte pressione delle popolazioni pagane dell’Europa nordorientale, tra cui quella dei Cumani le cui scorrerie avevano terrorizzato la Germania settentrionale.

I due movimenti ereticali erano molto radicati nel territorio e non mancarono momenti di tensione, tanto che entrambi sentirono il bisogno di un interessamento personale del problema. Così di ritorno da un secondo viaggio in Danimarca, Diego e Domenico scesero a Roma per chiedere a Innocenzo III di dedicarsi maggiormente all'evangelizzazione dei pagani, ma il Pontefice li orientò nuovamente verso la predicazione nel sud della Francia tra i Catari. Così, nel 1206,  essi si recarono come missionari in Linguadoca e fu lì  che Domenico continuò il suo apostolato anche dopo la morte improvvisa di Diego, avvenuta il 30 dicembre 1207

Il Beato Alano della Ripe ci racconta che a Tolosa, Domenico ebbe una visione della Vergine Maria che gli additò il rosario come la preghiera più efficace per combattere le eresie senza violenza. Da allora, il rosario si diffuse fino a diventare una delle più tradizionali preghiere mariane. Insieme a Folco nell’ottobre 1215 Domenico prese parte a Roma al Concilio Lateranense IV e sottopose il suo progetto a Innocenzo III che lo approvò. L’anno successivo, il 22 dicembre, fu il successore, Onorio III, a dare l’approvazione ufficiale e definitiva a quello che fu chiamato “Ordine dei predicatori”.

San Domenico riceve il rosario dalla Madonna

Con il riconoscimento pontificio ci fu una rapida crescita di vocazioni e già dal 1217 l’Ordine poté inviare frati in varie regioni d’Europa, in particolare nella penisola iberica e nei principali centri universitari del tempo, a Parigi e a Bologna. La bolla papale datata 11 febbraio 1218, metteva fine alle opposizioni da parte di alcuni vescovi e ordinava a tutti i prelati di dare assistenza ai predicatori.

Nei primi 2 Concili di Bologna dove presiedette lo stesso Domenico, furono specificate e concordate le linee guida dell’Ordine che si basavano sulla predicazione, lo studio che si doveva svolgere sempre e ovunque, «di giorno e di notte, come mezzo ascetico e in vista di una più efficace predicazione, la povertà mendicante, la vita comune, la legislazione, la distribuzione geografica e le spedizioni missionarie”.

Dopo aver presenziato ai Capitoli, Domenico riprese il suo lavoro di predicazione contro i Catari, ma la fatica e il caldo spezzarono la sua fibra già estenuata dalle continue penitenze (non mangiava carne e non beveva vino), costringendolo a tornare a Bologna dove morì il 6 agosto 1221, circondato dai suoi frati ai quali aveva rivolto l’esortazione «ad avere carità, a custodire l’umiltà e a possedere una volontaria povertà».

Attorno ai fianchi gli fu trovata una catena di ferro. Venne canonizzato da papa Gregorio IX il 13 luglio 1234 a Rieti.

Bologna, Cattedrale di San Domenico
L’anno successivo papa Gregorio IX affidò proprio ai Domenicani, per primi, l’importantissimo quanto  arduo compito di trovare e perseguitare gli eretici, in particolare i Catari: solo 10 anni più tardi, papa Innocenzo IV allargò le maglie per i Frati minori di Francesco.

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