lunedì 30 marzo 2020

San Francesco d'Assisi

di Chiara Sacchetti

San Francesco d’Assisi è uno dei santi più famosi e conosciuti, venerato da moltissimi fedeli, oggi è divenuto patrono d’Italia assieme a santa Caterina da Siena, di cui abbiamo già parlato, ma sua la vita raccoglie su di sé oltre che il modello tipico delle agiografie, anche molte somiglianze con altre esistenze di personaggi importantissimi dell’universo cristiano.
Lo schema principale delle agiografie di solito consiste in tre fasi: la nascita miracolosa del futuro santo, la vita adolescenziale/giovanile scapestrata, spesso fatta di lussuria sperpero e frivolezze, poi il momento più importante, quello della conversione che cambia tutto, l’evento che mette in crisi l’esistenza precedente e fa diventare quell’uomo l’esempio di santità. Francesco non  è da meno.

Luca Giordano, San Francesco d'Assisi

giovedì 26 marzo 2020

Enigmi dal passato: Sodoma e Gomorra fra realtà archeologica e fonti documentarie sacre

di Mario Pagni

La distruzione di Sodoma in una stampa antica
L’informazione e l’esperienza archeologica in ogni parte del mondo hanno permesso di ridisegnare ai fini della crescita e dello sviluppo della conoscenza intesa come luce simbolica necessaria a illuminare il cammino dell’uomo sulla terra, la verifica costante sul terreno di quanto le fonti storiche ci hanno trasmesso. Purtroppo ne hanno fatto le spese miti e leggende spesso notevolmente ridimensionati da studi approfonditi e scarni ma necessari all’effettivo chiarimento dei fatti come effettivamente avvennero. Persino la Sacra Bibbia altrimenti definita “Il libro dei libri” è stata ed è sotto continua verifica per quanto riguarda eventi di tipo religioso e figure di profeti e saggi che abitano da sempre le sue bellissime pagine.
A tal proposito si è parlato e scritto molto sulle due città che proprio la Bibbia definisce come esempio di empietà e covo di idolatria e vizio, tanto che la storia rischia di essere accettata troppo frettolosamente e senza la dovuta attenzione a ciò che realmente potrebbe essere avvenuto. Per gli storici, gli studiosi, che considerano la descrizione dei testi sacri come una derivazione, una immagine popolare per impressionare le menti, ma anche come uno degli elementi della vera ricerca (certo non l’unico) è necessario e fondamentale il procedimento analitico. Le ricerche archeologiche effettuate, non solo confermano infatti l’esistenza delle due città, ma tracce e reperti giunti fino a noi, ne attestano la distruzione proprio come descritta nel racconto biblico, ovvero con una tempesta di fuoco e zolfo di non ben definita natura e provenienza.

lunedì 23 marzo 2020

Santa Caterina da Siena

di Chiara Sacchetti

Nata a Siena nel quartiere di Fontebranda nella contrada dell’Oca, Caterina di Jacopo di Benincasa, come si chiamava nei suoi abiti civili, era la ventiquattresima figlia di un tintore di panni e di Lapa Piacenti; assieme a lei venne alla luce anche una gemella, Giovanna, che purtroppo morì dopo poche settimane dalla nascita.
Santa Caterina da Siena

giovedì 19 marzo 2020

Segni premonitori e santi protettori contro epidemie e catastrofi naturali

di Mario Pagni

Può sembrare persino inappropriato o di dubbio gusto occuparci in questo infausto e drammatico periodo di un argomento che nonostante gli enormi progressi della scienza e della moderna medicina, ha ripreso a colpire in modo inaspettato, improvviso e virulento la nostra attuale civiltà. Stiamo parlando del “Covid 19” o più comunemente definito “Corona Virus”, una gigantesca ed estesa infezione virale che partita dalla Cina si è pian piano estesa a tutto il nostro pianeta con molteplici decessi e una quantità impressionante di contagi.
Controlli aeroportuali per la febbre causati dall'epidemia

lunedì 16 marzo 2020

La Fenice

“Dopo la morte torno ad alzarmi”

di Chiara Sacchetti

Uno degli animali più affascinanti e stupendi che la mitologia abbia creato, la Fenice raccoglie su di sé molti significati e simboli che la sua vita e soprattutto la sua morte rappresenta. Uccello dalla piume fantastiche, dorate quelle del collo e rosse quelle del corpo, mentre la coda è azzurra con tre lunghe piume, una rosa, una azzurra, e un’altra rossa; dal capo partono altre due lunghe piume una rossa e una azzurra, il becco è affusolato e le zampe lunghe. È così che questo uccello si presentava alla fantasia degli antichi.
Friedrich Justin Bertuch, La Fenice che risorge dalle sue ceneri, 1790–1830 (Eigenbesitz), Fabelwesen.

giovedì 12 marzo 2020

Nodi trame e disegni simbolici dell'antica arte celtica. I "Loop"

di Mario Pagni

Croce celtica
Alcuni di noi non più giovanissimi si ricorderanno dello Scooby Doo una sorta di passatempo che si basava sulla capacità di saper intrecciare fili in plastica creando trame anche complesse compresi anelli e braccialetti multicolore. I risultati più utili di simili operazioni erano i portachiavi per casa o per auto ma la gara di abilità era il vero scopo. Il paragone con i “Loop” celtici può risultare persino offensivo nei confronti di chi alcuni secoli or sono realizzava incredibili trame in pietra con le quali decorare stipiti di portali o bellissime croci a quattro braccia uguali antico simbolo solare e della ciclicità dell’umana terrena esistenza nei confronti dell’incertezza dell’eternità. L’Irlanda fino dagli anni '60 del secolo scorso veniva considerata dagli studiosi, la terra dove meglio risultavano conservate testimonianze antiche di storia e tradizione culturale, lontana come era stata anche dall’occupazione romana come invece era successo per l’attigua Britannia. Il periodo storico era detto di “La Tene”, dal nome della località Svizzera nella quale furono scoperti i primi resti della civiltà celtica diffusasi successivamente in tutta l’Europa centrale dall’Irlanda ai Pirenei intorno alla metà del V sec. a.C.
L’arte celtica in questo modo continuò a vivere fino ben oltre il Mille con i suoi suggestivi quanto misteriosi virtuosismi nei quali si fondevano e convivevano la simmetria dei motivi orientalizzanti del Primo Stile celtico (450 a.C.) detto anche “Stile Vegetale continuo” con lo “Stile delle Spade” caratterizzato dalle sue forme vegetali, umane, animali e astratte (298–191 a.C.), fino all’arte “spuria” degli Opida (101–9 a.C.) ormai inquinato dall’influenza romana. 

lunedì 9 marzo 2020

La peste: storia e diffusione

di Chiara Sacchetti

Siamo in pieno attuale panico per il Coronavirus, il Covid-19 che dalla Cina si è poi esteso a tutti gli altri continenti, e che ha mobilitato interi staff di medici e infermieri per evitare il proliferarsi della malattia, ma il Mondo, e anche l’Europa non è certo la prima volta che affronta rischi e pericoli simili, anzi. Si sono studiate sui libri di scuola fin da piccoli epidemie e relative pratiche per scongiurare contagi e trovare soprattutto, rimedi e cause per tanta inaccettabile calamità e conseguenti decessi. Nell’antichità ci si affidava spesso a pratiche magiche, e soprattutto si identificava la causa di tanto male in determinate tipologie di persone o fatti altrettanto nefasti. La scienza per fortuna oggi ha fatto passi da gigante e siamo ben consci nel sapere e comprendere che niente di malefico o di stregonesco è la causa effettiva del tutto. Sono i virus e i batteri all’epoca invisibili i veri responsabili, che ogni giorno migrano da persona a persona, da paese a paese con conseguenze spesso devastanti. Facciamo adesso un passo indietro e scopriamo cosa avveniva qualche secolo fa.
Il batterio della peste

giovedì 5 marzo 2020

Il gioco degli scacchi: i simboli, la storia

di Mario Pagni

Disposizione dei pezzi sulla scacchiera
“Il gioco degli scacchi preesisteva probabilmente all’apparizione dell’uomo sulla terra, e forse anche alla creazione del mondo; e se il mondo ripiomberà nel caos, e il caos si dissolverà nel nulla, il gioco degli scacchi rimarrà, fuori dello spazio e del tempo, partecipe dell’eternità delle Idee”.
Bontempelli: La donna del Nadir.

lunedì 2 marzo 2020

Pentesilea

La Regina delle Amazzoni

di Chiara Sacchetti

Fra le figure mitologiche dell’antica Grecia incontriamo le Amazzoni, donne guerriere che secondo la tradizione abitavano in una terra non ben precisata: secondo Erodoto in Scizia sul fiume Tanai, mentre Eschilo le pone nella zona caucasica da cui poi sarebbero migrate dopo la profezia di Prometeo su Io, la sacerdotessa di Era. Erano guidate da due regine, una della pace, per la vita fra le compagne, e una della guerra, da fare fuori nel mondo. Ed è proprio di una di queste regine che stiamo per parlare.
«Guida squadre d’Amazzoni, dai brevi scudi lunati, Pentesilea feroce e in mezzo a migliaia infuria, sotto la nuda mammella il cinto d’oro allacciando, amante di guerre, e vergine ardisce scontrarsi con uomini».
Statua di Pentesilea, Museo del Louvre