lunedì 21 febbraio 2022

Aleister Crowley, l’occultista del Novecento

di Chiara Sacchetti

Figura complessa e senza dubbio fuori dal comune, Aleister Crowley organizzò intorno a sé numerosi e particolari soggetti, facendosi travolgere dalle sue passioni e dai suoi interessi senza alcun freno né inibizione e intrecciando relazioni scandalose con uomini e donne. Considerato «come l'uomo più malvagio del mondo in un momento storico in cui potenti osannati di grandi platee di buoni causavano guerre e genocidi», fu anche infiammato e ossessionato dall’idea di mettere al mondo un figlio maschio affinché potesse essere chiamato “figlio della Grande Bestia”, come lui stesso si autodefinì. I suoi scritti furono fonte di ispirazione per romanzieri del calibro di Arthur Conan Doyle o G.K. Chesterton, mentre la sua figura suscitò la curiosità del mago e occultista William Butler Yeats, di Fernando Pessoa con il quale intrattenne fra l’altro una fitta corrispondenza e fu fonte di ispirazione di Dennis Wheatley per il romanzo Il battesimo del Diavolo. Dette vita poi per la sua nuova religione alla abbazia di Thelema, ispirata a quella di  François Rabelais che egli aveva fatto erigere nel Cinquecento con il motto "Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge, Amore è la legge, amore sotto la volontà" passando poi la sua vita tra rituali e magie assurde, preferendo perfino spendere i suoi soldi per quelle piuttosto che per il cibo.

Ma chi era Aleister Crowley?

Aleister Crowley

Aleister Crowley nacque il 12 ottobre 1875 al numero 30 di Clarendon Square a Royal Leamington Spa, nel Warwickshire da Edward Crowley, laureato in ingegneria senza però aver mai praticato la professione a cui aveva preferito invece l’attività di famiglia di fabbricante di birra.

Il padre faceva attività di predicatore e scrittore di testi sulle Sacre Scritture, ma furono entrambi i genitori, membri di un raggruppamento di cristiani evangelici, a influenzare (forse negativamente) la vita del ragazzo e facendo vivere i propri figli in un ambiente religiosissimo, tanto che essi potevano frequentare soltanto  persone che condividevano la loro stessa fede.

Due eventi però cambiarono profondamente il carattere e l’essenza di Aleister. La morte della sorellina a sole 5 ore dalla nascita e soprattutto quella del padre per un cancro alla lingua che fecero chiudere in se stesso il futuro occultista che iniziò a dedicare il suo tempo alla scrittura e allo studio, slegandosi dagli insegnamenti religiosi dei genitori nonostante i continui rimproveri della madre che tentava di riportarlo sulla “retta via”.

Crowley vestito da Osiride

Dopo aver frequentato il Malvern College e la Tonbridge School, nel 1895  Crowley si iscrisse al Trinity College dell'Università di Cambridge con l’idea di studiare filosofia, ma il tutor che lo seguiva gli consigliò di laurearsi in  letteratura inglese, scelta che si rivelò forse meno azzeccata per il futuro.

La data importante per Aleister fu quella del 1896 quando cominciò ad interessarsi all’occultismo e al misticismo, alla lettura di libri di alchimia, di magia e di paranormale tanto che a Cambridge lui stesso si autodefinì la “Grande Bestia” e “666”, il numero del Diavolo. E proprio ispirato da questa figura diabolica Somerset Maughan, un suo contemporaneo, scrisse “Il mago”, un thriller sovrannaturale che Crowley trovò troppo simile a se stesso tanto da accusare l’autore di plagio.

Un anno dopo Crowley pubblicò Aceldama, il suo primo libro di poesie in seguito, una volta lasciata Cambridge, incontrò Julian L. Baker che a sua volta lo presentò a Samuel Liddell MacGregor Mathers, introducendolo nell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata (Golden Dawn), una società segreta fondata alla fine del XIX secolo sulla tradizione della Kabbala. A seguito di una successiva scissione dell’Organizzazione Crowley abbandonò il Paese con la moglie per andare in Francia dove l’8 ottobre 1904 entrò nella Massoneria e in particolare nella Anglo-Saxon Lodge N. 343 della Gran Loggia di Francia, arrivando nello stesso anno il 27 dicembre al grado di Maestro ricevendo poi il 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato.

Il dio Horus

Al Cairo la moglie ebbe un esperienza mistica in cui si trovò in uno stato anormale, cosa che fece pensare ad Aleister che c'era una entità sovrumana che si era messa in contatto con lei e l’aveva posseduta: l’uomo così seguì le indicazioni dettate dalla moglie in stato di trance e realizzò (con successo, secondo quanto scrisse in seguito) un rito di invocazione al dio egiziano Horus. Il dio, secondo quanto raccontato, gli avrebbe comunicato l'imminente inizio di un nuovo eone magico, e gli affidava l'incarico di profeta. Nei giorni successivi poi Crowley disse di aver sentito una voce, forse quella di uno spirito di nome  Aiwass (o Aiwaz), il ministro di Horus, che gli dettava un testo incomprensibile e intraducibile allo stesso Cromley che poi lui riportò e in seguito pubblicò, con il nome The Book of the Law.

Poco tempo dopo alla coppia nacque una bimba Nicole che purtroppo morì a meno di due anni. Ma ad Ahathoor Hecate Sappho Jezebel Lilith Crowley quasi subito dopo, nacque un’altra bambina che venne chiamata Lola Zaza: per ringraziare di tale fortuna Crowley creò un nuovo rituale che fu modificato molte volte rientrando comunque fra quelli della sua appartenenza.

Aleister Crowley con la moglie Rose e la figlioletta Lola

Ormai dedito soltanto alla sua dottrina e allo studio di rituali e di illustri esperti occultisti e alchimisti, Aleister nel 1934 andò in bancarotta a causa della sconfitta di un’azione legale intrapresa nei confronti di Nina Hamnett che lo aveva diffamato nel libro del 1932 Laughing Torso Aleister Crowley morì di degenerazione del miocardio e bronchite cronica ad Hastings la notte del 1° dicembre 1947 all'età di 72 anni. Durante la sua esistenza sappiamo che aveva fatto ampio uso di eroina anche se aveva smesso da alcuni anni per cominciare di contro a fare uso in grandi quantità di morfina per curare asma e bronchite. Venne cremato il 5 dicembre 1947 a Brighton. Una macabra curiosità vuole che il suo ultimo dottore, un medico di nome Thomson, morì il giorno dopo di lui dando origine alla leggenda e alla credenza diffusa che Crowley avesse lanciato una maledizione sul suo medico.

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