giovedì 10 febbraio 2022

Si può viaggiare nel tempo?

di Mario Pagni

Il tempo inteso come durata di un determinato periodo oggi misurabile attraverso vari strumenti e con vari metodi anche del tutto naturali, sarebbe comunque relativo secondo la ben nota teoria di Einstein. Esso appartiene come tante altre realtà cosmiche al nostro universo ovvero a quello spazio probabilmente infinito almeno con gli attuali sistemi di misura che sta anche intorno al nostro pianeta e che può essere considerato una “dimensione” di esso. Il nostro sistema solare con la Terra e con il nostro Sole è inserito in una galassia, un sistema stellare complesso di grandezza quasi incommensurabile. La volta della nostra galassia è visibile anche dal nostro pianeta ed è chiamata da sempre Via Lattea per quell’aspetto biancastro disegnato da infiniti numeri di corpi celesti. La possibilità di spostarsi da un corpo celeste all’altro nonostante i grandi progressi in campo astronautico è pressoché impossibile viste le enormi distanze fra di essi e gli attuali sistemi a propulsione nucleare seppure avanzati non sono certamente in grado di superare tali distanze in un “tempo” ragionevole per una efficace esplorazione dei medesimi. Anche in astronomia vi è una relativamente semplice costatazione del fenomeno spazio temporale; se infatti osserviamo un qualsiasi corpo celeste posto ad una determinata distanza dal nostro pianeta, immaginando con un telescopio molto potente di vedere cosa succede su quel corpo celeste, noi vedremo non ciò che accade in tempo reale ma solo ciò che in realtà è già accaduto proprio direttamente proporzionale alla distanza fra noi e quel corpo celeste.

Lo spazio tempo

Ma esisterebbero già secondo alcuni, metodi per spostarsi fra stelle e pianeti attraverso l’uso controllato di energie spazio–temporali in grado di colmare adeguatamente tali distanze e che fino a poco tempo fa erano esclusivo patrimonio culturale della fantascienza più che della scienza ufficiale. La fantascienza moderna già con racconti assai interessanti e avveniristici di scrittori celebri quali Asimov o lo stesso Wells, hanno ripreso con diverse soluzioni proprio il tema dei viaggi nel tempo che venivano associati a marchingegni curiosi definiti proprio “macchine del tempo”, di cui però solo ipotesi azzardate ne spiegherebbero il reale funzionamento.

La macchina del tempo secondo G.H. Wells

La prima naturale obbiezione alla possibilità dell’utilizzo di tali macchine è che la Terra si sposta anch’essa continuamente nello spazio fisico misurabile circostante ad esso e quindi se ad esempio degli improbabili “temponauti” partissero da piazza Navona a Roma, per tornare indietro di appena 10 giorni, finirebbero nel vuoto cosmico dal momento che proprio 10 giorni prima, il nostro pianeta si trovava in un altro punto della sua orbita. Naturalmente si potrebbe calcolare il punto preciso in cui si trovava la Terra nell’attimo esatto del passato nel quale si intendeva approdare, ma il margine di rischio sarebbe comunque notevole. Eppure la Teoria della Relatività ha aperto nuovi e incoraggianti orizzonti a questa possibilità che adesso non sarebbe più affidata a scrittori  che se pure estremamente capaci e preparati ci hanno raccontato con la fantascienza, bensì lo sviluppo sempre più avanzato di tale teoria ci condurrebbe a breve alla realizzazione di quello che ancora oggi sarebbe ritenuto solo un sogno.

La teoria della relatività secondo Einstein

Abbiamo usato il condizionale del verbo perché ad esempio per gli appassionati di Ufologia, ci sarebbero già fra civiltà aliene alla nostra presenti fra le infinite lontanissime galassie, alcune di esse in grado di effettuare tali viaggi non solo da adesso ma anche nel passato. I viaggi nel tempo per gli Alieni sarebbero stati da sempre alla loro portata e la Terra già in antico sarebbe stata non solo visitata da loro ma anche colonizzata.

Lasciando per un momento da parte calcoli matematici assai complessi immaginando tale possibilità, ci troveremo ancora di fronte altri paradossi. Uno dei più noti sarebbe come esempio quello di uno studioso di storia medievale che deciso a fare chiarezza su molti fatti risalenti a quel periodo compreso nei suoi studi, decida di tornare indietro nel tempo. La sua legittima prima preoccupazione sarebbe quella di non interferire con il corso degli eventi ma nonostante la sua attenzione egli farà innamorare di se una gentile fanciulla con la quale ovviamente non potrà sposarsi. Ella delusa si chiuderà in convento e non potrà avere figli con conseguenze molto singolari per il suo futuro. La donna infatti se non avesse visto e amato il suo temponauta avrebbe sposato normalmente un suo comune corteggiatore e dalla loro progenie sarebbe disceso mettiamo il caso nientemeno che Cristoforo Colombo: con la sua venuta l’uomo del futuro avrebbe comunque provocato la mancata scoperta dell’America! Un altro paradosso evidente sarebbe quello del nostro viaggiatore spazio temporale che nel passato uccida durante un incidente il proprio nonno paterno. Nello stesso istante della morte del nonno, il viaggiatore e anche suo padre ovunque esso si trovi dovrebbero scomparire, perché (sempre in teoria) non sarebbero mai esistiti.

I paradossi spazio temporali

Paradossalmente però anche il paradosso (se mi si perdona il pessimo ma convincente gioco di parole), può perdere la propria assurdità se si considera il tempo nel suo complesso e il susseguirsi delle vicende come una pellicola cinematografica: l’intrusione nel passato di un uomo proveniente dal futuro non sarebbe allora un fatto nuovo in sovrapposizione ad un fatto già esistente, bensì un evento che comunque e inevitabilmente già faceva parte di quella storia.

Viaggi nel tempo wormhole


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